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I vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2019: “Cariddi” di Piero Alessi

La Rubrica online “Piazza Navona” continua a farvi conoscere i finalisti del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2019 e le loro opere: Piero Alessi e il suo romanzo “noir mediterraneo” dal titolo “Cariddi” (YouCanPrint). E non perdete l’ormai consueto “Incontro con l’Autore”!

La trama

Piero Alessi, “Cariddi” (YouCanPrint, 2017)

Messina. Il 3 giugno Totò amichevolmente convinto dall’inseparabile amico Lilluzzo – a sua volta amorevolmente convinto dalla sua Nunziatina – prende parte alla tradizionale processione della Madonna della Lettera. Durante la cerimonia religiosa avviene un omicidio: don Simone viene ucciso a colpi di pistola. A questa morte seguono quelle di altri due sacerdoti: don Modestino e don Pietro, rimasti uccisi rispettivamente in chiesa e sul sagrato della stessa.

Un dipinto di valore, una ragazza maltrattata fisicamente e psicologicamente, pregiudizi, razzismo e xenofobia, vergogna, violenze inaudite, mancato rispetto per l’abito talare, sangue e peccato. Cosa si nasconde dietro tutto questo? Chi ha voluto la morte dei tre sacerdoti? Cosa e chi unisce questi assassinii? Saranno proprio Totò e Lilluzzo uniti dalla loro indissolubile amicizia e “armati” della loro ironia e sicilianità a indagare sul triplice omicidio e a trovare la soluzione a questo intricato rompicapo. E non mancheranno  sorprese e colpi di scena…

Sul libro

Nel 2017 Piero Alessi pubblica per YouCanPrint Self Publishing il suo romanzo Cariddi. È il quarto volume della saga che ha per protagonisti Totò e Lilluzzo, la coppia di amici e di investigatori “improvvisati” ma dal fiuto e dall’acume eccezionali.

YouCanPrint

La vicenda si svolge nella terra di Trinacria, in Sicilia, più precisamente a Messina. E tutto il romanzo di Piero Alessi profuma di zagara e sa di pasta mandorle. Attraverso le sue pagine, infatti, la Sicilia, o meglio, l’animo siciliano prende corpo divenendo esso stesso protagonista della vicenda. Totò e Lilluzzo, infatti, assieme ad altri personaggi del romanzo giallo non perdono occasione di lasciar libero il proprio dialetto che arriva al Lettore chiaro, comprensibile portando un gran buon profumo di Sicilia e amorevole appartenenza alle origini. Ancora una volta, il dialetto diviene l’anima e lo scheletro di un racconto animandolo e impreziosendolo. A tutto questo si unisce la scrittura precisa, agevole, informale, semplice e accattivante dell’Autore permettendo al Lettore di entrare nella vicenda e di vivere e condividere assieme ai personaggi eventi, sapori, incontri, umori…

Piero Alessi, “Cariddi” (YouCanPrint, 2017)

Piero Alessi usa e sfrutta tutta la sua sapienza e spessore di narratore per raccontare il quarto “episodio” delle avventure di Totò e Lilluzzo come fosse un cantastorie: con semplicità, musicalità e trasporto. E il Lettore lo sente. Se ne accorge. Ride, si preoccupa e segue i suoi protagonisti sino quasi a consigliarli sul da farsi, sino a scoprire la storia e la tradizione della bella terra di Sicilia e del suo carattere.

Cariddi è un romanzo giallo che ha il pregio della semplicità e dell’essenzialità facendo sì che il Lettore non si perda e resti vicino e attaccato alle (di)avventure della coppia di investigatori più ironica, divertente e umana che la letteratura degli ultimi anni abbia regalato al pubblico.

Non a caso dice Totò:

Sarà per il luogo dal quale possiamo ammirare questa meraviglia della natura che è lo Stretto; mi viene da pensare a Cariddi, a questa figura mitologica. Alle parole del canto dell’inferno che lo riguardano: “…L’acqua livida assorbe. Tre volte al giorno la vomita e tre la riassorbe paurosamente. Ah, che tu non sia là quando riassorbe”. (…) Io credo che Cariddi, che ho usato come metafora, sia il mostro che ha generato tutto questo. E’ stato il mostro dell’ignoranza e della superstizione; è stato il mostro del pregiudizio e della falsa morale che ha straziato i nervi di Maria Rosangela; è stato il mostro della passione, della vendetta e della violenza. E’ la bellissima ninfa Cariddi, trasformata in mostro, che provoca quelle correnti fortissime nello Stretto e quei gorghi. Quando non agiamo con prudenza ne veniamo inghiottiti, con quello che segue. Propongo un brindisi a Cariddi, perché se ne stia sul suo scoglio, e a noi, perché si sappia navigare lontano da lui.

Incontro con l’Autore

Lo scrittore Piero Alessi (Ph. Francesco Corrado)

Come è avvenuto il suo incontro con la scrittura?

Sono da sempre un innamorato della lettura; questo molto prima di incontrarmi, con umiltà e rispetto reverenziale con la scrittura. Affidare alla “penna” (accessorio oggi in disuso) storie in grado di veicolare passioni, idee e suggestioni è il frutto di una scelta che non ha nulla di programmato e deliberato. Ho svolto per gran parte della mia vita l’attività di organizzatore sindacale immaginando di rendere un servizio e di svolgere un lavoro utile agli altri; una forma di volontariato attivo. Terminato quell’incarico, forse, la scrittura è stata la nuova modalità che mi ha consentito di continuare a donare qualcosa di me agli altri, interloquendo con il mondo che mi circondava con nuove modalità. 

Perché ha deciso di dedicarsi in particolar modo ai romanzi gialli?

Piero Alessi, “Pasticcio Peloritano” (YouCanPrint, 2020)

La struttura piuttosto definita del genere mi offriva la possibilità di parlare con un linguaggio semplice a coloro che avevo, nella testa, come i miei referenti e destinatari. Per diversi anni ho fatto il pendolare, viaggiando su treni affollati e circondato da persone stanche che si recavano o tornavano dal lavoro. Era per individui come loro che volevo scrivere. Persone che avevano necessità di essere accompagnate con leggerezza durante il tragitto che le portava alla loro occupazione. Volevo proporre storie semplici, impastate con materiali poveri, ricche di ironia, di sentimento, di idealità, di passioni ma anche, naturalmente, come purtroppo nella vita reale, anche di malvagità, pregiudizio e prevaricazione.  Il “giallo”, che nel mio caso è più corretto definire “noir mediterraneo”, ha il pregio che al suo epilogo le cause di turbamento, in genere rappresentate da delitti, vengono positivamente risolte e superate.  

Come è nata la saga di Totò e Lilluzzo, la coppia di investigatori?

I personaggi, come dicevo, sono ovviamente frutto di fantasia ma non sono fantasiosi, nel senso che le loro caratteristiche umane e psicologiche sono riconoscibili e assai diffuse.  Le storie sono verosimili ma, ad essere sincero, più che all’intreccio narrativo sono affezionato e legato proprio ai vari personaggi, a quelli principali come a quelli occasionali, che si muovono, con la loro carica di virtù e di vizi, sul palcoscenico della vita. Le storie nascono da una suggestione che, magari, mi suggerisce il finale e quindi non rimane che costruire l’intreccio che mi dovrà condurre alla conclusione immaginata. Oppure, mi viene in mente un certo incipit; quindi, una volta che la macchina si è messa in moto, si deve proseguire sino a ricostruire un esito accettabile.

Piero Alessi, “Luna tinta”(YouCanPrint, 2020)

Dove ha tratto l’ispirazione per la creazione di questi suoi protagonisti?

In maniera del tutto casuale. Mi era piaciuto tratteggiare le caratteristiche del personaggio principale, Totò, al quale ho ovviamente prestato, esasperandole, alcune mie inclinazioni. Mentre ne descrivevo la personalità mi andavo affezionando a questo strano tipo: pigro per scelta, un poco asociale, apparentemente misogino (solo apparentemente), con un pesante carico di fobie sulle spalle e alle prese talvolta con attacchi di depressione. Aveva naturalmente necessità di personaggi che gli facessero da spalla trascinandolo, contro la sua volontà, in situazioni, talvolta pericolose e contrarie persino ai suoi principi; il fondamentale dei quali era di farsi i “casi propri” e rifuggire da qualunque coinvolgimento emotivo. Così a seguire ho dato vita a Lilluzzo e alla sua fidanzata Nunziatina.  

Perché ha scelto di ambientare i suoi romanzi nella bella terra di Sicilia?

Piero Alessi, “La Contessa di Messina” (YouCanPrint, 2016)

Per alcune fondamentali ragioni. La prima è che in terra di Sicilia sono le mie origini, quindi una certa familiarità con il dialetto, inoltre avendo scelto il genere “noir mediterraneo” avevo necessità di un contesto caldo, in tutti i sensi.

Come nasce un romanzo giallo? Da cosa si trae ispirazione?

Tutti sappiamo cosa sia il “giallo”. Con questo termine, esclusivamente italiano, che si deve alla intuizione di Arnoldo Mondadori, che nel 1929 produsse una collana, in formato economico e dalla copertina invariabilmente di colore giallo, si intende un genere che, per comodità di definizione, possiamo indicare come “poliziesco”. In realtà, è questo un enorme contenitore di sottogeneri, (giallo classico; Hard boiled; varianti del thriller, legale, medico, ecc. ecc.; giallo storico o psicologico; noir mediterraneo ecc. cc.) ciascuno con una propria specificità ed una propria personalità. Non vi è, in questa sede, la presunzione di illustrare la lunga e sterminata storia del genere, che ha inizio con E.A. Poe nel 1841 e prosegue, con modalità e forme diverse, nel mondo anglosassone e in quello latino.

Piero Alessi, “Angelina del Faro” (YouCanPrint, 2015)

Ciò che voglio sottolineare è che il genere da me scelto è il cosiddetto “noir mediterraneo”, che è figlio di questa corrente letteraria. Tra i maestri indiscussi vi sono, senza dubbio, Manuel Vázquez Montalbán, noto scrittore catalano e Andrea Camilleri, entrambi, purtroppo, recentemente scomparsi. Ma, veniamo al punto. Cosa caratterizza il “noir mediterraneo”? Per dirla in breve, in primo luogo l’ambientazione che, a differenza dei “cugini”, è particolarmente luminosa e calda; proprio come i paesi del mediterraneo che fanno da cornice. In secondo luogo, prende le distanze, dai derivati del genere hard boiled, e da un certo iperrealismo dove si mostrano scene di sangue e di sesso, con voluta ed esasperata crudezza. La cifra del “noir mediterraneo” è la leggerezza e la delicatezza con cui si descrivono, tanto i delitti efferati quanto i sentimenti più elevati. Ancora, nel “noir mediterraneo” è forte la presenza dell’agire quotidiano nelle sue manifestazioni più semplici, a partire dal cibo e dalla cultura gastronomica. Infine, la figura di colui che è chiamato a dipanare gli enigmi ha una umanità del tutto particolare e ad essa si rivolge, piuttosto che a sofisticate tecniche investigative, o innate doti deduttive. Vi sono anche altri aspetti caratteristici, ma direi che questi sono i fondamentali.

La pergamena con la motivazione della Giuria del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2019

Cariddi ha ottenuto il quarto posto nella sezione “Romanzo” al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2019 con la seguente motivazione:

Cariddi, il quarto appuntamento della saga dei due amici siciliani Totò e Lilluzzo, ambientato nella rovente terra siciliana che profuma di zagara convince per il suo stile narrativo scattante e ironico senza mai perdere di vista l’andamento della vicenda e l’attualità più reale con uno sguardo alle quotidiane tragedie che si consumano nel nostro mare. Piero Alessi riesce a realizzare degli splendidi ritratti dei due protagonisti, un impiegato alle poste e uno sfaccendato per ragioni di risparmio energetico e per scelta filosofica, i quali mescolando la lingua italiana e la bellezza tutta del dialetto, un po’ per scherzo e un po’ per convinzione (e amorosa costrizione), riescono a tirare le fila di un giallo accattivante che coinvolge anche la Chiesa e alcuni dei suoi lati più oscuri e misteriosi.

Cosa ha significato per lei ricevere tale riconoscimento?

Guido Mastroianni (Presentatore della Cerimonia di premiazione), Chiara Ricci (Presidente dell’Associazione Culturale “Piazza Navona”) e lo scrittore Piero Alessi (Ph. Francesco Corrado)

In genere non prendo parte a concorsi letterari. Nel caso di specie sono soddisfatto non tanto per il risultato personale ma per l’esperienza, che ho considerato con particolare favore. Mi è piaciuto il clima privo di una esasperata enfasi competitiva. Ho apprezzato l’impegno di quanti hanno organizzato l’evento con evidenti ed esclusivi obiettivi culturali ed ho apprezzato la qualità dei lavori che si sono confrontati. 

Perché per i suoi libri ha scelto o preferito l’auto-pubblicazione?

Trovo che la strada editoriale sia  più complessa e talvolta ho verificato che è piuttosto arduo, se non hai un pedigree consolidato spingere un editore a rischiare sul tuo lavoro. Con l’auto-pubblicazione i miei romanzi hanno avuto una diffusione che ha superato le mie migliori aspettative, soprattutto, sui canali digitali. Diverse migliaia di persone hanno scaricato i miei romanzi. Ciò, evidentemente, mi ha fatto piacere. Svolgo questa mia passione, senza prendermi troppo sul serio e privo di obiettivi venali, pertanto i risultati sono incoraggianti e mi spingono a continuare, per   tenere vivo il rapporto con coloro che si sono affezionati ai miei personaggi, alle mie storie e agli ambienti che descrivo. Spero di poter continuare a condividere con i lettori alcune emozioni e anche, perché no, un sistema di valori e di principi.

Piero Alessi, “La pelle del serpente all’ombra del pilone” (YouCanPrint, 2014)

Da lettore amante del giallo: quali sono i romanzi di questo genere letterario assolutamente da leggere?

Per rimanere al genere che prediligo sicuramente tutti i romanzi di Andrea Camilleri e di Manuel Vázquez Montalbán.

Quali sono i testi e gli Autori che hanno formato il suo essere scrittore e il suo essere Lettore?

Quanto all’essere lettore temo che l’elenco sarebbe lungo. Mi limito a dire che ho amato senza riserve la letteratura, definita, per ragazzi; i romanzi ottocenteschi italiani, russi e francesi e la letteratura sudamericana. 

Quali sono i suoi prossimi impegni e progetti editoriali?

Cariddi, il romanzo che ha partecipato al premio era il quarto della saga. A questo, nel frattempo, sono seguiti il quinto, Luna tinta e il sesto Pasticcio peloritano. Spero di continuare a divertirmi con l’auspicio naturalmente di divertire.

Qui di seguito troverete il video della Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2019 tenutasi lo scorso 25 gennaio nel Salone di Rappresentanza presso il Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa) – Riprese e montaggio di Alberto Accarino.

 

 

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