La Rubrica online “Piazza Navona” vi racconta della mostra “Scrittura, arte e ricerca. Friedrich Noack (1858-1930) in Italia” allestita alla Casa di Goethe di Roma. L’esposizione resterà aperta al pubblico dal 9 ottobre 2021 al 18 aprile 2022. Un nuovo sguardo su Roma vi attende…
Friedrich Noack, uno dei primi corrispondenti dall’Italia per la Kölnische Zeitung, il più operoso di tutti i giornalisti tedeschi a Roma (Ludwig Pollak), è noto innanzitutto per il volume fondamentale sulle presenze degli artisti tedeschi a Roma Das Deutschtum in Rom seit Ausgang des Mittelalters (1927).
Fino ad oggi non si sapeva quasi nulla della vita privata di Noack, storico culturale e studioso, vissuto a Roma dal 1891 al 1915. La Casa di Goethe è riuscita a rintracciare il lascito privato in Germania, finora sconosciuto, e a coinvolgere i bisnipoti nel progetto espositivo. Un viaggio a ritroso a cavallo dei due secoli: acquerelli, fotografie, manoscritti, documenti e oggetti personali illustrano la storia di un uomo versatile che conosceva l’Italia e la sapeva raccontare come pochi altri.
Noack unisce lo spirito dello storico con la curiosità del giornalista per il suo tempo, una figura professionale ancora nuova in epoca guglielmina. Con le sue precise osservazioni sulla vita politica e sui costumi della società italiana e romana, ha contribuito nell’allora Germania – alla vigilia della prima guerra mondiale – a una comprensione più profonda dell’Italia.
Così ne scrive Maria Gazzetti nell’Introduzione del catalogo Scrittura, arte e ricerca: Scrittore d’arte, F.N. – come amava definirsi – ha raccolto in anni di instancabili ricerche negli archivi romani innumerevoli informazioni su tutti i tedeschi che nel corso dei secoli soggiornarono nella Città Eterna. Per elaborare questa enorme quantità di dati, F.N. utilizzava la stenografia Gabelsberger, oggi non più in uso. Come giornalista, invece, aveva analizzato la società romana alla fine del secolo, la vita della gente comune a Roma, ma anche i complicati circoli diplomatici della città, e pubblicato moltissimi articoli su di essi, una selezione dei quali apparve nel 1900 nell’Italienisches Skizzenbuch [Album italiano], uscito presso Cotta.
Nato a Giessen nel 1858, Noack proviene da una famiglia di artisti e studiosi di Darmstadt. Dopo aver conseguito un dottorato in storia e una formazione come insegnante, decise di diventare giornalista. Nel 1891 arrivò a Roma come corrispondente della Kölnische Zeitung. Il giornale liberale pubblicato da DuMont, con le sue prime pagine di cultura, era il quotidiano più letto in quel periodo. Noack incontrò una città in transizione, molto diversa dalla Roma di Goethe o dei Nazareni. In 24 anni visse gli esordi della monarchia parlamentare dopo la dissoluzione dello Stato Pontificio, la trasformazione di Roma nella capitale d’Italia, l’esplosione demografica e la nascita del nazionalismo. Da tradizionalista era preoccupato per la crisi d’identità e la fine dell’amata Associazione degli artisti tedeschi (1845-1915), punto di riferimento per molti compatrioti e orgoglio della Germania.
Con la sua famiglia va a vivere in un appartamento all’ultimo piano di via Boncompagni 118 (ora 61), dove apre anche i suoi attrezzi da pittura, che sono esposti nella mostra. Accompagneranno il talentuoso pittore dilettante per il resto della sua vita, come mostrato in una sequenza di film che lo cattura come pensionato davanti al cavalletto nella Foresta Nera (1929). Numerosi quaderni di schizzi e centinaia di acquerelli sono il frutto delle sue gite esplorative – 37 di essi sono esposti per la prima volta a Roma. Dipinse rovine classiche, documentò il boom edilizio e gli interventi urbanistici dei Savoia, che trasformarono Roma in una moderna città residenziale. Altri dipinti di paesaggio furono creati durante i suoi viaggi, che portarono l’appassionato escursionista in quasi tutte le regioni d’Italia.
Il leggio originale qui esposto rappresenta il ricercatore e studioso Noack, chiamato scherzosamente San Burocratico (Sankt Bürokratikus) per la sua meticolosità. Per anni conduce ricerche sulla storia dei tedeschi a Roma negli archivi e nelle biblioteche romane. Oltre alle sue monografie fondamentali, scrive articoli su vasti argomenti culturali in riviste d’arte e per la rinomata enciclopedia d’arte Thieme-Becker. Di grande importanza è lo Schedarium Noack, uno schedario sistematico su 11.000 artisti e intellettuali, principalmente di lingua tedesca, attivi a Roma dalla fine del Medioevo. Per poter comprimere i suoi innumerevoli appunti fece uso della stenografia Gabelsberger, oggi dimenticata.
Il materiale d’archivio, digitalizzato e indicizzato alfabeticamente nel 2005, è conservato in scatole presso il Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte/Bibliotheca Hertziana (18829 scansioni http://db.biblhertz.it/noack/noack.xql).
Come membro del consiglio dell’Associazione degli artisti tedeschi, invece, scrisse poesie, commedie umoristiche e organizzò divertenti feste in costume per il carnevale. Tuttavia, alcuni stralci delle “Memorie” inedite rivelano anche intrighi e dissapori dietro le sacre quinte dell’associazione e del mondo diplomatico di Roma, ovviamente omessi nelle opere divulgate. Essi gettano una nuova luce su alcuni aspetti della comunità tedesca finora sconosciuti.
Gli sta particolarmente a cuore la riorganizzazione della trascurata biblioteca dell’Associazione degli artisti tedeschi, che aggiorna con dei libri privati. Riesce a “salvare” e riunire le tre biblioteche tedesche sparse a Roma (Biblioteca dei Tedeschi, Biblioteca degli Artisti Tedeschi, Collezione di libri dell’Associazione degli Artisti Tedeschi). Dopo ulteriori perdite durante la seconda guerra mondiale, questa collezione con ben 4.500 titoli forma il nucleo della Biblioteca degli Artisti attualmente accessibile nella Casa di Goethe.
Questa collezione è stata indicizzata e catalogata dal 2016 al 2019. Nel 2020, è stata tema della mostra della Casa di Goethe Fonti d’ispirazione. Le biblioteche degli artisti tedeschi a Roma 1795-1915, a cura di Ulf Dingerdissen, Maria Gazzetti, Michael Thimann, e in collaborazione con il Seminario di Storia dell’Arte e la Collezione d’Arte della Georg-August-Universität Göttingen, finanziato dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft, la Fondazione tedesca per la ricerca. La mostra è la nostra seconda iniziativa dedicata alla storia dell’Associazione degli artisti tedeschi e ai suoi soci.
Infine, il museo gli deve anche un’importante scoperta: l’individuazione dell’appartamento dove soggiornò Goethe a Roma dal 1786-88: nel Jahrbuch Goethe 1903-1909 (Annuario Goethe), Noack cita le fonti che comprovano che si trovava al primo piano di via del Corso 18. Pubblicò anche le prime fotografie del palazzo di città nel 1912 nel volume Das deutsche Rom.
Pubblicazione in occasione della mostra
Scrittura, arte e ricerca
Friedrich Noack (1858-1930) in Italia
A cura di Maria Gazzetti e Dorothee Hock, con contributi delle famiglie Grell e Stadelhofer, Dorothee Hock, Andreas Kloner, Claudia Nordhoff, con testi inediti di Friedrich Noack e un saluto di Maria Gazzetti
Traduzione: Renata Crea