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Letto per voi… “Virità, femminile singolare-plurale” di Giusy Sciacca

La Rubrica online “Piazza Navona” è lieta di proporvi la lettura del libro Virità, femminile singolare-plurale di Giusy Sciacca (Kalós Edizioni). La Sicilia e le sue donne: dee, nobildonne, combattenti, ribelli, letterate, scienziate… figlie della Storia e della loro terra. E non perdete l'”Incontro con l’Autrice”!

La trama

Virità, femminile singolare-plurale di Giusy Sciacca è un lungo e articolato viaggio nella storia della Sicilia e dei suoi volti femminili che si fanno universali.

Giusy Sciacca, “Virità, femminile singolare-plurale” (Kalós Edizioni, 2021)

Venti donne della Storia, dalla mitologia sino alla fine del XIX secolo (passando da Demetra alla Baronessa di Carini, da Giuseppa Bolognani a Virdimiura de Medico) nate e vissute in Sicilia. Venti Donne che hanno lottato per affermare la propria individualità, la propria personalità, la propria professione, la propria libertà di essere e di amare ciò e chi si desidera. Donne, storie e volti che dalla Sicilia abbracciano l’universalità del femminile. E non solo. Racconti che, però, narrano anche di uomini: mariti, padri, figli, compagni… anch’essi protagonisti assoluti di queste vite straordinarie, essi stessi vittime e carnefici della Storia, della sua virità che resta uguale a se stessa anche se coniugata al singolare e al plurale. Reale o relativa. Eppure sempre autentica come le storie e le vite raccolte e raccontate da Giusy Sciacca.

Sul libro

Nell’aprile 2021 la Casa Editrice palermitana Kalós pubblica nella Collana “Fili e trame” l’ultima opera della scrittrice siciliana e controllora di volo Giusy Sciacca dal titolo Virità, femminile singolare-plurale.

Kalós Edizioni

Si tratta di un’interessatissima galleria di ritratti femminili che dalla mitologia agli albori del Novecento hanno reso grande e fiera la Sicilia e la Storia che le hanno rese patrimonio dell’umanità, della memoria e figlie dell’universalità.

Per far questo Giusy Sciacca divide la sua opera in cinque sezioni (Dee e Sante, Regnanti e Nobildonne, Eretiche e peccatrici, Innovatrici e rivoluzionarie, Artiste, letterate e donne di Scienza) inserendo in ciascuna di esse quattro storie e racconti di Donne che sono il volto del Tempo e della Sicilia senza tempo.

Non a caso è proprio con queste parole che l’Autrice apre l’Introduzione al suo volume:

Giusy Sciacca, “Virità, femminile singolare-plurale” (Kalós Edizioni, 2021)

La Sicilia è femmina. Da qualsiasi angolatura la si guardi. In prospettiva bi- o tridimensionale. Sul fronte artistico, cultural e paesaggistico, la Sicilia è l’Isola-Femmina. Femmina come la triscele, icona indiscussa e onnirappresentativa della Trinacria.

Così, da Kore a Santa Lucia, da Damarete di Agrigento a Nina Ciciliana passando per Macalda di Scaletta, Giusy Sciacca ripercorre il Tempo e la Storia osservandoli dal punto di vista della virità attraverso lo sguardo fiero, audace e altero delle sue protagoniste. Anche per questo l’Autrice sceglie, subito dopo un’attenta e accurata presentazione della donna e della vita che sta per raccontare, di far parlare quest’ultima in prima persona. È dal suo punto di vista che viene mostrata la virità, senza singolare né plurale perché appartiene all’anima e al vissuto di chi narra.

“Virità, femminile singolare-plurale”(Kalós Edizioni, 2021) di Giusy Sciacca in libreria

In tal modo, il volume di Giusy Sciacca assume una doppia valenza e una duplice importanza: riportare alla memoria (ahinoi, sempre più troppo labile e debole) nomi e volti della Storia e, come appena accennato, dar loro la possibilità di liberarsi della polvere del Tempo e dalle catene dell’oblio attraverso i loro racconti in prima persona. Tutte e venti le donne, così, appariranno al Lettore finalmente libere e liberate da ogni costrizione, da qualsiasi remora… Ora, tutte le loro emozioni attraverso ala scrittura e anche la fantasia di Giusy Sciacca, finalmente smettono di essere trattenute, incastrate in un mondo, in uno spazio e in un tempo che le ha costrette a tacere, a subire, a non potersi vendicare né fuggire. Eppure nonostante questo le donne di Giusy Sciacca hanno lasciato importanti impronte nella Storia: intellettuali, attrici, combattenti, dee, Sante, dottoresse… ognuna nel proprio Tempo ha lottato per sé e per noi. E ancora tanto, tantissimo c’è da fare… ed è anche per questo che è ingiusto e irriconoscente dimenticare.

Giusy Sciacca, “Virità, femminile singolare-plurale” (Kalós Edizioni, 2021)

Così scrive ancora l’Autrice nella sua Introduzione:

Delle protagoniste ho cercato di interpretare il sentire, ciò che non hanno detto o non è stato sufficientemente ascoltato. Non hanno mai parlato così o non era stato permesso loro di parlare in alcuni precisi momenti. Adesso sì.

Certo è, però, che Virità, femminile singolare-plurale non deve essere affatto considerato come un libro “femminile” o “per donne” e solo per il meraviglioso popolo siciliano. È esattamente il contrario! Prima di tutto perché tutte queste donne sono da considerarsi patrimonio civile e umano dell’umanità e come tali meritano considerazione e rispetto in ogni dove. E poi perché gli uomini, come si è scritto in precedenza, sono profondamente legati ai destini delle donne: siano essi amici o nemici, vittime o carnefici, traditori o complici, amanti o amori respinti… Essi stessi hanno affiancato e in qualche modo, se così si può dire, hanno acceso la miccia di tali personalità, di tali vicende, di tali disgrazie e di altrettante felicità. Il maschile e il femminile, checché se ne dica, saranno sempre interdipendenti tra loro. Tutto sta nel trovare il giusto equilibrio senza arrivare a quei corto circuiti che sfociano nella soppressione, nella violenza, nella sottomissione di cui ogni giorno leggiamo nei quotidiani o ascoltiamo nei telegiornali.

Giusy Sciacca, “Virità, femminile singolare-plurale” (Kalós Edizioni, 2021)

Giusy Sciacca con la sua scrittura essenziale, attenta, misurata e coinvolgente è riuscita a dare letteralmente voce alle sue donne permettendo loro di entrare a far parte del nostro presente e a noi Lettori di entrare nel loro tempo, nelle loro vite di comprendere la loro lingua. In tal modo si attua un vero e proprio scambio tra opera e Lettore, uno scambio vivace, attivo e anche una certa complicità che naturalmente crea empatia facendo scattare un bisogno insaziabile di sapere, di scoprire, di aiutare anche se attraverso l’esperienza di lettura.

Ogni racconto dell’Autrice potrebbe diventare materia per uno spettacolo teatrale corale, quello di una galleria di Donne che vivono e vivranno oltre il Tempo, oltre la Storia. Donne di Sicilia, donne di terra, acqua e fuoco, donne di sangue e di corallo. Donne universali senza tempo che al loro passaggio lasciano dietro di sé il dolce profumo di zagara e di mandorlo.

Giusy Sciacca, “Virità, femminile singolare-plurale” (Kalós Edizioni, 2021)

È questa la patria delle divinità della mitologia greca. Vicino a questi luoghi, Plutone rapì Proserpina alla madre; in questo bosco che abbiamo appena attraversato, Cerere sospese la sua rapida corsa e, stanca delle sue vane ricerche, si sedette su una roccia e, benché dea, pianse, dicono i Greci, perché era madre. Apollo ha custodito le mandrie in queste valli; questi boschetti che si estendono fin sulla riva del mare hanno risuonato del flauto di Pan; le ninfe si sono smarrite sotto le loro ombre e hanno respirato il loro profumo. Qui Galatea fuggiva Polifemo, e Akis, sul punto di soccombere sotto i colpi del suo rivale, incantava ancora queste rive e vi lasciava il suo nome… In lontananza si scorge il lago d’Ercole e le rocce dei Ciclopi. Terra degli dèi e degli eroi!
(Alexis de Tocqueville)

 

Incontro con l’Autrice

Come è nato il progetto editoriale di Virità, femminile singolare-plurale?

La scrittrice Giusy Sciacca (Ph. Marcello Bianca)

Il primo racconto che ho scritto, quello di Peppa la Cannoniera, era di fatto un monologo per un’attrice del teatro catanese. Doveva essere inserito al termine di un suo spettacolo. Avevo raccolto informazioni su di lei, avevo già approfondito il contesto storico. Poi ne scrissi un altro e mi resi conto che la voce in forma teatrale funzionava, ma non era abbastanza. Fu così che dopo tanto riflettere sulla forma da dare al libro, sono giunta a questo compromesso tra narrazione, drammaturgia e impianto saggistico. Quando ho avuto le idee più chiare ho bussato alle porte di Kalós Edizioni, che ha accolto con entusiasmo il mio progetto.

Tra le tante donne raccolte nel suo libro a quale sente di essere più legata e con la quale, oggi, vorrebbe avere un incontro o un colloquio? E perché?

Nominarne solo alcune o addirittura solo una è una domanda difficilissima. Sarebbe bellissimo invece poterle incontrare, organizzare magari una reunion e confidarsi liberamente come loro hanno fatto nel libro. Da un lato mi piacerebbe incontrare Santa Lucia e cercare di realizzare il suo desiderio o Peppa per raccontarle che dopo la delusione garibaldina di abbagli in politica se ne sono presi molti. Vorrei abbracciare Anna Saragola e sapere se ha trovato pace o trascorrere qualche ora con Anna Maria Scarlatti, la cantante imparruccata e spudoratamente diva. Vede? È impossibile eleggerne una, davvero. Avrei un motivo per abbracciarle tutte di persona.

La scrittrice Giusy Sciacca (Ph. Marcello Bianca)

Quale altra donna avrebbe voluto inserire in questo “album femminile”?

Avrei voluto inserire ancora qualche rivoluzionaria e qualche artista. Avrei anche potuto inserire le quietiste, che non sono rappresentate. Ma ho comunque reso l’aspetto mistico legato al femminile attraverso altre figure. Anche la ricerca di un equilibrio tra tutte le donne contenute nel libro è stata un’operazione delicata. Le mie non sono solo eroine, solo esempi positivi. Sono donne che hanno vissuto la storia sulla propria pelle. Bella e brutta. Alcune sono state criminali, esorciste, avventuriere.

Quali difficoltà ha incontrato nel suo lavoro di ricerca e di ricostruzione storica?

È stato anch’esso un viaggio tra carte e archivi. Molto materiale era a disposizione, perché molte donne si sono interessate già e con risultati preziosi alla ricerca. Avevo un’ottima base di partenza storiografica tra libri e articoli accademici. In più ho continuato io stessa tramite archivi, uffici anagrafe, biblioteche tra la Sicilia e Napoli, perché alcuni personaggi hanno vissuto durante il Regno delle Due Sicilie.

Giusy Sciacca, “Virità, femminile singolare-plurale” (Kalós Edizioni, 2021)

Da cosa ha tratto ispirazione per la creazione romanzata delle vite (o frammenti di esse) delle sue protagoniste?

Dal loro contesto e dalla storia filtrata attraverso la mia sensibilità contemporanea. Quella di una donna del 2021 che ha studiato il passato, che cerca di interpretare i cambiamenti per il futuro. Ho affondato le mani dentro ognuna di loro e ho riportato sulla carta scritta quello che loro, oggi, potrebbero dire. E io, a mia volta, sono entrata e uscita da ognuna di loro. Mi hanno arricchita e io ad ognuna ho lasciato un pezzo di me. Tornando al teatro, potrei dire di averle interpretate tramite la parola scritta.

Come è riuscita a trovare l’armonia che caratterizza il suo libro in un coro così ampio di voci femminili tra loro così diverse eppure tutte ugualmente potenti?

Credo nel fil rouge e nello spirito di sorellanza che scorre tra tutte le donne a prescindere dalle distanze orizzontali, attraverso il tempo, o verticali, attraverso le differenze sociali e culturali. È per questo che Aretusa può stare con Peppa la Cannoniera e Santa Lucia con Macalda di Scaletta. Umane, renderle umane, abbattere le barriere delle dimensioni e riportarle su questa terra. Ecco quello che volevo fare. Spogliarle di titoli, ruoli, condanne e giudizi per renderle al lettore per quello che sono: donne.

La scrittrice Giusy Sciacca (Ph. Marcello Bianca)

Anche se nel suo libro è scritto e spiegato assai bene, desidero comunque farle questa domanda: l’essere Donna che rapporto ha con la Storia? E cosa è doveroso oggi fare in tal senso?

La donna è protagonista della storia. Lo è stata sempre con la differenza di non aver avuto il giusto merito sui libri. Il sistema patriarcale da questo punto di vista è stato accentratore, giudicante e discriminatore. Oggi, come già avviene almeno dagli anni Settanta, è un dovere prenderci cura di noi e delle nostre sorelle.

Attraverso il suo libro quale messaggio desidera comunicare ai suoi Lettori?

Virità si rivolge alle donne e agli uomini. Ai siciliani e non, perché le mie protagoniste sono accidentalmente di nascita siciliana, ma la loro vicenda ha respiro e interessa tutta la storia mediterranea ed europea. Se le parlo di Aretusa o Santa Lucia, le ricorderebbe solo come figure siciliane? Il mio augurio è che le lettrici e i lettori trasversalmente possano emozionarsi, possano ricordare quanto è bella e ricca – anche sul fronte linguistico – la nostra cultura e quali madri abbiam avuto. Note e meno note.

Giusy Sciacca, “Virità, femminile singolare-plurale” (Kalós Edizioni, 2021)

E ai Lettori delle nuove generazioni: cosa direbbe per far capire loro l’importanza e il dovere del rispetto verso la Donna?

Credo molto nel rispetto della donna in quanto persona, individuo, essere vivente. Dal femminismo anni Settanta, aggressivo per necessità, oggi si traghetta verso un femminismo di tipo diverso. Inclusivo, intersezionale e capace di raccogliere più istanze in nome di maggior rispetto, di pari diritti e più empatia per l’altro. Donna o uomo che sia.

Virità, femminile singolare-plurale è anche una dichiarazione d’amore alla Qual è il suo rapporto con la sua terra?

Giusy Sciacca, “Virità, femminile singolare-plurale” (Kalós Edizioni, 2021)

Lo è, sì. Sono visceralmente legata alla Sicilia e sono felice di appartenere a un’isola dalla cultura gloriosa. Ho studiato molto la storia siciliana e non è mai abbastanza. Avvincente in ogni pagina e popolata da personaggi affascinanti.

È previsto un secondo volume di Virità, femminile singolare-plurale?

Non ufficialmente e non è la prima volta che mi viene chiesto. La mia ricerca è vasta e continua, quella è l’unica cosa certa.

Quali sono i suoi prossimi progetti professionali?

Sto scrivendo un romanzo, che conto di terminare nei prossimi mesi. A breve comincerà a cercare “casa”.

 

 

 

 

 

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