La Rubrica online “Piazza Navona” vi presenta “Racconti bislacchi e stralci di vita quotidiana” (Edizioni Simple) di Patrizia Palombi. Un delizioso “taccuino” che narra le tante e diverse intensità deli sentimenti. E non perdete l'”Incontro con l’Autrice”!
La trama
Racconti bislacchi e stralci di vita quotidiana è una breve raccolta di dodici racconti di Patrizia Palombi. Il fil rouge che unisce i protagonisti e le storie di questo volume è senz’altro l’amore vissuto e raccontato in ogni sua sfaccettatura e declinato a ogni età. Così, ritroveremo tra le pagine di questo libro un anziano signore che ritrova e riscopre l’amore attraverso i social network, l’amore per gli animali, quello forte degli adolescenti che non conosce ostacoli ma anche l’amore amaro, quello malato e distruttivo, l’amore verso sé stessi (il primo e il più importante). Tanti volti, tante storie. Tanti ritratti e tante pennellate più o meno intense animano Racconti bislacchi e stralci di vita quotidiana che, con ironia, amarezza, dolcezza raccontano l’universalità del sentimento più antico e forse più (s)conosciuto del mondo: l’Amore.
Sul libro
Oggi ne ho bisogno, mi fa bene mettere parole scritte fra me e quello che succede per dare ordine alle cose e ridimensionare le emozioni.
Nel 2018 le Edizioni Simple pubblicano la raccolta di racconti Racconti bislacchi e stralci di vita quotidiana della scrittrice romana Patrizia Palombi. Leggendo questo libro, però, il Lettore si accorgerà della sua veste insolita, diversa, non sconosciuta ma certamente accattivante. Racconti bislacchi e stralci di vita quotidiana (già il titolo è una buona preparazione alla lettura) si rivela essere una sorta di taccuino, dove l’Autrice appunta, abbozza, disegna, crea le sue storie con un tratto e un tratteggio a volte molto simile a uno schizzo (lasciando lo stesso Lettore libero di metterci del suo e di proseguire con la sua fantasia la sua storia), altre volte, invece, con una marcatura molto più incisiva e intensa. Non è un caso che all’interno di questo ideale taccuino siano appuntati anche degli schizzi di disegni: una mano che scrive, una conchiglia, una farfalla… Anch’essi hanno dei tratti molto leggeri, semplici, elementari, essenziali in perfetta linea e armonia con lo stile dell’Autrice e della sua narrativa. Questa ovviamente non vuole essere un’osservazione negativa, al contrario una sorta di valore aggiunto, di ulteriore colore a questo libro di per sé già così carico di colore e di sentimento. Infiniti e innumerevoli sono i racconti, le poesie, i romanzi dedicati all’Amore sin dall’invenzione della scrittura. Eppure su questo “tema”, se così si può dire, non si finisce mai di raccontare né di scrivere. È sempre nuovo, sempre diverso, sempre diversamente complicato o semplicemente difficile.
L’Autrice nella sua raccolta lo ha declinato a tutte le età, a tutte le forme, a tutte le conseguenze e possibilità dando voce a ragazzi, adolescenti, genitori, adulti, donne spaventate, maltrattate, amorevolmente silenziose, dolorosamente innamorate e ferite. A uomini e donne che se ne infischiano dell’età e dell’orologio biologico pronti a vivere e a godere di ogni istante, a ricominciare una nuova vita. A giovani ragazzi e ragazze in cerca della loro dimensione e della loro indipendenza anche affettiva. A persone dagli occhi innocenti, ad altre dagli sguardi cattivi. In un continuo scambio di dare e avere, di ricevere e donare. L’Amore in ogni dimensione. Forma di liberazione, di castigo e di prigione e, per questo, malato sia per chi lo riceve che per chi lo subisce.
Tutto questo è molto altro è questa leggera (il che non vuole affatto dire superficiale) breve raccolta di racconti di Patrizia Palombi cui sentiamo di dire che questo “taccuino” e alcuni suoi schizzi meriterebbero di essere approfonditi, di avere più colore senza per questo tradire l’armonia e il senso stesso dei suoi racconti bislacchi e stralci di vita quotidiana. Essi, comunque, restano e risultano umani, semplici, fatti di luoghi precisi (dimostrazione d’amore verso Roma, città natale dell’Autrice) e riferimenti importanti e l’autenticità e la spontaneità narrativa e stilistica, quando ben ponderate, proprio come in amore, vincono sempre.
Incontro con l’Autrice
Come e quando è avvenuto il suo primo incontro con la scrittura?
Ho cominciato a scrivere storie e poesie già dalle scuole medie ed il mio sogno è stato sempre quello di diventare una scrittrice ed organizzare salotti letterari. Particolarmente importante è stato l’incontro con un’insegnante di italiano, proprio di scuola media, che ha saputo cogliere quelle sfumature che poi mi hanno fatto immergere completamente nel mondo della lettura e scrittura. Però, per una serie di vicissitudini, soltanto da una decina d’anni svolgo questa attività che amo profondamente e che mi sta donando molte emozioni e soddisfazioni.
Come è nato il progetto editoriale di Racconti bislacchi e stralci di vita quotidiana?
Ho sentito il bisogno di raccontare gli eroi del quotidiano, gente comune, persone di varie età che affrontano la vita con coraggio e dignità, magari toccando anche il fondo ma senza perdere mai la speranza, l’amore per la vita che prima o poi ripaga sempre. Infatti il messaggio che voglio dare è proprio questo, a qualsiasi età si può ricominciare a vivere, ad amare, ad inventarsi una nuova esistenza, basta volerlo. In tutto ciò ho inserito anche il discorso della donna che spesso, anche per mancanza di autostima, accetta situazioni sentimentali che la fanno soffrire o che addirittura la potrebbero portare a trovarsi di fronte a situazioni pericolose. Con ironia e delicatezza tratto vari argomenti dove propriamente racconto e dove si evince anche la “denuncia”. Ho cercato di dare voce a più personaggi per valorizzare ogni aspetto della vita.
A cosa si deve il titolo di questo suo libro?
Il titolo è stato spontaneo, nel senso che alla fine dire bislacchi nella quotidianità significa affermare di raccontare storie reali di persone che non si mostrano invincibili ma vulnerabili, autentiche. In un periodo storico in cui ci si mostra attraverso pubblicità ingannevoli dove qualche individuo si convince di ciò che non è, io propongo degli “anti eroi”, bislacchi, confusi ma maledettamente autentici.
Da dove arrivano e provengono i protagonisti dei suoi racconti bislacchi?
I miei personaggi geograficamente arrivano da Roma e dal centro Italia e, in nel racconto del giovane Matteo, dal titolo I’ll fly for you, la vita in un 45 giri, descrivo Londra ed i vari quartieri, città che conosco bene e che amo particolarmente. I personaggi del mio libro, come età, spaziano dai 18 anni in poi e provengono da varie realtà sociali che, in alcuni racconti, confluiscono in un unico ambiente. Un racconto corale.
Dalla fase di ideazione alla stampa: qual è stata la fase più complessa? E perché?
Probabilmente la fase più complessa è stata quella di coniugare l’ironia con il dramma, nel senso che parto con un racconto sulla terza età, sull’amore maturo per poi arrivare a racconti di denuncia. Ho cercato di mantenere lo stesso stile ma planando delicatamente su alcuni argomenti che sono stati trattati con cura.
Roma, la nostra amata città: quanto le è necessaria fonte d’ispirazione per i suoi testi e le sue storie?
Roma, crocevia di popoli, con un enorme patrimonio artistico culturale è una grande ispirazione per i miei scritti. Una città che non ci fa mai sentire soli e che, in alcuni ambienti, “include” e unisce. Infatti io personalmente ho avuto il privilegio di conoscere amici ed artisti di vari paesi del mondo e per me è stato un grande arricchimento che poi ho riversato su carta. Negli ultimi anni Roma si può definire sicuramente una città multiculturale anche se, una parte della popolazione non è ancora aperta per un certo tipo di discorso, accecata dai pregiudizi che possono essere abbattuti solo con la conoscenza e la frequentazione dell’altro. Dal momento che io ho conosciuto molti giovani volenterosi e con tanta voglia di aprirsi al mondo, io resto fiduciosa.
Qual è storia che vorrebbe ancora raccontare? E il libro che vorrebbe aver scritto?
Mi piacerebbe raccontare una storia ambientata in Italia che s’intreccia con la prima guerra mondiale, la Grande Guerra, che coinvolse tanti civili e coinvolse le donne nelle fabbriche con un ruolo determinante. Infatti, non solo si occupavano della famiglia ma mandavano avanti l’economia del paese dimostrando coraggio e determinazione preannunciando già quel ruolo di emancipazione e di affrancamento dall’uomo, anche se poi ci vollero molti anni prima che ottenessero i dovuti diritti. Sicuramente mi manca un libro storico, di ricerca con tanto di sopralluoghi che mi porterebbero a ripercorrere certe tappe dei primi del ‘900. Comunque tre anni fa ho visitato Trieste, l’Isonzo, gli Altipiani del Carso ed ho visto le trincee, un’emozione unica nel vedere dove tanti poveri giovani erano andati a combattere senza neanche conoscere il reale motivo.
Lei scrive racconti, romanzi, testi teatrali e cinematografici… in quale stile e genere letterario è più a suo agio? E perché?
Sicuramente mi sento più a mio agio nello scrivere romanzi o racconti lunghi, nel mio studio, dove c’è il mio mondo e dove mi sembra ancora di essere quella Patrizia, nei primi anni dell’adolescenza, che amava e voleva emulare Jo di Piccole Donne avvolgendosi di quella magia che solo la carta e la penna possono dare. Adesso scrivo spesso al computer, anche per ottimizzare i tempi, ma quello spirito giovanile è rimasto, quella dimensione onirica e quella voglia di calarmi in quella realtà che voglio raccontare.
Quali sono gli Autori e i libri che hanno formato e influenzato il suo essere scrittrice e lettrice?
Gli autori che ho amato particolarmente e ai quali in parte mi sono ispirata sono Gabriel García Márquez e Isabelle Allende ma sono molto attratta anche dall’Intimismo giapponese di Banana Yoshimoto di cui ho letto tutti i libri. Infine ho avuto un amore particolare per Luciano De Crescenzo e la sua grande cultura elargita con infinita ironia. Insomma letture ed ispirazioni, direi, trasversali, ma alquanto ricche.
Lei si occupa anche di promozione letteraria e di invito alla lettura attraverso la web Tv 06Play Tv e il programma radiofonico “Libri in valigia” trasmesso da Radio Turismo. Può raccontarci qualcosa di più di queste sue esperienze e impegni culturali?
La web Tv e la Radio sono state e sono per me esperienze bellissime che mi hanno dato tanto. Infatti più che interviste sono chiacchierate tra autori; con ognuno di loro mi sono emozionata e confrontata. Oltre a promuovere il libro, ho sempre cercato di scoprire qualcosa di più dell’autore, quel qualcosa che va oltre il libro e che valorizza la persona, l’artista. Una grande felicità, poi, sentire gli autori contenti di aver parlato con me non solo delle loro opere ma anche della loro vita, dei loro sentimenti, un viaggio umano che mi arricchisce molto.
Quali sono i suoi prossimi impegni e progetti professionali?
Ho quasi pronta una raccolta di racconti al femminile con una poesia che precede ogni racconto. Storie prese dalla realtà e calate nel nostro periodo storico. Inoltre in autunno metterò in scena una commedia e sarò anche una delle attrici, poi continuerò con la web tv e la radio cercando sempre di fare qualche salotto culturale live.