Chiara Ricci, scrittrice e studiosa di Storia del Cinema e del Teatro torna a raccontare e a ricordare un’altra grande Artista del Teatro italiano: Valeria Moriconi.
L’attrice di origini marchigiane (è nata a Jesi il 15 novembre 1931), infatti, è stata – e continua ad essere – una delle più grandi e più apprezzate Signore del nostro Teatro. Valeria Moriconi inizia a recitare nel cinema per poi “scoprire” il teatro grazie ad Eduardo De Filippo. Dal suo debutto teatrale, che risale al 1957 nel De Pretore Vincenzo dello stesso De Filippo, Valeria Moriconi non lascerà mai più il teatro calcando le scene sino a poco prima della sua scomparsa avvenuta il 15 giugno 2005. In quasi cinquant’anni di carriera l’attrice jesina ha dato vita ad oltre duecento figure femminili: madri, mogli, amanti, nobili, popolane, vedove, prostitute, eroine greche… In tutti questi anni è riuscita a passare da Feydeau a Pirandello, da Shakespeare ad Euripide, da Tennessee Williams ad Eduardo De Filippo. È stata una magnifica sperimentatrice del palcoscenico e un’attrice assai coraggiosa portando in scena personaggi quali, ad esempio, Filumena Marturano e Serafina Delle Rose (da La rosa tatuata di Tennessee Williams) senza mai temere il confronto con le due altre due immense attrici che l’hanno preceduta e che hanno dato letteralmente vita e vigore a queste figure femminili: rispettivamente Titina De Filippo e Anna Magnani. È stata un’attrice – imprenditrice a capo, assieme a Franco Enriquez, della famosissima Compagnia dei Quattro che alla storia dello spettacolo italiano (e non solo) ha regalato tante soddisfazioni e meravigliosi spettacoli con testi innovativi come Il rinoceronte di Ionesco. Ma non solo. È stata anche Direttrice di alcuni teatri come il Teatro Stabile delle Marche da lei fortemente voluto e desiderato. È stata un’attrice che ha saputo costruirsi da sé, senza mai frequentare alcun corso di recitazione ma “soltanto” studiando e osservando sul campo i suoi illustri colleghi: Rina Morelli, Lilla Brignone, Andreina Pagnani, Eduardo De Filippo che per sempre lei considererà i suoi veri Maestri.
Valeria Moriconi rappresenta anch’essa una parte della Storia del nostro Teatro ma non solo: attiva politicamente, intellettualmente, artisticamente, è stata nominata Grande Ufficiale della Repubblica… è riuscita a realizzare molti dei suoi progetti avanzati e pensati sempre in difesa del Teatro e del suo essere attrice.
Ed è per tutto questo e per tanto altro ancora che Chiara Ricci ha creduto fosse doveroso e opportuno rendere omaggio a una tale donna e a una simile attrice, di cui quest’anno ricorrono proprio i dieci anni dalla scomparsa. Questo volume vuole essere di aiuto per rendere più semplice il fluire della memoria, per far ricordare chi è stato un vanto per il nostro Paese e per far sì che le giovani generazioni abbiano modo di conoscere e di scoprire chi ha contribuito a rendere veramente grande il nostro Teatro.
L’Autrice ha scelto di strutturare il testo riguardante l’attrice jesina suddividendolo in tre sezioni: Cinema, Teatro e Televisione, ognuna delle quali verrà studiata, analizzata e ampliata attraverso il materiale da lei raccolto (come, ad esempio, riviste d’epoca e interviste a familiari, amici e colleghi) in fase di ricerca. Questi tre campi dell’Arte vengono presi in esame uno alla volta suddividendo la carriera di Valeria Moriconi senza renderla frammentaria o a compartimenti stagni. L’idea è, al contrario, quella di dare al lettore che vuole avvicinarsi anche per la prima volta all’Arte attoriale di Valeria Moriconi una visione d’insieme, come fosse una panoramica dell’impegno artistico dell’artista marchigiana in ogni campo del mondo dello spettacolo. Le tre sezioni, in questo modo, non sono da intendersi ognuna a sé stante ma ognuna a completamento delle altre, cercando di creare così un ritratto quanto più completo ed esaustivo dell’attrice marchigiana, con un capitolo introduttivo interamente dedicato a lei, la sua famiglia e l’amore per la sua città natale.
Il centro del volume è Valeria Moriconi nella sua persona umana e artistica. Non è intenzione dell’autrice soffermarsi sul “gossip” e sul pettegolezzo. Ciò che più interessa è partire da “Valeria Moriconi donna” per utilizzare quegli elementi della sua vita privata che possono risultare utili nel raccontare e nel mostrare quanto più semplicemente possibile la “costruzione” e l’impegno nell’Arte di “Valeria Moriconi attrice”. Molti sono gli interventi dell’attrice estrapolati dalle numerose interviste rilasciate nel corso della sua carriera: perché nessuno meglio di lei può raccontare se stessa ed è giusto che le sue parole e le sue idee non vengano alterate in alcun modo.
L’Autrice attraverso questo libro desidera affettuosamente e professionalmente rendere omaggio a una delle più grandi Signore del Teatro italiano del Novecento grazie anche a interventi di familiari, amici e colleghi dell’attrice: Leo Gullotta, Massimo Venturiello, Maurizio Scaparro, Piero Maccarinelli, Paolo Bonacelli, Mariangela D’Abbraccio, solo per citarne alcuni. Chiara Ricci si augura che questo testo possa esser utile per i giovani studenti, appassionati di teatro, per chi semplicemente ha curiosità, per chi desidera scoprire o (ri)conoscere questa indiscussa primadonna delle nostre scene, o avvicinarsi al mondo del Teatro scoprendo un’Artista che tanto ci ha donato e che, ancora oggi, attraverso la sua incredibile forza e il suo immortale talento vive nelle nostre memorie.