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Letto per voi… “Il delitto di via Etnea” di Roberta Castelli

La Rubrica online “Piazza Navona” è felice di ospitare ancora una volta la scrittrice siciliana Roberta Castelli e di presentarvi il suo ultimo romanzo, Il delitto di via Etnea (Fratelli Frilli Editori). E non perdete il consueto Incontro con l’Autrice!

La trama

Roberta Castelli, “Il delitto di via Etnea” (Fratelli Frilli Editori, 2023)

Catania, Sicilia. Nella centralissima via Etnea si consuma l’omicidio di Momar, il senegalese che vendeva cd pirata e che tutti nel quartiere Bottegaccia sembrano conoscere. Le indagini sono nelle mani delle Autorità qui rappresentate dall’ispettore Nicola Romano. In via non ufficiale, però, a cercare di risolvere l’intricato caso, è la strana coppia di amici formata da Manfredi e Mariolina, ovvero un ex poliziotto che ha lasciato l’Arma quando la vita gli ha sottratto ciò che aveva di più caro e una giovane donna rimasta eterna sposa perché abbandonata all’altare. Una coppia ben assortita, non c’è che dire, ma a tenerla unita c’è molto più di quanto si possa immaginare. La capacità di vedere, sentire e percepire presenze, ad esempio. E poi c’è la città, una Catania indolente, ferita e dignitosa. Dalle sue arterie non scorre solo la lava incandescente dell’Etna ma anche le sue origini, la sua storia e quella dei suoi figli che sempre accoglie e protegge.

Sul libro

Fratelli Frilli Editori

È con grande, immensa gioia che torniamo a parlare di Roberta Castelli e della sua scrittura. Abbiamo avuto modo di parlare della talentuosa (diciamolo pure: brava!) autrice siciliana sin dal suo esordio editoriale avvenuto con La traccia del pescatore (Golem Edizioni, 2021) e La bambina di cera (Golem Edizioni, 2022) dove a condurre le indagini vi era il coraggioso commissario Vanedda. Ora, però, Roberta Castelli ha cambiato pelle: è cresciuta, ha creato una nuova coppia di “cacciatori della verità”, ha fatto un ulteriore passo avanti regalandoci un testo ancor più maturo rispetto ai precedenti (già di per sé interessanti e ben scritti). Così, nel giugno 2023 Fratelli Frilli Editori pubblica nella Collana “SuperNoir Bross” il romanzo Il delitto di via Etnea. Un’indagine catanese di Mariolina e Manfredi. Un aspetto, anzi, un elemento Roberta Castelli  lo ha mantenuto nella sua scrittura, ossia l’amore per la sua Sicilia e, in particolar modo, per la sua Catania.

Roberta Castelli, “Il delitto di via Etnea” (Fratelli Frilli Editori, 2023)

La terra di Trinacria è la protagonista indiscussa non solo dei romanzi dell’Autrice ma proprio del suo stile e, osiamo dire, della sua poetica. Sì, perché così viscerale e profondo è questo sentimento per la città che si trasforma in poesia. Mai in piaggeria, però. Come già è accaduto nei precedenti romanzi, Roberta Castelli canta la città di Catania nei suoi pregi e nei suoi difetti, le gioie e i dolori, le bellezze di un luogo incantato e incantevole. Con il commissario Vanedda, l’Autrice ha affrontato, tra gli altri, il tema dell’omosessualità declinato alla piccola comunità della cittadina (inventata) di Lachea (Aci Castello nella realtà). Ne Il delitto di via Etnea si affronta in particolar modo il tema dell’emigrazione, dell’inclusione, del lavoro nero, dello sfruttamento. Così, Roberta Castelli con il suo stile accattivante, con le incursioni nel meraviglioso dialetto siciliano, con la sua scrittura fluida arricchita dall’acume dell’ironia e impreziosita dal desiderio di omaggiare ma anche di spronare la sua terra realizza un testo, un romanzo che certamente può essere considerato (al momento) il suo migliore.

Roberta Castelli, “Il delitto di via Etnea” (Fratelli Frilli Editori, 2023)

È “cresciuta” Roberta Castelli. Sta spiccandolo il volo che merita. Basti pensare ai tanti riconoscimenti che questo romanzo sta ottenendo e al meritato successo che l’Autrice sta riscuotendo come, ad esempio, il secondo posto nella sezione “Narrativa/Saggio” alla scorsa edizione del Premio Letterario EtnaBook – Cultura sotto il vulcano. Tutto è racchiuso nella sua autenticità che si riscontra nell’impostazione della sua opera e nella semplicità che ha nel raccontare molto simile ai tradizionali e meravigliosi cantastorie siciliani. Ancora una volta, la tradizione la fa da padrona. E Roberta Castelli si lascia rapire ma non condizionare trovando la sua strada e il giusto compromesso tra cultura popolare della propria terra e necessità di guardare avanti. La scrittura di Roberta Castelli è la sintesi, a nostro avviso, più riuscita e a noi non resta che complimentarci con l’autrice che seguiamo con affetto e tanta stima. Non ci resta che darle appuntamento alla prossima indagine di Mariolina e Manfredi e complimentarci per tutti i meritati successi che sta riscuotendo. Adesso, però, non perdete…

L’Incontro con l’Autrice!

La scrittrice Roberta Castelli (Per gentile concessione di Roberta Castelli)

Come è nata l’idea e il progetto editoriale de Il delitto di via Etnea?

Intanto grazie per questa intervista, è sempre un immenso piacere. L’idea nasce dalla necessità di dare una svolta alla mia scrittura. Sentivo che i tempi erano maturi per lanciarsi in un’impresa un po’ più ardua, trattando in modo diretto e con la giusta dose di serietà alcuni temi che spesso risultano scomodi. Parlare della Sicilia utilizzando i soliti cliché è facile; farlo accendendo un faro sulle numerose criticità lo è molto meno. In questo primo romanzo della serie mi sono dedicata al quartiere di San Berillo (che nel libro si chiama Bottegaccia), situato nel centro storico di Catania. Quando l’ho proposto a Carlo Frilli, il mio editore, è stato subito entusiasta e io non posso che esserne felice perché lo stimo tantissimo ed entrare a far parte della grande famiglia Frilli per me è un onore.

Perché hai deciso di dedicarti in particolar modo alla scrittura di romanzi noir? E quali sono, secondo te, gli elementi base di un buon noir?

Presentazione de “Il delitto via Etnea” alla Feltrinelli di via Etnea, Catania (Per gentile concessione di Roberta Castelli)

Perché è il genere perfetto per queste storie. Amo scavare nell’animo della città e delle persone, muovermi tra i marciapiedi sporchi attraverso sguardi inquietanti… non avrei potuto scegliere genere più adatto. Nei primi due romanzi, il giallo puro mi ha permesso di giocare con l’ironia mentre qui, attraverso il noir, ho potuto raccontare quello che succede in un quartiere centrale ma nascosto, che esiste ma nello stesso tempo è invisibile, insieme a tutti i suoi abitanti. Quali sono gli elementi base per un buon noir? Anima e verità.

Da cosa o chi hai tratto ispirazione per la creazione dei protagonisti del tuo romanzo?

I protagonisti sono tutti di pura fantasia anche se, per alcuni di loro, ho preso spunto da persone che hanno attraversato davvero il mio cammino. Manfredi, per esempio, ha delle capacità particolari, le stesse che rendevano la vita di un mio amico quasi impossibile. Per Mariolina, invece, mi sono ispirata a una donna che diversi anni fa si aggirava per via Etnea in condizioni pietose, spesso ubriaca e quasi sempre intenta a parlare con qualcuno che poteva vedere solo lei. In città correva voce che fosse stata lasciata dal marito sull’altare il giorno del matrimonio e per questo era impazzita. Non so se si sia trattato di realtà o leggenda metropolitana, ma quella donna non l’ho mai dimenticata e oggi una parte di lei si trova tra le pagine del mio romanzo.

Presentazione de “Il delitto via Etnea” al Castello normanno di Aci Castello. (Per gentile concessione di Roberta Castelli)

In tutti i tuoi romanzi la Sicilia è imprescindibile protagonista. Nelle indagini del commissario Vanedda hai raccontato il paese di Lachea, nome inventato di Aci Castello. Questo tuo ultimo lavoro, invece, è ambientato a Catania, nel suo bellissimo centro storico. A cosa è dovuto questo cambiamento? E perché hai scelto proprio la città di Catania?

Aci Castello e Catania distano pochissimo e per me sono due luoghi del cuore. Ho cambiato zona perché avevo voglia di scrivere altro e la città, rispetto a un paese, offre molti più spunti. Inoltre, amando Catania, sono davvero stanca (stanchezza che condivido con moltissimi catanesi) di vederla deturpata dall’incuria e dal menefreghismo. “La bellezza salverà il mondo” diceva Dostoevskij, ma riuscirà a salvare Catania? Per quanto tempo ancora potremo campare di rendita? Per quanto tempo ancora ciò che era bello rimarrà tale, salvandoci dal tracollo definitivo? Temo poco, se non si darà una sterzata iniziando a dedicare cure e attenzioni non solo a Catania, ma a tutte le nostre città italiane.

Ogni capitolo de Il delitto di via Etnea è introdotto da una frase tratta dalle opere di Carlos Ruiz Zafón. A cosa è legata e dovuta tale scelta?

Roberta Castelli, “Il delitto di via Etnea” (Fratelli Frilli Editori, 2023)

Zafón è il mio autore preferito, non credo che esista al mondo una penna vagamente simile alla sua. Era geniale, diretto, magico, comprensibile e poco propenso ad abbellire la realtà con inutili merletti. La sua prematura morte è stata un gran dolore ma ci lascia in eredità dei capolavori che non hanno tempo e gli sopravvivono, rendendo anche lui immortale. Le epigrafi nel mio libro sono il semplice omaggio di una sua fedele lettrice.  

Ancora una volta il tuo stile e la tua modalità di racconto oltre ad avvincere il Lettore diviene anche una sorta di “scrittura civile” che esalta e denuncia la vera realtà della Sicilia. Ecco, quanto è importante inserire questi elementi di tangibile realtà e di consapevolezza all’interno della narrazione? Quanto è importante far conoscere e mostrare “le gioie e i dolori” della tua amata terra, soprattutto da chi la Sicilia ce l’ha letteralmente nel sangue?

Credo sia essenziale, per me lo è. Denunciare attraverso la narrazione è quella che potrei definire la mia missione. In fondo, ogni autore scrive per comunicare qualcosa e sarebbe riduttivo pensare che la scrittura sia fine a se stessa. La mia interpretazione della realtà catanese, oltre a giocare con personaggi di fantasia, descrive un quadro che ogni lettore può verificare, camminando tra le vie del centro di Catania. Fingere che la realtà sia migliore di com’è non aiuta a risolvere i problemi e, come dico sempre, solo prendendo atto della situazione possiamo mettere un punto e ricominciare. Mi rendo conto di quanto questo percorso di consapevolezza risulti doloroso e nessuno di noi vorrebbe che si parlasse della propria città evidenziandone i difetti. È anche vero che ignorarli, assecondando una dilagante assuefazione, non può che portarci dritto verso il baratro che ci attende alla fine di questo pericoloso sentiero. La consapevolezza ci renderà liberi e forti.

Roberta Castelli, “Il delitto di via Etnea” (Fratelli Frilli Editori, 2023)

All’interno de Il delitto di via Etnea nomini l’Associazione catanese Trame di quartiere che si occupa di valorizzazione del territorio. Puoi raccontarci che legame hai con questa realtà culturale e perché hai deciso di inserirla all’interno della narrazione?

Conoscevo già Trame di quartiere ma ho iniziato a studiare il lavoro di questa associazione mentre mi documentavo sull’attuale situazione di San Berillo. Sono rimasta stupita dall’ottimo lavoro che hanno svolto dal punto di vista documentaristico, con relativa serie su YouTube, ma ancor di più mi ha colpito la grande attenzione che viene rivolta agli abitanti di quel quartiere. Rendere visibili gli invisibili è un compito che merita tutto il nostro rispetto.

Tanti sono i riconoscimenti che sta ricevendo il tuo romanzo. Lo scorso 20 settembre Il delitto di via Etnea ha ottenuto il secondo posto nella sezione “Narrativa/Saggio” all’Etnabook 2023. Cosa puoi raccontarci di questo Premio e di questa grande soddisfazione?

“Il delitto di via Etnea” di Roberta Castelli (Fratelli Frilli Editori, 2023) riceve il Premio Etnabook 2023. (Per gentile concessione di Roberta Castelli)

L’emozione che ho provato è indescrivibile, come indescrivibile è la soddisfazione di vedere riconosciuto il proprio lavoro da una giuria importante come quella dell’Etnabook. Non mi aspettavo di arrivare sul podio anche se, chiaramente, lo speravo. Inoltre, emozioni che si aggiungono a emozioni, il 25 settembre ho avuto il grande onore di essere ospitata da Michele Cucuzza su Antenna Sicilia, durante la sua trasmissione “Buongiorno Sicilia”, per parlare del mio romanzo. A questi due importanti eventi, si sono aggiunte le quattro meravigliose presentazioni (Castello normanno di Aci Castello – Mondadori Bookstore di Acireale – la Feltrinelli di via Etnea e Mondadori Bookstore di Catania) che hanno riempito il mio cuore di gioia. Sono felice e grata, aggiungere altro sarebbe superfluo.

Il delitto di via Etnea sembra segnare per te l’inizio di un nuovo percorso e il consolidamento di alcune certezze. Cosa puoi dirci in proposito?

Roberta Castelli presenta “Il delitto di via Etnea” (Fratelli Frilli Editori) nella trasmissione “Buongiorno Sicilia” condotto da Michele Cucuzza su “Antenna Sicilia” (Per gentile concessione di Roberta Castelli)

Sì, è vero. L’apprezzamento da parte di vecchi e nuovi lettori conferma che ho intrapreso il giusto percorso. In origine, quando tutto è iniziato, ho scelto la strada in salita evitando scorciatoie, proprio per avere la possibilità di seminare tasselli solidi che potessero nel tempo supportare la mia carriera letteraria. Oggi posso dire che ho fatto bene. La strada è ancora in salita ma amo le sfide e non temo le difficoltà. Per quanto riguarda la svolta che mi ha portato verso una nuova direzione, posso dire che mi piace mettermi alla prova e rimanere impantanata su un solo binario mi fa sempre più paura che lanciarmi, affrontando con passione nuove e avvincenti sfide.

Sono previsti altri capitoli, altre indagini della “premiata ditta” Mariolina e Manfredi?

La scrittrice Roberta Castelli presenta “Il delitto di via Etnea” (Fratelli Frilli Editori, 2023) al Mondadori Bookstore di Acireale (Per gentile concessione di Roberta Castelli)

Sì, sto scrivendo il secondo libro di questa serie ma non posso anticipare niente.

Tornando alla tua Sicilia, come vorresti un giorno poterla raccontare? E cosa vorresti poter far dire allo storico commissario Vanedda e alla coppia Mariolina-Manfredi?

Vorrei poter raccontare di chi ha lottato, rischiando senza paura e camminando verso un obiettivo comune, mettendo da parte il disarmante egoismo che avvelena il mondo moderno. Vorrei poter scrivere che la Sicilia era quasi perduta ma che l’amore dei suoi abitanti l’ha salvata dal tracollo, donandole il rispetto che merita. A Vanedda, Mariolina e Manfredi vorrei poter far dire “Ce l’abbiamo fatta!”.

Quali sono i tuoi prossimi progetti e impegni editoriali?

Roberta Castelli, “Il delitto di via Etnea” (Fratelli Frilli Editori, 2023)

Come accennavo prima, sto scrivendo il secondo romanzo della serie di Mariolina e Manfredi. La bellissima Catania sarà sempre la grande protagonista e il faro della mia penna accenderà un’altra zona della città, mettendo in luce una storia che meriterebbe tutta la nostra attenzione ma che invece giace da tempo nel fondo del dimenticatoio. In tanti mi chiedono se Vanedda tornerà e non posso che rispondere Certo, prima o poi tornerà! Grazie di cuore, Chiara, per questa piacevolissima chiacchierata.

 

 

 

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