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Le opere di Josè Molina al Museo Carlo Bilotti di Roma

Josè Molina al Museo Carlo Bilotti (Ph. Chiara Ricci)
Josè Molina al Museo Carlo Bilotti (Ph. Chiara Ricci)

Josè Molina, il noto artista spagnolo ha presentato in anteprima stampa la sua personale allestita al Museo Carlo Bilotti di Roma. La rubrica online “PIAZZA NAVONA” – presente all’evento – ha incontrato l’artista e ammirato le sue surreali opere d’arte che carezzano l’anima.

Oggi si è tenuto un grande doppio appuntamento al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese in Roma. Infatti, oltre alla mostra dedicata a Giacomo Balla (di cui già abbiamo raccontato) si è presentata in anteprima stampa la mostra L’acqua di Talete. Opere di Josè Molina che resterà aperta al pubblico dal 29 novembre sino al prossimo 17 febbraio 2019.

La mostra "L'acqua di Talete. Opere di Josè Molina" (Ph. Chiara Ricci)
La mostra “L’acqua di Talete. Opere di Josè Molina” (Ph. Chiara Ricci)

La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ideata da Roberto Gramiccia e patrocinata dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia e dall’Instituto Cervantes di Roma.

Il cuore e il motore di tutte le opere di Molina è l’acqua le quali sembrano aver trovato nel luogo in cui sono esposte il loro habitat naturale. Infatti, il Museo ancor prima di essere adibito ad Aranciera era noto per le feste che celebrava, per il Giardino del Lago tanto da venire soprannominato il Casino dei giuochi d’acqua per la bellezza di queste attrazioni e delle sue fontane.

Josè Molina, "La rinuncia", 2012 (Ph. Chiara Ricci)
Josè Molina, “La rinuncia”, 2012 (Ph. Chiara Ricci)

 Allo stesso modo Molina attraverso le sue opere racconta l’acqua come origine e principio della Vita, base del Reale riprendendo i concetti della filosofia di Talete di Mileto. Nelle opere dell’artista spagnolo in esposizione, infatti, l’acqua è la vera protagonista  che sia evocata o materiale creando un mondo (sur)reale tattile, percepibile, coinvolgente, fluido. Per questo è possibile ammirare disegni, dipinti, sculture che uniscono Uomo e Natura, Cosmo e Acqua in un legame indissolubile e indiscusso. Lo stesso Artista diviene volto e protagonista delle sue stesse opere creando con esse un rapporto ancora più assoluto, intimo, vero e reale.

Per questa sua personale Josè Molina ha appositamente realizzato due opere ovvero Marte nascente e Venere nascente dove l’acqua diviene fonte di Vita, placenta e risorsa indispensabile della vita stessa.

Josè Molina, "Marte nascente", 2018 (Ph. Chiara Ricci)
Josè Molina, “Marte nascente”, 2018 (Ph. Chiara Ricci)

Ma lasciamo che a raccontare un poco di se stesso, della sua Arte che tanto ricorda e strizza l’occhio al Surrealismo di Salvador Dalì nonché a un certo onirismo quasi cinematografico e di questa mostra sia lo stesso artista madrileno che con grande gentilezza e disponibilità ha rilasciato alla rubrica online “PIAZZA NAVONA” un’intervista esclusiva.

Chiara Ricci e Josè Molina (Ph. Incontri d'Arte di PIAZZA NAVONA)
Chiara Ricci e Josè Molina (Ph. Incontri d’Arte di PIAZZA NAVONA)

Come è nato questo incontro con Villa Borghese?

È la terza volta che realizzo una mia personale a Roma che per me è una città molto speciale. È la mia città preferita. Sono stato contattato per realizzare questo progetto un anno e mezzo fa e poi abbiamo deciso di creare questa mostra che avesse l’acqua come elemento centrale e parallelo rispetto al luogo in cui siamo anche per la sua posizione.

Josè Molina, "Venere nascente", 2018 (Ph. Chiara Ricci)
Josè Molina, “Venere nascente”, 2018 (Ph. Chiara Ricci)

Ammirando le sue opere non si può non pensare a Salvador Dalì. Quanto è stato influenzato dal Surrealismo daliniano?

Sono spagnolo e immagino che abbiamo un’impronta in comune per la nostra storia, per il nostro clima, per la nostra posizione… un po’ tutto. Sono nato a Madrid, molto vicino al Museo El Prado e da che sono piccolissimo l’ho sempre visitato e frequentato. Così, sì ci sono tantissimi riferimenti nelle mie opere.

Josè Molina, "Fiore di mare", 2016 (Ph. Chiara Ricci)
Josè Molina, “Fiore di mare”, 2016 (Ph. Chiara Ricci)

Quale vuole essere il messaggio della sua Arte?

Io credo molto all’utilità sociale dell’artista. Penso che si sviluppa un linguaggio in parallelo, un linguaggio particolare diverso da quello del giornalista, del filosofo, dello scienziato ma è importante per la società. È un occhio diverso e in un momento soprattutto come questo in cui ci sono tanti cambiamenti, come una  porta che si sta aprendo a una nuova era con questa tecnologia, con questo cambiamento climatico, con tante cose che stanno succedendo… Io penso che noi artisti dobbiamo mettere la nostra prospettiva, il nostro occhio… E dico questo non tanto come artista ma come persona che ama l’Arte in ogni sua forma. L’Arte sicuramente salverà questa difficile situazione… ci vuole!

La redazione della rubrica online “PIAZZA NAVONA” non può non ringraziare ancora una volta Josè Molina della sua cordialità, disponibilità e di questo bellissimo “incontro d’Arte” e vi invita a non perdere questo nuovo e speciale sguardo sulla Realtà… al Museo Carlo Bilotti. Dal 29 novembre al 17 febbraio 2019!

 

 

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