La Rubrica online “Piazza Navona” è lieta e orgogliosa di presentarvi i vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021: Alessandra Muschella e il suo libro Circe. Una metamorfosi inaspettata (Argentodorato Editore, 2020). Non perdete l’Incontro con l’Autrice!
La trama
Nel giorno del suo quattordicesimo compleanno, Circe trova sul davanzale della finestra un misterioso pacchetto che scoprirà contenere una penna stilografica. Senza sapere il mittente di questo regalo né come sia arrivato fino a lei, la ragazzina inizia a scrivere la sua autobiografia, la storia dei suoi primi quattordici anni di vita. Così, mescolando ricordi, realtà e fantasia Circe (utilizzando tutto l’inchiostro in dotazione nella scatolina) narra l’esatto momento della sua nascita, il suo legame con la famiglia, il rapporto con il suo fisico e i suoi capelli rossi, l’amore per la natura e gli alberi del suo giardino cui ha dato persino un nome e, soprattutto, della malattia della mamma che ha inciso profondamente nella sua giovanissima esperienza di vita. La ragazzina, così, scrive una sorta di diario della sua crescita dove, tra un sorriso e una lacrima, si realizza un (in)consapevole processo di crescita e di evoluzione emotiva. Circe. Una metamorfosi inaspettata è proprio questo: un viaggio di una ragazzina di quattordici anni alla scoperta di se stessa e della sua intimità emotiva divenendo un grande esempio (anche di coraggio) per gli adulti.
Sul libro
Nel 2020 Argentodorato Editore pubblica con il patrocinio del Comune di Acireale (in provincia di Catania) il libro per ragazzi (ma anche per adulti!) Circe. Una metamorfosi inaspettata della psicologa e scrittrice Alessandra Muschella, classificatosi al secondo posto nella sezione “Racconti e Narrativa per l’Infanzia e Ragazzi sino ai 14 anni” del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021.
Circe. Una metamorfosi inaspettata è il primo volume di un progetto editoriale che prevede una trilogia dedicata al magico e colorato mondo della sua protagonista che ha un amore viscerale per la Natura con la quale ha creato un dialogo e un legame assai fitto e stretto e che sa decisamente guardare più in là del suo naso. Circe è una ragazzina vivace, frizzante, briosa, curiosa, attratta da tutto da ciò che la circonda e da tutto ciò che osserva.
È affamata di vita, di risposte alle sue infinite domande adoperandosi per cercare anche delle alternative alle informazioni che le vengono fornite e proposte dal mondo esterno, compresi gli adulti. La protagonista di questo breve libro di Alessandra Muschella è una giovanissima donna che, nonostante la sua tenera età e la sua inesperienza, non ha paura di “guardare fuori dalla finestra”, di toccare il mondo e affrontare tutto ciò che la vita sa e può offrire. Nel bene e nel male. Ed è cosi che Circe, in un misto di consapevolezza e inconsapevolezza, si trova a dover sostenere e vivere la malattia di sua madre ritrovandosi inevitabilmente segnata da questa “esperienza”, da questa crudele prova che la vita spesso offre nostro malgrado. Circe ha l’età anagrafica di una ragazzina, ha gesti, parole, modi di esprimersi di una normalissima ragazzina nel pieno del suo percorso di vita eppure sembra possedere tutti i tratti di una giovane donna formata, solida pur con tutti quegli alti e bassi che appartengono a chiunque. Circe è una ragazzina consapevole anche senza saperlo, non ha preconcetti né pregiudizi, tutto è possibile, tutto può accadere… è incontaminata, limpida come acqua di sorgente e colma di voglia di vivere, raccontare, vedere, sapere e per tutto questo incredibilmente forte.
Ed è esattamente questo il ritratto che Alessandra Muschella fa della sua creatura. Un ritratto esemplare inserito in un racconto intelligente, formativo, emotivo, narrativamente e stilisticamente completo. L’Autrice, infatti, grazie anche alla sua professione di psicologa e alla sua esperienza nella scrittura dedicata al mondo dei bambini e dei giovani ragazzi crea un personaggio funzionale, preciso, tenero, forte perché sprovvisto di ogni sovrastruttura, totalmente proiettato verso l’esterno, verso l’altro e alimentato da un profondo amore per la Natura, lì dove tutto ha inizio, prende forma e continua nel Tempo.
Circe, così, subisce non solo una inaspettata metamorfosi ma diviene una bellissima sorpresa per i piccoli lettori e (soprattutto) per gli adulti che tanto avrebbero da imparare e da apprendere da questa piccola grande creatura che tanto, tanto altro avrà certamente da raccontare e anche da insegnarci.
Incontro con l’Autrice
Quando è avvenuto il suo primo incontro con la scrittura?
Le prime tracce di scrittura in qualche modo ufficializzata risalgono agli anni delle scuole superiori, quando mi divertivo a scrivere parodie degli insegnanti. Ricordo di un acquario immaginario i cui pesci, nelle colorazioni e nelle movenze, rimandavano ai tratti salienti di ciascun professore. Era uno scritto bizzarro che piacque molto alla mia professoressa di francese di allora, e fu anche l’inizio della declamazione di elaborati di questo tipo, al cospetto della classe. Fu lì che cominciai ad acquisire fiducia in questo specifico talento. Sulla stessa scia, scrissi poi i giudizi ai professori, in risposta a quelli che loro scrivevano su di noi per l’ammissione agli esami, e canzoncine satiriche che nascevano dalla trasformazione di canzoni in voga in quel periodo. Sempre usando toni ironici e mettendo in risalto i vizi e le virtù che la mia mente curiosa anche se non esperta riusciva a cogliere. La scrittura vera, anche se non letteraria, arrivò alcuni decenni dopo, quando cominciai a scrivere articoli per diversi giornali. Per oltre un decennio sono stata giornalista pubblicista, ho scritto articoli di costume e recensioni letterarie per l’edizione palermitana de La Repubblica, e ho collaborato con riviste per insegnanti, quali La Tecnica della Scuola e le Nuove Frontiere della Scuola. Ancora oggi mi capita di scrivere qualche articolo, ne ho appena cominciato uno sulla granita siciliana, tema che può apparire frivolo ma che in realtà porta con sé un carico di tradizione e storia impensabile. Il primo racconto per ragazzi, dopo essere stata ghostwriter in numerose occasioni, risale al 2018, quindi a un tempo abbastanza recente, è Matilde e l’agave, un breve racconto bilingue (con traduzione in inglese a fronte) e, dello stesso anno, L’idea di nonna Bea, una storia corredata da schede didattiche. Insomma, il mio obiettivo è una scrittura che affianchi l’aspetto pedagogico al piacere del racconto. E poi è arrivata Circe, con il suo carico di messaggi e un tocco fantastico più spiccato, primo volume di una trilogia, in realtà già tutta scritta anche se pubblicata per un terzo.
Come è nato il progetto editoriale di Una metamorfosi inaspettata?
Ero alla ricerca di un personaggio che, per caratteristiche somatiche, potesse restare impresso nella mente e, contemporaneamente, cercavo un sistema per sensibilizzare i giovani al rispetto per l’ambiente. Le peculiarità di Circe sono evidenti già nell’aspetto, a partire dalla sua stravagante foggia di capelli, e poi si estendono a tutto il suo essere. E il primo obiettivo era stato raggiunto. Al secondo, quello che si prefiggeva la sensibilizzazione rispetto all’ambiente, sono arrivata in modo indiretto, attraverso le abitudini e il sentire della protagonista. Poi, scrivendo, al messaggio principale, se ne sono aggiunti altri, molti dei quali legati alle relazioni: aspettative genitoriali, metabolizzazione della diversità, bugie con valenza metacomunicativa, e via discorrendo.
Perché ha deciso di dedicarsi in particolar modo alla scrittura di libri per i piccoli lettori?
Forse perché ho l’esigenza di dare voce alla mia parte bambina, ma anche perché mi diverto a inventare situazioni improbabili che veicolano fatti e condizioni reali. In effetti potrei sperimentare questa mia esigenza scrivendo anche per adulti. Ci devo ancora riflettere.
Lei è una psicologa seppur non praticante. I suoi studi, la sua formazione le sono state di aiuto per avvicinarsi al fantastico mondo dell’infanzia e dell’adolescenza nonché alla scrittura dedicata ai lettori di queste fasce di età?
In effetti, al momento della stesura di Circe ero ancora non praticante o praticavo in modo non formalizzato; poco tempo dopo ho cominciato a lavorare proprio come psicologa presso i servizi sociali di un Comune del catanese. Per quanto concerne il ruolo dei miei studi e della mia formazione nella comprensione del mondo dei più piccoli è identico a quello che mi aiuta nella comprensione delle dinamiche umane e sociali in senso ampio, solo che nel caso specifico è adattato per età e maturità.
Quali sono gli ingredienti che non devono mai mancare nella creazione e realizzazione di un libro per bambini? E quanto sono importanti le illustrazioni?
Descrizioni minuziose e ricche, quanto più particolareggiate possibile; animismo; elementi fantastici ed elementi reali che si inseguono, si intrecciano, si alternano. Le illustrazioni sono un valore aggiunto, importantissime in età evolutiva, una forte spinta alla curiosità e alla capacità immaginativa. Se realizzate di concerto con l’autore e con mano competente, aiutano la trasmissione dei contenuti, oltre ad impreziosire il testo da un punto di vista formale ed estetico. La collaborazione fra parola e immagine aiuta chi legge a entrare nel racconto e a sentirsi parte di esso.
Una metamorfosi inaspettata affronta temi e tematiche assai importanti quali, in un certo senso, l’ecologia, la malattia di un genitore, il legame con la propria famiglia. Ecco, qual è la chiave per affrontare questi argomenti rivolgendosi a un pubblico tanto esigente e tanto particolare come quello dei giovani lettori?
Il fatto è che le tematiche di qualsiasi tipo non vengono etichettate, ma offerte attraverso fatti normali, ordinari, che si intersecano ad altri fatti curiosi e fantastici. Nella narrazione, il giovane lettore si perde nel dipanarsi degli eventi, spesso insoliti e divertenti, dietro ai quali vivono i messaggi che chi scrive ha intenzione di trasmettere. Messaggi che passano dalle pagine alla mente del ragazzo in modo fluido e, direi, inevitabile. Leggendo di Circe che ha dato un nome e assegnato un grado di parentela a tutti gli alberi del suo giardino, e del suo dispiacere per le sorti dei fratelli di Triella o di Nocchia e Pappy, il bambino si apre a una nuova possibilità, a una visione degli alberi differente rispetto a quella che probabilmente ha avuto fino a quel momento. E questo è valido per ogni messaggio che si ha intenzione di trasmettere. Insomma, è lo stesso principio che basa il processo educativo sull’esempio e non sulla verbalizzazione di regole.
Quali sono gli Autori e i libri che hanno formato il suo essere lettrice e scrittrice?
Dopo una lunga fase da onnivora, tipica di chi non ha ancora capito cosa preferisce, su una bancarella di libri usati mi sono imbattuta in un vecchio volumetto che riportava alcune conferenze di Freud, ricordo in particolare il caso di Dora, il cui vero nome era effettivamente un altro, credo Ida. Ho letto quel piccolo volume non so più quante volte, e ricordo ancora benissimo quanto fascino abbia esercitato su di me, ancora ignara che proprio quel volume avrebbe in seguito indirizzato i miei studi. Un’altra grande passione, questa più legata al piacere della forma e alla meraviglia per le ambientazioni e la costruzione di situazioni, è quella che ho da sempre nutrito per la letteratura latino americana. Mi incantano le costruzioni di Gabriel García Márquez e mi riempiono di soave meraviglia descrizioni come “piovve per quattro anni, undici mesi e due giorni…” e moltissime altre che ritroviamo in Cent’anni di solitudine. Descrizioni talvolta paradossali che confermano come la creatività non conosca limiti e quanta forza risieda nell’abilità espositiva per rapire il lettore.
Una metamorfosi inaspettata si è classificata al secondo posto nella sezione “Racconti e Narrativa per l’Infanzia e Ragazzi fino ai 14 anni” al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” – Edizione 2021 con la seguente motivazione:
Circe. Una metamorfosi inaspettata è la storia di una bambina e del suo percorso di crescita e trasformazione. Con uno stratagemma narrativo originale l’Autrice attraverso la protagonista conduce il Lettore a ripercorrere la propria esistenza, fin dal grembo materno per poi accompagnarlo nella sua infanzia e alla scoperta degli alberi che diventano i suoi sacri e potenti amici, addirittura personificati e identificati con un nome. Grazie al suo profondo legame con gli alberi, la bambina elabora il dolore, le difficoltà della vita riconoscendo l’importanza delle leggi della Natura, le uniche alle quali dovremmo obbedire per poter guarire noi stessi e il mondo intero. Le pagine profonde, delicate, e al tempo stesso fresche e scorrevoli, sono arricchite da illustrazioni dai colori puliti e quasi profumati che, insieme alle descrizioni, coinvolgono il Lettore in un vortice di emozioni e sensazioni piacevoli.
Cosa ha significato per lei e la sua scrittura ricevere tale riconoscimento?
Che meravigliosa soddisfazione! Ancora più grande in considerazione del fatto che non ricordavo che la casa editrice avesse inviato il racconto al concorso in oggetto. Dopo la premiazione abbiamo stampato delle coccarde adesive con su scritto il posizionamento, coccarde che sono state apposte su ogni copia, quindi oggi chi prende il libro sa del premio. Francamente è una fonte di gratificazione, non solo a livello di immagine, ma anche da un punto di vista personale. Un riscontro di gradimento, specie quello che proviene da una giuria di esperti, è per chi scrive motivo di orgoglio e di stimolo a proseguire su quella strada.
Quale messaggio vorrebbe che il suo Una metamorfosi inaspettata lasciasse nel suo lettore, giovane e adulto?
Mi viene in mente il giovane Holden quando dice che a lui piacciono i libri che gli fanno venire voglia di essere amico dell’autore, sarebbe bello che i miei lettori avessero voglia di essere miei amici. A parte questo aspetto un po’ romantico, credo che mi piacerebbe che, dopo una prima volta, i miei lettori avessero ancora voglia di leggere il libro, e poi ancora. E che a ogni lettura vi trovassero ulteriori messaggi e significati, perché vorrei assicurare loro che i significati sono tanti, e vengono fuori man mano che si entra nella storia con un coinvolgimento e una maturità maggiori.
A tal proposito, tengo a ribadire che proprio per questo aspetto, il racconto non è riservato a un pubblico di ragazzi, ma possiede degli aspetti per i quali può risultare interessante e fonte di riflessione anche per un pubblico adulto.
Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?
Il prossimo Natale, quello del 2023, avremo finalmente il secondo volume della trilogia di Circe. Stiamo già lavorando alle illustrazioni e al perfezionamento dei testi. Io, da autrice, sono impaziente di vedere il prodotto finito almeno quanto lo è Circe di non essere più figlia unica. E questa è già una rivelazione! Degli altri progetti spero avremo occasione di parlare presto.
Qui di seguito troverete una breve clip della Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021 tenutasi lo scorso 21 maggio 2022 presso i Giardini del Torrione di Anguillara Sabazia (Rm). Questa è una occasione per ringraziare ancora una volta il Comune di Anguillara Sabazia, tutti i partecipanti, gli Autori, gli Editori e i collaboratori che hanno permesso e sostenuto la realizzazione della manifestazione con immenso entusiasmo e grande fiducia.