
Un volume che racconta la storia della Rivoluzione russa del 1917 attraverso saggi che descrivono l’assetto socio-economico e intellettuale di un Paese in rivolta.
La trama
Siamo nel 1917. È il mese di febbraio quando viene posta la definitiva e inappellabile parola “fine” allo zarismo che sino ad allora aveva guidato il Paese. Ma la Storia non si arresta. E nonostante imperversino ovunque la tragedia e le stragi della Prima guerra mondiale la Russia si ritrova impegnata a combattere anche su un fronte interno. È proprio nel mese di Ottobre (precisamente il 24 e il 25 del mese secondo il calendario giuliano) che i veri protagoniste della cosiddetta “Rivoluzione di febbraio” – ovvero contadini, artigiani, operai, povere genti e gli stessi soldati – tornano letteralmente alla carica per la conquista della propria Libertà di Popolo, di adeguate condizioni salariali e lavorative, del diritto all’istruzione e alla sanità e di un tenore di vita soddisfacente e, soprattutto, dignitoso.
A guidare il popolo sarà il bolscevico Lenin che assale il simbolo del Potere russo ovvero il Palazzo d’Inverno di Pietrogrado e per consegnarlo nelle mani dei soviet.

La rivoluzione, nonostante le gravi perdite, è un successo e la Russia sembra rinascere. Non solo in campo politico ma anche in quello delle Arti figurative, del Cinema, della Letteratura, dello Sport… il Paese è in rinascita e numerose sono le conquiste sociopolitiche del momento e migliori le condizioni di vita dell’uomo, della donna e del singolo operaio.
Si tratta di un capitolo importante della Storia mondiale. La storia di una Rivoluzione che, per ideali ed entità, è ancor oggi seconda solo alla Rivoluzione francese scoppiata il 14 luglio 1789.
E il volume Un secolo d’Ottobre. La Rivoluzione russa tra storia, arte e letteratura curato da Giorgio Godi e Luca Marconi racconta magistralmente cosa c’è stato intorno alla Rivoluzione russa: idee, fermenti, politica, cultura, letteratura, arte, cinema, filosofia… e tutto viene raccontato e illustrato attraverso quattordici saggi scritti da altrettanti eccellenti studiosi che ci fanno toccare (storicamente e letteralmente con mano) la Russia e la cultura di quel periodo osservate con uno sguardo obiettivo e critico mirato alla veridicità e alla verità dei fatti storici.
Il libro
Come lo stesso Luca Marconi afferma nella Prefazione di Un secolo d’Ottobre. La Rivoluzione russa tra storia, arte e letteratura (pubblicato dalla Aras Edizioni nella collana I volti di Clio), tale volume nasce da una precedente idea ovvero quella di allestire una mostra fotografica che racconti la Rivoluzione russa per immagini. Si deve ammettere che nonostante si sia scelta una diversa strada il risultato non si distacca poi tanto da questa idea e dal suo ideale risultato. Infatti, sia Giorgio Godi sia Luca Marconi curano e realizzano questo testo esattamente come fosse una galleria di scatti fotografici. Nel libro sono così raccolti quattordici saggi firmati da altrettante penne esperte di Storia russa e, in particolar modo, del tema preso in esame attraverso i quali viene raccontata l’atmosfera che si respira durante la Rivoluzione russa in modo così attento, accattivante, attuale e moderno che sembra quasi di poter toccare con mano e di immaginare tutti i protagonisti di questa importante vicenda storica. In tal modo si racconta del tipo di gioventù e di giovani presenti nel 1917, del rapporto della Russia con la Grande Guerra e con la sua lotta interna, della filosofia di Marx, dell’istruzione, delle condizioni di lavoro e di vita i uomini e donne, del Cinema, dell’Arte figurativa, della Letteratura, dello Sport, della politica economica, della condizione femminile…

È assolutamente vero che, a oltre cento anni dalla sua attuazione, sulla Rivoluzione russa è stato scritto molto ma, a mio parere, non attraverso queste lenti e questa godibilissima e interessantissima modalità. Ed è senza dubbio questo il pregio e il punto di forza di questo volume che potrebbe essere tranquillamente adottato dalla Scuola e/o Università come manuale di studio: la semplicità, la dovizia di particolari, l’amore per la Storia e la passione con cui questa viene raccontata. Quattordici saggi che illustrano come meglio non potrebbero le luci, le ombre e le conquiste di una delle Rivoluzioni più incisive del XX secolo. Un testo consigliatissimo non solo pe gli studiosi o per gli appassionati di storia ma per tutti coloro – oltre ogni età – che sono curiosi della cultura di un popolo e della sua lotta per la Libertà e per la conquista della propria dignità e identità.
Incontro con gli Autori
Sono molto felice e orgogliosa di impreziosire questo articolo con l’intervista realizzata al Professor Giorgio Godi e al Dottor Luca Moroni, curatori di questo interessante volume. Colgo questa occasione per ringraziarli ancora una volta della cortese disponibilità.
Il volume Un secolo d’Ottobre. La Rivoluzione russa tra storia, arte e letteratura è curato da Lei e dal Dottor Luca Marconi. Come è nata questa idea? E come nasce la vostra passione e il vostro interesse per la Storia russa?
Il volume nasce come completamento e proseguito della mostra sul centenario della Rivoluzione d’Ottobre che abbiamo organizzato insieme all’Associazione di Storia Contemporanea (ASC) di cui siamo entrambi soci. La mostra si è tenuta a Senigallia (AN) dal 20 al 31 ottobre scorso e ha toccato vari aspetti politici, economici, sociali, ecc.., legati agli avvenimenti della Rivoluzione, alle sue premesse e alle sue conseguenze, con ampio uso di materiale fotografico dell’epoca. Il 7 novembre è, poi, uscito il volume che approfondisce e integra molti degli aspetti toccati nella mostra. L’idea della mostra ci è venuta per caso, al mare, sotto l’ombrellone durante l’estate 2015: chiacchierando con amici, ci siamo detti che il centenario di un avvenimento così importante come la Rivoluzione bolscevica si stava avvicinando e che sarebbe stato bello organizzare un evento culturale che uscisse dai soliti schemi congressuali e pomposi e che potesse avvicinare il maggior numero di persone “non specialistiche” alla conoscenza di questo avvenimento-principe della storia del ‘900. Da qui, il nostro avvicinamento all’ASC che ci ha aiutato a concretizzare la nostra idea, suggerendoci anche la possibilità di realizzare un volume complementare alla mostra stessa. L’interesse per la storia russa era poi già ben presente in noi: io sono laureato in storia medievale ed insegno nelle scuole superiori storia e filosofia e la Rivoluzione russa è sempre stato uno degli avvenimenti storici che più mi ha affascinato; il dott. Luca Marconi è laureato in Lingue e culture straniere, ha studiato il russo ed è stato più volte a Mosca e coltiva da tempo un particolare interesse per la storia di quel paese.

Il testo raccoglie quattordici saggi che – molto esaurientemente – illustrano e raccontano cosa si respirava e cosa si viveva tutto intorno alla Rivoluzione d’Ottobre. Come è stato riunire tutte queste firme e organizzare “narrativamente” e storicamente tale materiale?
Complesso. Per entrambi si è trattato del primo lavoro di curatela di un volume e ben presto ci siamo accorti delle difficoltà connesse a coordinare un gran numero di autori, con tempi e sensibilità diverse tra loro: all’inizio era previsti ben ventidue saggi che si sono poi ridotti a quindici per i numerosi impegni degli autori e dopo il nostro lavoro di “limatura” e curatela. E’ stata una vera sfida conciliare le nostre idee con i lavori degli autori e le esigenze della casa editrice, sfida che si è conclusa positivamente e ci ha senza dubbio insegnato molto per il futuro, compreso come evitare certi errori e certe scelte sbagliate. Dal punto di vista organizzativo, in fase di progettazione abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione sia su temi di carattere generale sia su tematiche più particolari o accattivanti: non a caso abbiamo voluto inserire un saggio, uno dei pochi in questo campo, che si occupasse del rapporto tra sport e Rivoluzione.
Quale voleva essere l’aspetto che si voleva sottolineare maggiormente di questo momento storico?
Il nostro obbiettivo è stato quello di focalizzarci sul ruolo delle masse russe nella “grande” come nella “piccola” storia. Queste masse sono state la “benzina” degli avvenimenti rivoluzionari, hanno partecipato e creato il nuovo avvenire della Russia ma allo stesso tempo hanno subito, più o meno impotenti, gli avvenimenti che avevano messo in moto. In sintesi, abbiamo voluto mostrare le masse per quello che secondo noi furono: attrici e allo stesso tempo astanti della Rivoluzione.

Nel 2017 si è celebrato il centenario della Rivoluzione russa dell’Ottobre 1917. Quanto ha influito (e influisce) questo momento storico sulla nostra Storia contemporanea, nella nostra Storia di oggi? Quanto c’è di quella Storia nella nostra Storia?
Oggi, a nostro avviso, non c’è una diretta influenza materiale o politica di quegli avvenimenti sulla società che ci circonda: ciò è un bene per alcuni, un male per altri, non sta a noi dirlo ma ci limitiamo a constatare ciò. Tuttavia è indubbio che gli ideali che hanno trionfato nel 1917 abbiano avuto un ruolo fondamentale nella storia italiana del secolo scorso e che ancora oggi rappresentano valori, come per esempio la giustizia sociale, la ridistribuzione della ricchezza, ecc… allora come oggi validi e all’ordine del giorno, valori, fortunatamente, a cui, ancora, in molti anelano; accanto a questo, oggi vediamo, per esempio in molti socialnetwork, come la Rivoluzione e le sue idee abbiano assunto un valore quasi “folkloristico”.

Quanto sono fondamentale l’Arte, la Letteratura, il Cinema… nella costruzione di un ideale storico-politico? E in che modo queste possono incidere realmente nello sviluppo e nell’evolversi dei momenti storici?
Le arti, in quanto derivate dalle attività umane, all’inizio subiscono gli avvenimenti dalla storia, ma poi possono divenirne “carburante” e contribuire alla formazione e alla divulgazione di un nuovo ideale. L’arte, poi, può divenire uno dei più grandi ed efficienti strumenti di propaganda di una nuova entità statale o politica, proprio come è avvenuto durante e dopo la Rivoluzione d’Ottobre. In questo senso, l’arte, in ogni sua forma, contribuisce attivamente al mantenimento del nuovo ordine creatosi.
Quando la Storia si fa Arte?
Secondo noi, la Storia diventa arte quando un grande avvenimento storico tocca in profondità ogni aspetto della vita, materiale e non, delle persone “comuni”, delle masse, talmente tanto che l’arte non può estraniarsi da questa nuova realtà che la circonda. Questo è valido per la Rivoluzione bolscevica, ma anche per la Rivoluzione francese, per esempio.

Quale può essere l’eredità o il messaggio di questa Rivoluzione per i giovani di oggi?
A nostro avviso, al netto delle conseguenze più tragiche della Rivoluzione russa, gli avvenimenti dell’ottobre 1917 e gli ideali ad essi connessi, hanno dimostrato che è possibile tendere ad un mondo migliore e che è possibile abbattere regimi, ingiustizie e privilegi. Tuttavia, non vediamo, allo stato attuale, molte probabilità che questa eredità si concretizzi di nuovo.

Il testo è firmato magistralmente da quattordici Autori e studiosi. Quale sarà il futuro di questo volume che ha tutta l’aria di poter essere messo a disposizione di scuole e università?
Certamente sarebbe per noi un grande onore se il nostro testo potesse essere oggetto di studio nelle università e nelle scuole. Sinceramente non abbiamo ancora mai vagliato questa opportunità né abbiamo ricevuto proposte in tal senso, ma senza dubbio ci farebbe molto piacere.
Non c’è dire: dalla Storia non si finisce mai di imparare. E tanti sono gli spunti di riflessione che quotidianamente ci offre. Un doveroso ringraziamento va a Giorgio Godi e a Luca Marconi per aver ideato questo volume e per aver mostrato la Storia in ogni sua forma e manifestazione.