La Rubrica online “Piazza Navona” vi presenta il film Attenberg della regista greca Athina Rachel Tsangari e presentato in concorso alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Da oggi al cinema!
La trama
Grecia. Marina è una ragazza introversa, timida, inesperta con gli uomini verso i quali nutre uno strano sentimento misto di attrazione e repulsione che non nasconde al padre Spyros, malato terminale di cancro. Marina tra un documentario di David Attenborough e le canzoni dei Suicide, si confida anche con Bella, la sua migliore amica, la quale tenta di “darle lezioni” sul bacio e su come rapportarsi con l’altro sesso. Sarà l’arrivo di un ingegnere a sparigliare completamente le carte. Marina ha il suo primo rapporto sessuale con lui e poco dopo suo padre muore. Marina e Bella saranno ancora una volta insieme a cospargere le ceneri dell’uomo in mare.
Sul film
Attenberg diretto da Athina Rachel Tsangari è stato presentato in concorso alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia facendo guadagnare all’attrice Ariane Labed la Coppa Volpi per la Migliore interpretazione femminile e ottenendo la candidatura agli Oscar come Miglior Film Straniero nel 2012.
Il titolo del film subito riporta alla memoria il nome di Sir David Attenborough, uno tra i più noti e talentuosi divulgatori scientifici e documentaristi sul “pianeta Natura”. Questa scelta non è un caso. Nel film, infatti, la protagonista è un’appassionata di questi documentari. Inoltre, è il film stesso a proporsi come uno di quei documentari dove, però, si racconta il mondo interiore e la personalità della giovane protagonista. Marina, infatti, affronta la vita e le sue prime esperienze sessuali con estremo distacco, quasi osservandosi dal di fuori e con una certa meccanicità e tutto pare accadere senza che lei ne sia pienamente coinvolta. Nemmeno la malattia del padre sembra portarla in contatto diretto con la vita e con la morte. Tutto avviene quasi passivamente, analizzato, scrutato ma non compiutamente vissuto. Si possono ascoltare pensieri, opinioni ma sempre con tono freddo, quasi robotico senza alcun tipo di coinvolgimento umano ed emotivo.
Marina è come estraniata dal mondo e incastrata, radicata nella sua identità più nascosta e profonda dove a nessuno è permesso accedere. Paura? Difesa? Lo spettatore può dare a questo atteggiamento la spiegazione e la lettura che più gli aggrada.
Allo stesso modo la regista Athina Rachel Tsangari, con i suoi lenti e quasi inesistenti movimenti di macchina, fissa ancor di più la personalità e la quasi immobilità, il ralenti della vita di Marina. Tutto scorre molto lento eppure tutto viene minuziosamente osservato e analizzato. Proprio come in un documentario. Naturalmente anche la sceneggiatura, altrettanto “immobile” e alquanto scarna, contribuisce a questa resa quasi innaturale di un’evoluzione e di una crescita umana e femminile. Tanto si esplode e altrettanto si implode in un corto circuito e in un’armonia perfetti di silenzi, tempi attesi, momenti sospesi.
La scarsa sceneggiatura, però, non è affatto sinonimo di incomunicabilità poiché qui a parlare – se non a gridare – sono proprio questi tempi in sospensione e questo silenzio che non è sintomo di fissità perché tutto scorre comunque. E arriva la morte. Ma anche la vita. in un rimbalzo continuo di detto e taciuto, di visto e ignorato.
Attenberg è un film di sperimentazione ma anche di formazione, lì dove una giovane donna si trova forse per la prima volta a dover affrontare la malattia, la morte, i sentimenti, il sesso… una crescita personale che si ispira molto a quella animale. Non è un caso che spesso Marina (sia con la sua amica sia con suo padre) assuma atteggiamenti animali facendo ancor più suo il mondo del documentario animalistico con cui è cresciuta e di cui è appassionata. È un film sulla scoperta di sé, dei propri antri più nascosti, della propria resistenza, del proprio mondo di ciò che si trova, come direbbe Tennessee Williams, oltre i confini della nostra pelle.
Una curiosità degna di nota: il ruolo dell’ingegnere è interpretato da Yorgos Lanthimos – qui alla sua prima e unica prova d’attore – il noto regista greco reduce da successi come il recentissimo Povere Creature (dove ritroviamo – forse per caso – un altro personaggio di nome Bella), ma anche Lobster e La favorita.
Voto 3/5
Scheda tecnica
Titolo originale: Attenberg
Genere: drammatico
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Athina Rachel Tsangari
Cast: Ariane Labed, Yorgos Lanthimos, Vangelis Mourikis, Evangelia Randou
Montaggio: Sandrine Cheyrol, Matthew Johnson
Fotografia: Thimios Bakatatakis
Distribuzione: Trent Film
Produzione: Greek Film Center, Stefi S.A, Boo Productions, Haos Films, Faliro House
Paese: Grecia
Anno: 2010
Uscita: 13 giugno 2024
Durata: 95 minuti (colore)