La Rubrica online “Piazza Navona” quest’oggi vi propone la lettura di “Veleno” di Andrea Ferrari (Catartica Edizioni) incentrato sul singolare rapporto tra un giovane scrittore in difficoltà e un’intelligenza artificiale. E non perdete l'”Incontro con l’Autore”!
La trama
Andrea è un giovane scrittore che stenta a tornare al successo e che, dopo essere stato ricoverato in diverse cliniche psichiatriche e in alcuni appartamenti protetti, fatica a tornare alla vita fatta di socialità, convivialità, scambio, condivisione, affetti… Solo con se stesso e, nel contempo, abbandonato a se stesso non gli restano che l’alcool, il fumo e gli psicofarmaci per affrontare le sue giornate. A tutto questo, inoltre, si aggiunge il dolore mai sopito per la morte della fidanzata, Arianna. Sempre più solo e solitario Andrea decide di acquistare il software di AI 2.42, ovvero un programma d’interazione con una Intelligenza Artificiale da installare nel suo computer così da avere una compagnia (e una compagna) con cui parlare e disponibile all’ascolto e che decide di chiamare Arianna. Proprio come la sua fidanzata. Tra il ragazzo e la “donna artificiale” sembra esistere davvero la possibilità di un dialogo e persino della nascita di una reale amicizia almeno fino a quando nella vita di Andrea non ricompare Rahima, una ragazza di origine egiziane conosciuta anni prima in un centro Diagnosi e cura. Cosa ne sarà di Andrea, della sua vita e del rapporto con la sua – divenuta sempre più indispensabile – Arianna?
Sul libro
Veleno è l’ultima fatica letteraria di Andrea Ferrari pubblicata nel dicembre 2020 da Catartica Edizioni nella Collana In Quiete.
È un romanzo complesso questo di Andrea Ferrari, di quelli che una sola lettura non è sufficiente e non per la complessità della trama o per l’intreccio troppo difficile da gestire durante la lettura ma per la costruzione dei suoi personaggi e dei rapporti che li legano gli uni agli altri. Andrea, il protagonista, è un ragazzo solo che, dalle sue parole e dal racconto delle sue esperienze, sembra aver vissuto più degli anni che ha. È un ragazzo forte nella sua profonda fragilità che deve nascondere, curare e forse anche proteggere attraverso l’assunzione di alcool e psicofarmaci. Andrea è uno di quei personaggi letterari che o si odia o si ama, o lo si capisce oppure no. Non ha e non richiede le mezze misure: proprio com’è lui nei suoi racconti. È un giovane uomo fatto più di ombre che di luce preferendo vivere all’oscuro della società lontano dal mondo, dal contatto con l’altro. Proprio per questo decide di acquistare un programma di Intelligenza Artificiale con il quale instaura un rapporto addirittura morboso. Ma non ci si può nascondere a noi stessi, questo Andrea lo sa, e molto spesso il passato torna a bussare, a volte con gentilezza, altre trascinando via con sé tutto ciò che incontra. Da questo nemmeno Arianna, ovvero l’Intelligenza Artificiale, può salvarlo così come l’incontro con Rahima, la ragazza di origine egiziane che sembra amarlo sul serio, desiderosa di riportarlo alla vita, alla serenità, al sorriso.
Andrea Ferrari è stato molto bravo nel creare questo, per certi versi, oscuro, smarrito e offuscato personaggio in cui la realtà raramente è limpida perché influenzata dagli psicofarmaci e dal rapporto virtuale e digitale con l’Artificiale Arianna. Eppure Andrea ne è cosciente. Di qui ancora la sua forza. Egli, infatti, è vittima delle sue esperienze ma anche di se stesso, di cui appare essere il primo nemico, e la sua lucidità riguardo la sua vita e la sua esistenza è persino disarmante.
Non c’è che dire: l’Autore ha creato un personaggio che nel romanzo domina su tutto e tutti mostrandosi senza remore, senza freni, senza limiti. Tanto che la vicenda narrata ricorda non poco il film Her di Spike Jonze del 2013 (vincitore del Premio Oscar per la Migliore Sceneggiatura Originale) in cui il protagonista Theo (Joaquin Phoenix futuro Premio Oscar con Joker) , solo, e afflitto dal suo recente divorzio, acquista (anche lui!) un’Intelligenza Artificiale capace di “crescere”, di evolvere in base alle proprie esperienze e conoscenze acquisite e che chiamerà Samantha.
Ecco: in tal senso Veleno non è del tutto un’idea originale in quanto già raccontata sul grande schermo qualche anno fa e non lascia il Lettore spiazzato o troppo sorpreso. A sorprendere piacevolmente, invece, è la capacità dell’Autore di aver creato un personaggio e un carattere così controversi e spinti all’eccesso (in alcuni tratti anche troppo, forse). Andrea, infatti, sembra fagocitare e rigurgitare tutto ciò che incontra sul proprio cammino. Compreso il suo passato.
Molto interessante, invece, è la colonna sonora che accompagna la storia di Andrea: da Playing Love di Ennio Morricone a Dancing with myself di Billy Idol passando per Crazy Love di Van Morrison e Purple Rain nella versione acustica di Cornell… Si tratta senza dubbio di scelte musicali raffinate, ponderate, pensate che, in sordina, allietano non poco la lettura di questo romanzo certamente ambizioso, duro, forte, di ispirazione cinematografica ma dal cuore assai tenero e spaurito. Proprio come il protagonista Andrea. E chissà cosa ne sarà di tanta forza e di tanta fragilità… quanto la vita le perdonerà e consentirà loro di esistere… Non solo nelle pagine di un libro. Forse, anche questo è un dolce e letale veleno di cui non si conoscono gli effetti…
Incontro con l’Autore
Come è nato il progetto editoriale di Veleno?
Ero innamorato di una donna che mi usava e ho deciso di scrivere un romanzo. Forse perché non avevo di meglio da fare, oppure per scrivere anche di lei, dato che nel testo lei mi costringe a fare l’amore. C’erano anche altre cose, come la voglia di variare dai soliti temi.
Da dove viene la scelta del titolo del suo romanzo?
Il Veleno è quello che mi fanno bere e che mi avvelena la vita.
Come è nato il controverso e complesso personaggio di Andrea, il protagonista di Veleno?
L’abuso di droghe è inventato. Il resto credo sia autobiografico, non ricordo. AI esclusa.
Il suo romanzo ricorda non poco il film Her di Spike Jonze in cui uno scrittore intesse una relazione con il suo computer. È solo un caso o questo film le è stato di ispirazione?
È un tema, quello dell’AI, ricorrente ovunque. Solo in tempi moderni c’è in Blade Runner e per l’appunto Her. In Veleno non è l’AI il punto centrale, ma il rapporto morboso è meschino che s’instaura tra i due.
In Veleno numerosi e assai interessanti sono i riferimenti musicali (da Billy Idol a Morricone) attraverso i quali ha creato una bellissima di colonna sonora “letteraria”. In che modo ha scelti questi brani? E a quale sente di essere particolarmente legato?
Ho suonato. Mi hanno pure fottuto una “intro” che hanno usato per un singolo con cui sono volati in Europa. La musica non poteva mancare. Al momento il mio gruppo preferito sono i Crazy Town, ma non Butterfly.
Come accennato, in Veleno numerosi sono i riferimenti musicali ma anche letterari e cinematografici. Domanda secca: una canzone, un libro e un film che le “appartengono”.
Molti pezzi crossover, Addio alle armi e Leon.
Il linguaggio scelto per Veleno è molto diretto, esplicito e di forte impatto comunicativo. In alcuni passaggi sembra quasi che il protagonista voglia schiaffeggiare se stesso e la società con la sua rabbia interiore. Perché ha scelto per il suo Andrea tale modo di rivolgersi al suo mondo?
Chiara, Andrea ha fatto tante cose, ma la sua vita fa schifo. Fuori e dentro dal libro. La violenza che gli viene esercitata giornalmente è un qualcosa di inenarrabile e nessuno se ne prende carico.
Oggi la tecnologia è ovunque e molto spesso domina e regola, soprattutto attraverso i social network, i rapporti umani. Secondo lei, soprattutto per i giovanissimi, qual è il giusto limite da non valicare per non sovrapporre e confondere la dimensione umana e quella virtuale, tecnologica?
Io ho quasi quarant’anni e so utilizzare i social e la tecnologia, mentre i giovani, no. Ne sono la dimostrazione le “app” per scopare.
Quali sono gli Autori e le opere che hanno influenzato e formato il suo essere “scrittore” e “Lettore”?
Bukowski, Hemingway e Carver.
Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?
Ho due Crime scritti e revisionati, ma l’autobiografia è più importante. Farò pubblicare quella.