“Sublimazione fallita”, mutevolezza e contaminazione nel nuovo album di Metronautica

La Rubrica online “Piazza Navona” vi presenta Sublimazione fallita, il nuovo lavoro di Metronautica prodotto da nusica.org dove si mescolano letteratura, contaminazione ed esplorazione. Non perdete questo esclusivo Incontro d’Arte!

Metronautica, “Sublimazione fallita”

Il 18 gennaio è uscito il nuovo album di Metronautica, il collettivo nato nel 2021 da un’idea del trombettista Michele Tedesco e del pianista Luca Dalla Gasperina, dal titolo Sublimazone fallita.

Si tratta della trentatreesima produzione dell’etichetta musicale nusica.org in cui si incontrano e si mescolano il desiderio di esplorazione e mutevolezza, lì dove musica e letteratura trovano e liberano il proprio spazio.

Quattordici brani che divengono luogo di contaminazione, di libertà di espressione e musicalità. Sublimazione fallita si pone come obiettivo l’esplorazione non solo in termini musicali e armonici ma anche del sentire del proprio pubblico. Quest’ultimo, infatti, si ritroverà ad ascoltare tracce musicali di ispirazione letteraria (Italo Svevo e Miguel De Unamuno) che hanno il chiaro e dichiarato intento di stravolgere e destabilizzare. È anche vero, però, che – come ci ricorda la mitologia greca – dal caos si crea l’ordine innestando così un continuo vortice di ricerca e di necessità creativa ed espressiva.

Nusica.org

Queste ultime, infatti, le ritroviamo nell’armonico incontro tra free jazz, musica elettronica, improvvisazione e simbiosi di elementi stilistici propri della dodecafonia.

Sublimazione fallita, così, grazie al talento e all’ispirazione dei componenti di Metronautica (Michele Tedesco: tromba, composizione, regia audio; Luca Dalla Gasperina: tastiere; Federico Lincetto: basso; Thomas Osho Zausa: batteria 1) diviene un viaggio alla conquista dell’affermazione del sé, capace di infinite trasformazioni senza mai tradirsi.

Incontro con Michele Tedesco

Come nasce il collettivo Metronautica?

Metronautica

Metronautica nasce nel 2021 da un‘idea di Luca (il nostro “ Digi”) al pianoforte e mia. Inizialmente abbiamo pensato ad un quartetto dal sapore Post-Bop acustico e, per questo motivo, abbiamo subito coinvolto i camaleontici Federico Lincetto, al basso, e Thomas Osho Zausa alla batteria. Abbiamo intrapreso la prima parte del nostro cammino registrando il nostro primo album, dal titolo omonimo, prodotto da “Emme Record Label”, contenente composizioni mie e di Luca. Quest’ultime risultano caratterizzate dalla messa a dialogo di “Atmosfere Marsaliane”, tipiche degli anni ’80 e atmosfere più appartenenti alla tradizione jazzistica, contaminandole, a volte, con qualche sfumatura un po’ “Fusion”.

Come ha avuto origine il progetto musicale Sublimazione fallita?

Metronautica, “Sublimazione fallita”

Ognuno di noi, pur conservando e praticando una grande passione per il cosiddetto “Mainstream Jazz”, ha sempre sentito l’esigenza di esplorare territori appartenenti alla musica contemporanea che, mai come in questi tempi moderni, si frastaglia attraverso un’immensa moltitudine di traiettorie e prospettive. Pertanto, conclusa la nostra “”Prima fase” (che ci ha portato anche a vincere il secondo posto al concorso nazionale “Chicco Bettinardi” per nuovi talenti del jazz italiano, Sez. Gruppi, nel 2022), abbiamo deciso di dare veramente spazio alla nostro simpatico oblio interiore. A seguito di tale presa di posizione, mi è venuta l’idea di sottoporre ai ragazzi una suite che fungesse da “Trait d’union”, un dialogo univoco, nella sua molteplicità concettuale, in grado di esprimere le diverse visioni del concetto di “Avantgarde” proprie di ogni singolo membro.

A cosa è dovuto il titolo del vostro album?

Metronautica

Il titolo aspira ad essere un richiamo al concetto di “Decadentismo” proprio della modernità. Come alle sue stesse origini, ci sembra che la società contemporanea continui ad evolvere all’interno dell’involuzione, poiché la sofferente felicità della zona di comfort non risulta comunque così sofferente tanto quanto la paura del profondo ignoto, quella sorta di ingenuità e oblio che permetterebbe, nell’essenza, di creare nuovi valori per il solo gusto di farlo. Sia chiaro, non siamo i conoscitori del vero ignoto e non abbiamo subito forma di “Illuminazione” alcuna. Cerchiamo solo di trovare nuove forme di stabilità partendo da ciò che dentro di noi risulta fortemente instabile. In altre parole, un eterno ma fondamentale dualismo . Da qui ne deriva il fatto che “Sublimazione” coglie una certa assonanza freudiana: abbiamo, in modo “seriosamente beffardo”, cercato di veicolare le nostre forme psicomusicali di chaos sinistro, estraendone l’energia di base per incanalarla in un qualcosa di socialmente e musicalmente ordinario… ma non ci siamo riusciti, fallendo, come suggerito dal titolo, poiché convinti che il continuo errare dovuto alla ricerca, non affidandosi a forma di pre-costituzione alcuna, fosse l’unico modo per conseguire una profonda indagine di nuovi valori per noi stessi.

In che modo siete riusciti a unire e collegare la letteratura e la musica?

Metronautica

Siamo partiti dal concetto di “Fallimento”, per l’appunto, intendendolo come un traguardo e la corrente letteraria che meglio sembrava riflettere tutto ciò era proprio il Decadentismo.

Perché avete scelto Italo Svevo e Miguel De Unamuno come riferimenti per il vostro album?

Riteniamo che, all’interno del concept del progetto, vi risieda uno dei messaggi più forti di Italo Svevo ne La Coscienza Di Zeno: ciò che viene considerato sano, sia da definirsi malato e viceversa, poiché in una società intrisa di destrutturazioni interiori, aggrapparsi a ciò che comunemente può essere definito “positivo” o “normale”, diviene contro-intuitivo, rappresentando il primo passo per la perdita di sé stessi. Ed è fondamentale perdersi, ma perdersi veramente, essendo disposti a mettere in discussione tutto ciò che si credeva “sacro e inviolabile”. La conseguenza risiede in una rivelatrice opacizzazione totale dei sensi, una nebbia esistenziale, come quella di Augusto Pérez in Niebla.

Quale vuole essere il messaggio di Sublimazione fallita?

Metronautica

Il mio caro amico Gian Ranieri Bertoncini, fonico di studio del nostro album e guest alla batteria insieme al mitico Lorenzo Cucco al sax, una volta ha scritto questa frase, inerentemente ad un suo brano, che mi è rimasta dentro: “Il delirio più grande scaturisce dalla più ieratica forma di disciplina. Siete pronti ad affrontarne le conseguenze?“ . Questo è tutto ciò che Sublimazione Fallita desidererebbe essere.

Delle quattordici tracce che compongono Sublimazione fallita a quale sentite di essere particolarmente legati? E perché?

Il progetto consiste in una suite, indi con soluzione di continuità, sebbene risulti divisa in tracce singole. A ragion di ciò, la scelta di una singola traccia risulta di difficile elezione poiché sarebbe come scegliere un unico anello dell’intera catena del chaos per esprimere al meglio il chaos stesso.

Quali sono i brani, i musicisti, i generi che hanno influenzato il vostro “fare musica”?

Metronautica, “Sublimazione fallita”

Sublimazione Fallita racchiude in sé generi quali la serialità, la dodecafonia, il Free Jazz, l’improvvisazione radicale, la musica elettronica e la scena avanguardista d’ispirazione tedesca. In altre parole, un’allegra e surreale combriccola formata da Miles Davis, Ornette Coleman, John Zorn, Arnold Schönberg, Christian Lillinger, Clown Core e Autechre.

Come descrivereste il vostro impegno musicale e, soprattutto, il vostro album Sublimazione fallita?

Penso che il tutto si possa concretizzare nella volontà di risultare ordinari agenti del chaos, indi promotori di una sinistra, indagatrice ma propositiva instabilità. Sublimazione Fallita ambisce a confondere, destabilizzare e spaventare al fine di destrutturare ciò che si pensa di conoscere. Per avvalersi di una prospettiva nietzschiana, cerchiamo, con la nostra musica, di trovare il coraggio di mordere il serpente dentro di noi al fine di sputarne la testa e ridere!

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