La Rubrica online “Piazza Navona” ha letto per voi Appunti e carte ritrovate (1988-2020) di Roberto Casati (Guido Miano Editore), classificatosi al terzo posto nella sezione “Poesia” alla quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri”. E non perdete l’Incontro con l’Autore!
La trama
è l’ultima raccolta poetica di Roberto Casati dove sono riuniti oltre sessanta componimenti scritti in trentadue anni. Tale silloge è articolata in tre parti (Diario di viaggio 1988-1999, Carte disperse 2000-2016 e Carte ritrovate 2017-2020) e centrali sono i temi dell’amore e del viaggio tra loro indissolubilmente legati e collegati. Lo stesso poeta si definisce un naufrago nel compiere questo percorso tanto intimo la cui destinazione è la felicità. E se è vero che un libro non va giudicato mai dalla sua copertina, quella scelta per Appunti e carte ritrovate (1988-2020), come fosse la mappa di un lungo viaggio, già vi accoglie nella sua dimensione fatta di ricordo, nostalgia, esplorazione d’animo e silenzio inteso come assenza. E come ha scritto l’immenso Giacomo Leopardi, il naufragar m’è dolce in questo mare.
Sul libro
Nell’ottobre 2020 Guido Miano Editore pubblica nella Collana di testi letterari “Alcyone 2000” l’ultima silloge dello scrittore vigevanese Roberto Casati dal titolo Appunti e carte ritrovate (1988-2020). La raccolta – classificatasi al terzo posto nella sezione “Poesia” alla quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” – è da intendersi come un viaggio nel tempo e nell’animo dello stesso poeta che, come un naufrago, vaga per mari, città e pensieri alla ricerca dell’amore. È proprio quest’ultimo, infatti, il protagonista di questa silloge e che, esattamente attraverso il viaggio cui abbiamo accennato, trova spazio, accoglimento e realizzazione. Le tre parti che compongono l’opera – (Diario di viaggio 1988-1999, Carte disperse 2000-2016 e Carte ritrovate 2017-2020 – mostrano non solo la sensibilità di Roberto Casati e il suo acuirsi nel tempo ma anche la sua evoluzione, la sua maturità di uomo e di poeta. Ciò lo si nota attraverso la costante metafora del viaggio e i riferimenti al mare sempre presenti in Appunti e carte ritrovate.
E ancora, dall’uso pensato e meditato delle numerose figure retoriche che compaiono nelle brevi poesie: la metafora, l’endiadi (ovvero l’utilizzo di due termini coordinati per esprimere lo stesso concetto rafforzandolo), la sinestesia (l’accostamento di due vocaboli appartenenti a sfere sensoriali diverse, ad esempio vista e udito). In questo modo Roberto Casati prepara la mappa per il suo viaggio che condivide con il suo Lettore rendendolo partecipe del suo sentire, dei suoi stati d’animo, delle evoluzioni della sua ricerca d’amore, della sua consapevolezza e dei suoi timori. Una vita si dipana tra questi versi e queste brevi poesie che sanno di vero e di autentico. L’Autore, infatti, si abbandona alla sua scrittura e alle sue parole come fosse un naufrago e quelle la sua àncora di salvezza:
Così, questo andare senza ritorni,
riparte dalla camera dei pensieri sospesi,
lasciando tracce evidenti sul giornale di bordo,
navigando senza più rotta intorno all’amore.
Parlando della poetica di Roberto Casati risultano essere utili e illuminanti le parole di Alda Merini quando scrive:
La sensibilità non è donna, la sensibilità è umana. Quando la trovi in un uomo diventa poesia.
Roberto Casati non risparmia nulla di sé mostrandosi esattamente come è. Attraverso le sue poesie regala un viaggio di vita, un riflesso e ritratto d’amore, la sua sensibilità. Sessantadue poesie scritte in trentadue anni: questo è Appunti e carte ritrovate (1988-2020). La mappa di un lungo viaggio condiviso e in solitaria, fatta di presenze, di assenze, di silenzi, di burrasche e di tormenti. Ma il viaggio verso la felicità pur se arrivato o meno a destinazione continua…
Incontro con l’Autore
Come è avvenuto il suo incontro con la scrittura e, in particolare, con la poesia?
Pur avendo intrapreso un corso di studi di tipo scientifico (ho lavorato per 45 anni in ambito informatico, creando software gestionale) il mio incontro con la scrittura è avvenuto nel 1969, durante il viaggio dell’Apollo 11 verso la luna. In quei giorni ho tenuto un diario del viaggio, riportando quello che raccontava la radio ed aggiungendo alcune impressioni da bambino. Si può dire che quello sia stato in mio esordio letterario.
Come è nato il progetto editoriale di Appunti e carte ritrovate (1988-2020)?
Il progetto editoriale di Appunti e carte ritrovate (1988-2020) è nato per caso. Dopo aver pubblicato cinque raccolte tra il 1984 e il 1999 avevo deciso di non pubblicare più. Nel 2016 Guido Miano Editore ha voluto raccogliere un una antologia testi delle mie raccolte precedenti con contributi critici ed analisi tematiche. Nel 2020, a causa del lockdown per Codiv19, mi sono ritrovato a rileggere i testi che comunque avevo continuato a scrivere ed a quel punto è stato naturale rispondere affermativamente all’editore che mi chiedeva eventuali materiali da pubblicare.
Da chi o cosa trae ispirazione per i suoi versi?
La mia scrittura cerca ispirazione dalla profonda ricerca di poesia nell’anima, lo stupore che se ne ottiene nel momento in cui qualcosa che gli possa somigliare entra negli occhi e colpisce i sensi. La lettura e la scrittura della parola poetica fanno questi doni a chi la va ricercando, ed io ne sono stupito e felice quando la conquisto.
Al centro della sua silloge vi sono l’amore e tutte le sfumature d’animo che esso colora. Quanto è complesso raccontare e tradurre in versi tale sentimento?
Può sembrare complesso ma non lo è. Quando ci si mette a nudo davanti al foglio bianco e si scrive una parola vera, così sarà riconosciuta anche dai lettori. L’amore è un argomento che necessita un rapporto di disponibilità, dire ed ascoltare, scoperta degli attimi che colorano la vita.
Nei suoi versi appare più volte la parola “naufrago” cui si uniscono numerosi riferimenti al mare e al viaggio. In tal senso, quale vuole essere il messaggio del suo “senso d’amore” e della “ricerca d’amore”?
Questa raccolta rimarca il senso della mia ricerca poetica che si racchiude tutta nel “viaggio”. Viaggio che è soprattutto interno, viaggio dell’anima nell’anima, fatto di emozioni, carezze e segreti tutti da svelare alla donna amata, perché per me fare poesia è raccontare la vita. La mia poetica vede il mare come uno strumento che con le sue caratteristiche fisiche vive le diverse fasi dell’amore. C’è l’impeto dell’alta marea, il lento andare della risacca, il movimento continuo giorno e notte come un respiro indefinito.
È l’equivalente dell’innamoramento che brucia gli attimi, travolge i pensieri, a cui segue una momentanea disillusione, forse una stanca che fa perdere interesse nel sogno inseguito, fino a trovare poi il senso profondo di un amore per cui si invecchia insieme. Così che la donna ed il mare diventano amori esclusivi. Sono un tutt’uno e sviluppano immagini insieme o alternativamente ma senza mai perdersi di vista per più di un attimo. A livello formale il lavoro che ho fatto su questi testi è stato di riportare alla più semplice essenza la necessità della poesia, addirittura del singolo verso e della singola parola. Se è vero, ed io credo lo sia, come dice Paolo Ruffilli che “La poesia è l’arte del togliere” sono andato alla ricerca della concisione e dell’incisività del linguaggio.
Quali sono gli Autori e le opere che hanno influenzato e formato il suo essere scrittore e lettore?
L’interesse poetico l’ho nell’anima dai 14-15 anni quando ho cominciato a leggere i primi testi, con i primi tentativi di scrittura. Ho studiato in prima battuta Prévert, successivamente sono impazzito (non esiste altro termine per definire l’interesse verso questi autori) per Cesare Pavese e Pablo Neruda.
Sono autori molto differenti tra loro ma alla stessa maniera mi hanno riempito il cervello ed il cuore di emozioni. Quindi sono arrivato a Paolo Ruffilli che è quello che più mi ha influenzato nel modo di scrivere. Oltre che essere il mio direttore editoriale alle Edizioni del Leone è stato certamente un mio riferimento stilistico. Sono d’accordo con lui quando dice che la poesia è l’arte del togliere, arrivando alla concisione senza per questo sconfinare in un anacronistico ermetismo, ricercando con precisione le parole necessarie alla definizione del senso poetico.
Qual è il verso o la poesia che avrebbe voluto scrivere? E perché?
Sono tanti i versi che avrei voluto scrivere, a cominciare da Lavorare stanca che più di ogni altro testo ha influenzato la mia scrittura poetica. Ma forse potrei anche dire che il verso che avrei voluto scrivere è il verso che scriverò domani. Dopo aver scritto una poesia per qualche ora ti appare come perfetta, la migliore. Ma il giorno seguente la sensazione sarà diversa, il testo appare non privo di problemi. Per cui la poesia che ancora devo scrivere sarà la migliore.
Appunti e carte ritrovate (1988-2020)si è classificato al terzo posto nella sezione “Poesia” alla quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” con la seguente motivazione:
Sensuali metafore marinaresche per raccontare una passione tra vento e maree. Ti viene voglia di conoscere questa donna indimenticabile che – reale o meno che sia – seduce anche il Lettore con la sua figura sfuggente, mentre il poeta cerca di prenderla tra Isla Nera e il mare di Ostia. Quelle di Roberto Casati sono poesie ricche e allo stesso tempo leggere, scorrono con ritmo incalzante a furia di figure etimologiche che rendono la narrazione sempre vivida. Sembra di essere là a fissare gli amanti mentre si amano.
Cosa ha significato per lei e per la sua scrittura ricevere tale riconoscimento?
Visto che Appunti e carte ritrovate è stato il mio ritorno alla pubblicazione dopo più di vent’anni l’aver ricevuto diversi ed importanti premi mi ha reso felice ed orgoglioso della scelta fatta. In effetti nel 2023 ho festeggiato i quarant’anni dal primo riconoscimento ricevuto (Premio Spiaggia di velluto 1983 – Presidente di giuria Carlo Bo). Questo libro dalla sua uscita ha raccolto quattro vittorie, dodici premi da podio ed altri trenta premi minori.
Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?
Ci sono alcune partecipazioni in raccolte antologiche di grande valore ed inoltre questa primavera uscirà la mia nuova raccolta di cui posso anticipare il titolo Come armonie disattese, sempre pubblicato da Guido Miano Editore.
Qui di seguito troverete una breve clip della Cerimonia di Premiazione della quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” tenutasi lo scorso 27 maggio 2023 presso i Giardini del Torrione di Anguillara Sabazia (Rm). Questa è una occasione per ringraziare ancora una volta il Comune di Anguillara Sabazia, tutti i partecipanti, gli Autori, gli Editori e i collaboratori che hanno permesso e sostenuto la realizzazione della manifestazione con immenso entusiasmo e grande fiducia.