La Rubrica online “Piazza Navona” quest’oggi è felice di parlarvi del romanzo sci-fi “Quando Borg posò lo sguardo su Eve” di Annarita Stella Petrino (Tabula Fati). E non perdete l'”Incontro con l’Autrice”!
La trama
…i borg nutrono un senso di superiorità nei confronti degli esseri umani, dai quali di fatto discendono. Io credo che nessuno a questo mondo possa definirsi creatore di un altro essere vivente e quel senso di superiorità non mi appartiene.
È la Sedicesima Primavera di un futuro distopico e assai complesso. Gli esseri umani non sono più la specie dominante. Nella Quarta Primavera, infatti, c’è stata una lunga battaglia che ha portato a morti, distruzioni e alla supremazia dei borg – esseri freddi, privi di emozioni – i quali hanno assoggettato e sottomesso completamente la razza umana. Il mondo, così, viene regolamentato dal Governo borg la cui sete di potere, di supremazia e la convinzione della superiorità della propria razza non sembra aver imparato nulla dal potere precedente che si è deciso di combattere e sconfiggere con determinazione. Eppure non tutto sembra essere perduto. Vi è ancora il Partito, fondato da alcuni coraggiosi essere umani con lo scopo di far valere i propri diritti. Forse, solo attraverso il Partito gli essere umani possono riconquistare il diritto di esistere.
Naturalmente ciò non sarà possibile senza lotta e senza spargimenti di sangue. Ed è in questa atmosfera così tetra e pressante che vive Linsandra Nassir, giovane e bella rampolla, erede di una potente e influente famiglia borg. La ragazza, però, nasconde un’identità misteriosa e pericolosa la cui ricerca la porterà a scoprire la profondità e la malvagità dell’animo umano. E non solo. La bella Lisandra in questo duplice viaggio verso la libertà scoprirà anche quanto sia falsa l’idea di superiorità di una razza rispetto a un’altra e quanto grande sia il potere dell’amore per superare qualunque ideologia e qualsiasi barriera.
Sul libro
Nell’Ottobre 2019 Annarita Stella Petrino, scrittrice abruzzese specializzata nel genere distopico e sci-fi, pubblica con la Casa Editrice Tabula Fati il romanzo Quando Borg posò lo sguardo su Eve, inserito nella Collana “Sci-fi Collection”.
È un romanzo dalla piacevole e accattivante lettura scritto con trasporto e convinzione dell’Autrice che ha saputo creare un tessuto narrativo efficace nella sua semplicità.
Quando Borg posò la sguardo su Eve, potrebbe quasi far pensare (seppur per soli certi aspetti) al classico scespiriano di Romeo e Giulietta. Qui, però, non si tratta di una faida familiare ma di una lotta tra razze: quella umana e quella robotica dei Borg. In tal senso, il romanzo di Annarita Stella Petrino si spinge anche oltre offrendo al Lettore un testo denso di messaggi, primo fra tutti l’inclusione e di seguito, l’uguaglianza, l’amore tra persone di casta e “razza” diverse, la potenza dei sentimenti, la resistenza, la libertà, l’(auto)affermazione del proprio essere…
E il tutto espresso e narrato con molta semplicità attraverso una trama fitta di avvenimenti che si srotola molto naturalmente e, appunto, molto semplicemente. Ciò fa sì che il romanzo sia adatto ai Lettori di ogni età. E proprio per i molteplici messaggi che il testo offre esso potrebbe essere proposto anche nelle scuole per dare poi modo ai piccoli Lettori di fare dei laboratori, dei lavori e di affrontare particolari e importantissime tematiche per la loro formazione in quanto adulti di domani. Questo, però, se da un lato è un punto a favore del romanzo rischia anche di divenire un punto a “sfavore” poiché il Lettore coinvolto nella storia si aspetta quel quid in più dall’Autrice vista la sua potenzialità e la validità del testo.
Ad ogni modo, come precedentemente accennato, Quando Borg posò lo sguardo su Eve resta un romanzo valido nel suo genere aprendosi ai sentimenti rendendo la distopia molto più umana e molto meno robotica. Poi, si sa… l’amore, come raccontano le migliori fiabe, può tutto.
Incontro con l’Autrice
Come è avvenuto il suo primo incontro con la scrittura?
Attraverso la lettura dei romanzi di Isaac Asimov, che ho scoperto a 13 anni, ho sentito il desiderio di scrivere anche io qualcosa che potesse definirsi “fantascienza”.
Perché ha deciso di dedicarsi in particolar modo al genere sci-fi e distopico?
Ho sempre avuto una particolare predilezione per tutto ciò che potesse essere messo sotto questa campana. Quando ho iniziato a scrivere, ho visto che si trattava di un genere a me particolarmente congeniale, che mi permetteva di esprimere ciò che avevo dentro.
Come è nato il progetto editoriale di Quando Borg posò lo sguardo su Eve?
Si tratta di un romanzo scritto diversi anni fa, per la verità, e ripreso in mano nel 2016. È un romanzo che permette al non lettore di fantascienza di non trovarsi spiazzato nella narrazione ed è stato scritto proprio con lo scopo di avvicinare quante più persone possibile alla fantascienza.
Qual è il personaggio della vicenda cui sente di essere più legata e perché?
Sicuramente la protagonista, Lilandra Nassir, una giovane Borg di 20 anni che porta in sé tutte le contraddizioni della razza umana e della razza Borg. È un personaggio che ha preso molto da me e che mi permette di sondare quella parte oscura dell’animo umano come di solito faccio nei miei scritti.
Dall’idea alla fase di stesura: qual è stata la fase più complessa da realizzare? E perché?
Come ho detto questo romanzo nella sua prima stesura risale a diversi anni fa. Nel 2016 lo ripresi in mano per farne una storia di contrapposizione tra umani e Borg. La fase più complessa è sicuramente quella della correzione. È un romanzo articolato in tre parti ed individuare ed eliminare eventuali incongruenze non è stato facile.
Quando Borg posò lo sguardo su Eve seppur ambientato in un pianeta in cui l’umanità è ormai sottomessa ci parla anche di integrazione, di amore, di un (necessario) ritorno alle origini… Quanto e cosa c’è di vero dietro questa metafora e la sua storia se rapportato – nella giusta misura – alla nostra contemporaneità?
Io dico sempre che nessuno può parlare di ciò che non conosce, quindi nella mia fantascienza c’è sicuramente tanta analisi e critica della contemporaneità. Ritornare alle origini, in qualche modo, è fondamentale per avere l’occasione di non commettere gli stessi errori. L’amore è la risposta di cui oggi il mondo ha bisogno per non finire nel baratro a cui si avvicina ogni giorno di più.
Oggi la tecnologia è onnipresente e persino onnisciente. Secondo lei in che modo questa può incentivare ma anche peggiorare i rapporti umani, soprattutto tra i più i giovani? Quale uso ne consiglia?
I giovani li definisco degli “idioti digitali” assolutamente ignari e “ignoranti” di tutte le dinamiche che sottendono alle nuove tecnologie. Usano in maniera del tutto superficiale qualcosa che non conoscono. La generazione definita come quella dei “nativi digitali” di fatto ignora tutto della tecnologia che sta usando. Al momento non vedo incentivo nei rapporti interpersonali semmai sempre più freddezza e distacco. I giovani stanno diventando sempre più anaffettivi, perché usano i social e i dispositivi solo in maniera superficiale e impropria. Ne consiglio un uso consapevole a fronte di corsi che ne illustrino anche i lati negativi. Una sorta di “patentino” e toglierei il telefonino ai minori…
Quali sono gli Autori e i libri che hanno formato il suo essere scrittrice e lettrice?
In primis Isaac Asimov al quale debbo la scoperta e l’amore a prima vista della fantascienza. Io robot é stato per me molto importante così come tutto il ciclo dei robot. Il cyberpunk di Gibson mi ha aiutato ad affrontare la fase adolescenziale e, in definitiva, da ogni autore ho cercato di prendere ciò che mi serviva per scrivere meglio.
Secondo lei, nel panorama editoriale contemporaneo quale spazio occupa il genere sci-fi e distopico? E quale corrispondenza c’è nei lettori?
La fantascienza in Italia, purtroppo, è ancora considerata un genere di evasione o, comunque, un sottogenere. Ci sono molti autori italiani molto validi, tuttavia è un genere che non riesce a decollare. Credo che sia persino scomparsa come sezione nelle librerie perché confusa con il fantasy.
È previsto un sequel di Quando Borg posò lo sguardo su Eve?
Al momento no, ma sto lavorando a una specie di prequel, ossia a una serie di racconti spin-off del romanzo di cui il primo, Io Borg è online sul mio blog https://petrinoscifi.wordpress.com
Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?
Uno l’ho già esposto e, nel frattempo, sto lavorando a un nuovo romanzo.