“Pissarro. Il padre dell’impressionismo”, l’Arte vive sul grande schermo

La Rubrica online “Piazza Navona” è felice di parlarvi in anteprima del documentario Pissarro. Il padre dell’impressionismo, il secondo appuntamento della Grande Arte al Cinema targata Nexo Digital in sala solo il 19 e 20 novembre!

La trama

“Pissarro. Il padre dell’impressionismo” di David Bickerstaff (2022)

Dalle immagini inedite dello studio di Eragny ha inizio il documentario Pissarro. Il padre dell’impressionismo. È da qui che il regista David Bickerstaff ci accompagna in un lungo, dettagliato ed emozionante viaggio alla scoperta del pittore francese considerato il padre dell’impressionismo. È proprio lui, infatti, all’età di quarantatré anni a riunire attorno a sé un collettivo di artisti assai speciale per poi arrivarne ad influenzare e a perfezionare i tratti e i colori, da Monet a Cézanne. Così, il docufilm, a 150 anni dalla prima mostra impressionista – assai bistrattata dalla critica del tempo – diviene un omaggio al pittore francese, alla sua anima e alla sua arte ricostruite attraverso dei carteggi e i meravigliosi dipinti che sono una gioia e un tesoro senza tempo.

Lavora allo stesso tempo su cielo, acqua, rami, terra, mantenendo tutto su basi uguali… Non aver paura di mettere colore… Dipingi generosamente, senza esitazione e non perdere la prima impressione.
Camille Pissarro

Il trailer

Sul film

Photo of Pissarro in archive (blur) at The Ashmolean © David Bickerstaff

Ogni volta che inizio un progetto su un artista, non vedo l’ora di scoprire qualcosa di nuovo su di lui. Nato da una famiglia di origine ebraica a St. Thomas, nelle Indie Occidentali, Pissarro divenne un padre di famiglia dedito al lavoro, un uomo generoso, appassionato, sperimentatore. Un artista colto, astuto, socialmente consapevole e anarchico. Era anche un grande scrittore di lettere, il che è un dono per un documentarista, in quanto questi scritti forniscono una visione intima sui suoi pensieri, sul mondo in cui viveva, sulle influenze che gli altri avevano su di lui e sul suo approccio infallibile al fare arte. Sono grato all’Ashmolean Museum di Oxford e al Kunstmuseum di Basilea, che sono stati incredibilmente generosi nell’accesso alle loro mostre sul pittore, offrendo alle nostre camere molto tempo per soffermarsi sul suo lavoro in modo dettagliato. È difficile identificare l’opera più famosa di Pissarro, ma la cosa che mi è apparsa evidente durante la realizzazione di questo film è che è proprio la sua particolare e sperimentale rappresentazione della campagna francese e delle strade parigine ad aver definito ciò che oggi intendiamo per grande pittura impressionista. Non c’è da stupirsi che Pissarro sia stato definito “il padre” dell’Impressionismo.
David Bickerstaff

Camille Pissarro nel suo studio

È il 1874 quando un gruppo di trentuno artisti, tra i quali vi sono Monet, Renoir, Degas, Morisot, Pissarro e Cézanne, decide di organizzare una mostra indipendente, fuori dai circuiti ufficiali e senza il patrocinio dell’Accademia delle Belle Arti, all’interno dello studio fotografico di Nadar al Boulveard des Capucines civico 35. Da quel giorno sono trascorsi 150 anni e il mondo dell’arte non è stato più lo stesso. Come c’è da aspettarsi la critica in un primo momento non approva questa forma d’arte ed è lei stessa a usare per la prima volta, in modo dispregiativo si intende, la parola “impressionismo” facendo il verso al titolo dell’opera di Monet Impression: soleil levant (1873). In realtà, pur non volendo, la critica coglie il cuore di questa nuova, indipendente e rivoluzionaria forma d’arte: “impressionare” lo spettatore al primo sguardo attraverso una nuova realtà riflessa e raccontata nel dipinto ove vi è una profonda ricerca dei colori, del tratto, dello spazio, della luce e un accostamento vivo e vivace all’arte giapponese di Hiroshige e Hokusai. Così, nell’espressione e nell’esprimere tale visione di ciò che li circonda, gli impressionisti assumono una netta e chiara posizione di contrarietà nei riguardi di tutto ciò che, artisticamente parlando, all’epoca, è precostituito attraverso dei precisi canoni accademici.

Camille Pissarro, “Haymaking at Éragny” (1892)

Questo è il vero motore dell’arte e della pittura impressionista e Pissarro ne è stato certamente il motore. Ha lottato molto per affermare la sua identità pittorica assieme a quella dei suoi “colleghi”. E di questo dovremmo essergliene grati nel Tempo. A 150 anni da quella prima mostra impressionista il regista David Bickerstaff decide di raccontare al grande pubblico l’arte, il tratto, la vita di Camille Pissarro partendo proprio dalle immagini inedite dello suo studio. Lì, dove tutto il processo creativo ha inizio, compimento e soluzione. Il regista, però, ci accompagna anche alla scoperta e alla visione, attraverso un piano ravvicinato e privilegiato, delle opere stesse di Pissarro esposte all’Ashmolean Museum di Oxford che ospita una retrospettiva del pittore e dove è conservato il più vasto archivio documentale a lui dedicato. Ma non solo. Il regista ci accompagna anche a Basilea, in Svizzera, alla mostra che si è tenuta al Kunstmuseum, così da offrirci una visione totale e completa del talento e del pensiero pittorico di Pissarro. Ad aiutarci e a guidarci in tale direzione, inoltre, vi sono gli interventi degli studiosi e degli esperti dell’Ashmolean. Tra questi vi sono: il curatore senior Colin Harrison, la responsabile delle mostre Agnes Valenčak, il direttore del museo Alexander Sturgis, il direttore del Kunstmuseum di Basilea Josef Helfenstein, l’assistente alla ricerca Jelle Imkampe e l’assistente alla curatela Olga Osadtsch.

Voto: 4/5

Scheda tecnica

Titolo originale: Pissarro: The Father of Impressionism

Genere: Documentario, Biografico

Regia: David Bickerstaff

Soggetto e sceneggiatura: David Bickerstaff, Phil Grabsky

Con la partecipazione di: curatore senior dell’Ashmolean Museum di Oxford Colin Harrison, la responsabile delle mostre Agnes Valenčak, il direttore del museo Alexander Sturgis, il direttore del Kunstmuseum di Basilea Josef Helfenstein, l’assistente alla ricerca Jelle Imkampe, l’assistente alla curatela Olga Osadtsch, Claire Durand-Ruel dell’archivio Durand-Ruel di Parigi.

Voci di: Pierre Maubouché (Camille Pissarro), Caroline Crier (Julie Pissarro), Stephane Cornicard (scrittori e critici).

Montaggio: David Bickerstaff

Produzione: Phil Grabsky, Exhibition on Screen

Distribuzione: Nexo Digital

Musica: Asa Bennett

Paese: Gran Bretagna

Durata: 94  minuti

Anno: 2022

Uscita: 19 e 20 novembre 2024

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