logoricci.fw

Isa Miranda. La signora di tutti

Isa Miranda
Isa Miranda

Un articolo, un ricordo dedicato alla vita e al cinema di Isa Miranda… l’attrice italiana che al cinema dei telefoni bianchi e ai gerarchi nazifascisti ha preferito Hollywood e la sua libertà.

Tentare di spiegare cosa significhi Isa Miranda per il Cinema italiano non è cosa semplice. L’attrice, infatti, a causa del suo volto tanto particolare, della sua sensibilità, delle sue scelte professionali, della sua versatilità e capacità di adattarsi a ogni circostanza è molto difficile da inserire all’interno del contesto “Cinema” tra gli anni Trenta e Cinquanta. Non a caso è stata la prima attrice italiana – dopo Rodolfo Valentino e Francesca Bertini – ad essere stata chiamata a Hollywood per firmare un contratto con la Paramount.

Isa Miranda
Isa Miranda

Isa Miranda, il cui vero nome è Ines Isabella Sampietro proviene da una famiglia di umili origini, nasce a Milano il 5 luglio 1909. Per aiutare l’economia della famiglia inizia a lavorare sin da bambina come “piccinina” ovvero come “bambina” di bottega in una sartoria della città occupandosi della raccolta di stoffe, della sistemazione del laboratorio e della consegna a domicilio dei capi. In un secondo momento viene assunta come operaia presso le Industrie Sete Cucirini con il compito di riavvolgere i fili di cotone sulle spagnolette di cartone. Nello stesso periodo, però, decide di frequentare presso l’Oratorio un corso di stenodattilografia che di lì a poco le farà trovare nuovi impieghi presso alcuni studi di avvocati meneghini. Nonostante tutto questo la vita della giovane Isa non è affatto tra le più semplici. Infatti, a solo dodici viene stuprata da un vigile urbano in borghese senza dir nulla alla famiglia per vergogna e timore. Solo qualche anno più tardi si ritrova ad essere sposata con un uomo pregiudicato, poi arrestato, e talmente violente da farle desiderare di rinunciare al figlio che porta in grembo.

Isa Miranda
Isa Miranda

Ed è solo con la forza e la sua innata ambizione che la spinge a volere molto di più per sé stessa che Isa Miranda riesce ad avere una vita migliore. Ripresasi dallo shock dovuto al fallimento del matrimonio e da una importante forma di depressione Isa tenta di riprendere in mano la sua vita dando a sé stessa una nuova possibilità. Così, inizia a lavorare come mannequin per una casa di mode della sua città mentendo riguardo al suo essere sposata. Suo marito, uscito di prigione, torna da lei e anche il suo lavoro di modella giunge presto alla conclusione. La situazione precipita di nuovo sino a quando Isa prende tutto il suo coraggio e lascia suo marito. Cambia città. Vuole cambiare la sua vita. Parte per la Puglia, poi arriva a Roma dove la sua bellezza non passa inosservata e viene assunta per posare per alcune cartoline illustrate e per pittori scultori. Ma la morte del padre la chiama di nuovo a Milano. Non può lasciare sola sua madre: deve prendersi cura di lei. E la sua vita cambia di nuovo fin quando lo stesso prete che le aveva insegnato stenografia non le chiede di partecipare a una recita sacra interpretando il ruolo di Maria Maddalena. Scopre la recitazione e ne resta totalmente innamorata. Ecco. Questa sarà la sua vita! Inizia a frequentare il corso di recitazione e per il saggio di fine anno recitando il monologo di Ersilia in Vestire gli ignudi di Luigi Pirandello ottiene la medaglia e il suo diploma di attrice.

Isa Miranda
Isa Miranda

Da questo momento la sua carriera procede in continua ascesa e dopo alcune esperienze teatrali diventa una delle attrici più importanti al mondo nel decennio 1934-1944.

Al 1934, infatti, risale il suo ingresso nel mondo del cinema interpretando il ruolo di Gaby, una giovane femme fatale, ne La signora di tutti diretto da Max Ophüls. Anche Hollywood si accorge della nostra Isa.

Isa Miranda ne "La signora di tutti" di Max Ophüls
Isa Miranda ne “La signora di tutti” di Max Ophüls

Nel 1937, assieme al produttore Alfredo Guarini (che sposerà nel 1939 a Tucson, nell’Arizona) Isa parte per gli Stati Uniti per allontanarsi dal cinema fascista e dei telefoni bianchi. In questo stesso periodo Isa decide di interpretare per la tedesca Bavaria Film ben tre film. Ciò comporta anche una cena con le più alte cariche del Reich ma Isa pur di sfuggire a tale dominio decide di ribellarsi preferendo fuggire a Lugano e a Parigi, dove la vediamo recitare in Nina Petrovna di Viktor Turžanskij. Subito dopo la realizzazione di questo film Isa parte per l’America dove sin da subito viene considerata l’antagonista di Greta Garbo e Marlene Dietrich. Lo star system ha lavorato molto sulla sua immagine e sulle sue abilità di attrice facendo di lei il ritratto della donna inafferrabile, esattamente come molte altre attrici dell’epoca.

Isa Miranda (1937)
Isa Miranda (1937)

Isa Miranda, però, non ha mai considerato se stessa una diva ma un’attrice. Negli Stati Uniti prende parte a due film: Hotel Imperial (1939) diretto da Robert Florey con Ray Milland e Adventures in Diamonds (1940) diretto da George Fitzmaurice, lo stesso regista di Mata Hari. Ma entrambi i film si rivelano essere un insuccesso. Il rapporto con la Miranda e lo star system americano non è affatto idilliaco. A questo notevole stress professionale viene ad aggiungersi lo scoppio della seconda Guerra mondiale e, ancor più importante, la tragedia della malattia della madre di Isa. Ciò comporta la fine dell’avventura americana dell’attrice che, nel 1940, ritorna in Italia dove non mancano delle sorprese. Inoltre, a causa delle sue idee antifasciste, Isa si guadagna l’antipatia di molte colleghe e del regime che vieta alla stampa di parlare dei suoi film, di scriverne recensioni e di pubblicizzare il suo lavoro. In tal modo, come (di)mostrano le cronache dell’epoca, il ritorno in Italia della Miranda viene completamente ignorato dalla stampa mentre la sua carriera inizia ad avere una stridente battuta d’arresto. Suo marito tenta di aiutarla producendo e dirigendo ben tre suoi film tra il 1940 e il 1942: Senza cielo, È caduta una donna e Documento Z3. Ma senza successo.

Isa Miranda (1939)
Isa Miranda (1939)

Ma non tutto sembra essere ancora perduto. Proprio nel 1942, infatti, il regista Mario Soldati vuole Isa Miranda per interpretare il ruolo di Marina in Malombra, nel film tratto dall’omonimo romanzo di Antionio Fogazzaro (scritto nel 1881). Il successo è grandioso! Nello stesso anno Renato Castellani chiede all’attrice di interpretare il ruolo della protagonista in Zazà dove si narra di una sciantosa che si innamora di un uomo sposato ma che decide di lasciare all’affetto della sua famiglia sacrificando, così, il suo amore. È un altro successo e il pubblico (ri)scopre una nuova Isa Miranda.

Isa Miranda in "Malombra" di Renato Castellani (1942)
Isa Miranda in “Malombra” di Mario Soldati (1942)

Questi ultimi film sono due perle della filmografia di Isa Miranda ormai nella sua maturità artistica in cui fa del tutto per ricercare un equilibrio perfetto tra se stessa e i suoi personaggi. Infatti, l’attrice ama studiare, creare i suoi personaggi che, però, desidera anche amare, possedere, costruirli ma anche ridere e piangere con loro. Isa Miranda vuole essere il personaggio conferendogli la sua vitalità e il suo temperamento.

Isa Miranda in "Zazà" di Renato Castellani ()
Isa Miranda in “Zazà” di Renato Castellani (1942)

In questo stesso periodo l’attrice si divide tra l’Italia e la Francia dove realizza altri film sebbene passino quasi tutti inosservati. Ad esempio, La carne e l’anima di Wladimiro Strichewsky (1943), Lo sbaglio di essere vivo di Carlo Ludovico Bragaglia (1945) e L’avventura comincia domani di Richard Pottier (1947). Nel 1949, però, le cose cambiano ancora. René Clément dirige l’attrice ne Le mura di Malapaga. In questo film la Miranda è Marta, un’ostessa che si innamora di un uomo (Jean Gabin) ricercato dalla polizia per omicidio e che, nonostante gli offre protezione e nascondiglio, viene arrestato. Per questa interpretazione Isa Miranda ottiene l’International Gran Prix come Migliore Attrice al Festival di Cannes e il pubblico cinematografico newyorkese la considera la Miglior Attrice straniera del 1949-1950. Ma non va dimenticato che questo film ottiene anche il Premio Oscar come Miglior Film straniero nel 1951.

Il film: Le mura di Malapaga

Nel 1950 l’attrice lavora in Francia ancora una volta con il regista Max Ophüls ne La ronde, ispirato all’omonima commedia scritta da Arthur Schnitzler. Si tratta di un film corale che ci racconta come l’amore sia, appunto, una giostra.

Isa Miranda e Jean Gabin ne "Le mura di Malapaga" di René Clément (1949)
Isa Miranda e Jean Gabin ne “Le mura di Malapaga” di René Clément (1949)

Dopo la realizzazione di questo film la Miranda riesce a ottenere solo piccoli ruoli, caratteri non di primo piano come, ad esempio, in Cameriera bella presenza offresi (1951) diretto da Giorgio Pàstina, l’episodio “Avarizia e ira” de I sette peccati capitali diretto da Eduardo De Filippo (1952), il quarto episodio del film Donne dove a dirigerla c’è Luigi Zampa. Quest’ultima interpretazione è tra le più intense dell’attrice che racconta del suo reale dolore per la mancanza di un figlio e del suo profondo senso di maternità

Pian piano, però, il cinema italiano sembra dimenticarsi completamente di Isa Miranda che decide di impegnarsi, ancora una volta, all’estero. Così, in Francia recita in Prima del diluvio (1954) di André Cayatte, ne Il tradimento di Elena Marimon (1954) diretto da Georges Combret; negli USA, invece, la vediamo accanto a Katherine Hepburn in Tempo d’estate (1955), diretto da David Lean. Ma non solo. In questo stesso periodo Isa recita molto anche a teatro. Ad esempio, in Inghilterra recita il ruolo di Lady de l’Orpheus discending di Tennessee Williams (lo stesso ruolo interpretato da Anna Magnani nella versione cinematografica del testo Pelle di serpente che Sidney Lumet dirige nel 1959).

Isa Miranda e Katharine Hepburn in "Tempo d'estate" di David Lean (1955)
Isa Miranda e Katharine Hepburn in “Tempo d’estate” di David Lean (1955)

In Italia la vediamo apparire solo in piccolo ruoli come accade in Arrivano i dollari! (1957) diretto da Mario Costa e dove recitano, tra gli altri, Alberto Sordi, Nino Taranto, Riccardo Billi, Mario Riva e ne Gli sbandati diretto da Francesco Maselli.

È difficile comprendere e spiegare il motivo per il quale la carriera di Isa Miranda sia così variegata complessa. Certamente non si può dire che Isa Miranda sia un’attrice monotematica, stereotipata, ingabbiata e incastrata in un cliché. È riuscita a dar vita a donne tanto differenti tra loro. È pur vero, però, che la Miranda decide di interpretare queste donne tanto forti e indipendenti dopo il 1946, ovvero a seguito del crollo finanziario del marito produttore. Così, la vediamo recitare ne La corruzione di Mauro Bolognini (1963), La noia di Damiano Damiani (1963), Lo chiameremo Andrea di Vittorio De Sica (1972), Il portiere di notte di Liliana Cavani (1974). Dopo la scomparsa del marito Alfredo Guarini – avvenuta nel 1981 – Isa, seppur con grande difficoltà poiché non riesce a riprendersi da questo dolore – fa la sua ultima apparizione cinematografica in Apocalisse di un terremoto (1982) diretto da Sergio Pastore.

Isa Miranda ne "Gli sbandati" di Francesco Maselli (1955)
Isa Miranda ne “Gli sbandati” di Francesco Maselli (1955)

Queste sono le ultime interpretazioni di Isa Miranda dove, però, possiamo ritrovare la stessa professionalità e la stessa disciplina dell’inizio della sua carriera.

Ritiratasi dal cinema, la Miranda decide di andare a vivere in Inghilterra. Per lei è un momento molto difficile perché deve ricominciare dal niente e, facendo un grande balzo indietro nel tempo, riprende a lavorare come babysitter e come segretaria. Ma non ha nessun rimpianto. Conserva un perfetto equilibrio interiore ed è grata alla vita di quello che ha saputo donarle. Solo qualche tempo dopo torna a vivere a Roma, in un piccolo appartamento nel quartiere Parioli dove si dedica alla pittura e alla realizzazione di alcune bambole create attraverso l’uso di lampadine. L’attrice morirà in solitudine e ormai dimenticata dai più dopo una lunga degenza presso il C.T.O della capitale l’8 luglio 1982.

Ancor oggi Isa Miranda è una delle più importanti rappresentanti del Cinema italiano (e internazionale) di un’epoca. Isa Miranda è la ragazza milanese ma è anche la diva perfetta; è la femme fatale ed è la madre che non è mai stata nella sua vita reale; è la segretaria e la musa dei più grandi pittori del secolo scorso. È Isa Miranda. Eppure, rimane sempre Ines Isabella Sampietro: La signora di tutti.

Chiara Ricci

Articoli recenti

error: Content is protected !!