Letto per voi… “Quaderni verdi” di Federica Abozzi

La Rubrica online “Piazza Navona” è lieta di presentarvi Quaderni verdi, l’esordio letterario di Federica Abozzi (Catartica Edizioni). Un viaggio tutto al femminile alla scoperta del sé e del valore profondo dell’amicizia. E non perdete l’Incontro con l’Autrice!

La trama

Federica Abozzi, “Quaderni verdi” (Catartica Edizioni, 2024)

Le vacanze sono belle anche perché si può improvvisare. Solo all’ultimo minuto Vera decide di raggiungere la sua cara amica Bianca a Firenze per trascorrere con lei qualche giorno di calma e divertimento. Il treno è arrivato e Vera è pronta ad affrontare il viaggio “armata” di un buon libro. Qualcuno, però, nel sedile di fronte al suo ha lasciato un quaderno dalla copertina verde.  Dopo una iniziale titubanza Vera abbandona la sua lettura per andare alla scoperta di queste nuove pagine. Ed è qui che inizia il suo vero viaggio. Un viaggio che la porterà dalla sua amica Bianca ma anche a compiere il Cammino di Santiago de Compostela, alla scoperta di nuovi luoghi, nuove amiche, nuove esperienze e se stessa. Un viaggio che si completa e si incastra in un altro percorso molto più ampio e profondo in una evoluzione senza fine.

Sul libro

Un Viaggio è sempre una scoperta, prima di luoghi nuovi è la scoperta di ciò che i luoghi nuovi fanno alla tua mente e al tuo cuore. Viaggiare è sempre, in qualche forma, esplorare se stessi.
Stephen Littleword

Nel giugno 2024 Catartica Edizioni pubblica nella Collana “In Quiete” Diari verdi, l’esordio letterario della giornalista sarda Federica Abozzi.

Scoperta, universo femminile e amicizia. Queste sono le parole d’ordine di questo romanzo di formazione. E sono tra loro tutte indissolubilmente connesse dal tema base dell’opera: il viaggio.

Federica Abozzi, “Quaderni verdi” (Catartica Edizioni, 2024)

Vera, la giovane protagonista, all’inizio è in viaggio verso Firenze per andare a trovare la sua amica Bianca. Poi, il Caso o il Destino ci mettono lo zampino e Vera inizia a compiere i primi passi di un altro viaggio. Quel viaggio che la porterà contemporaneamente in una duplice direzione: nella profondità del suo animo e nel compiere il Cammino di Santiago de Compostela. Un percorso che diviene opportunità… di crescita, di evoluzione, di (auto)consapevolezza, di conoscenza di sé e degli altri. Naturalmente, come in ogni viaggio che si rispetti, non mancheranno dei compagni di avventure. Anzi, delle compagne: Clara, Zoe e Nina. Donne con cui Vera fa gruppo, stringe amicizia, si racconta e ascolta. In una parola: cresce. Eppure, la giovane ragazza non manca di mostrare ed esternare le sue fragilità, le sue paure, le sue debolezze che ha tutta la volontà di superare e di comprendere. Tutto diviene occasione e opportunità di crescita e di trasformazione personale.

Federica Abozzi, “Quaderni verdi” (Catartica Edizioni, 2024)

In questo modo Federica Abozzi crea un breve romanzo quasi corale, con tutte queste voci femminili che si aiutano, si proteggono, si incoraggiano e si spingono ad andare sempre avanti senza mai perdere il ritmo… in un cammino spirituale e di vita.

Nelle pagine di Quaderni verdi è palpabile e vivo l’entusiasmo dell’Autrice (rappresentato perfettamente dalla protagonista) così come lo sono il suo desiderio di scrivere e raccontare. Il breve romanzo, così, pagina dopo pagina si scioglie in modo semplice e naturale… altre caratteristiche che sembrano appartenere nel profondo alla stessa Autrice.

Forse, in Quaderni verdi compare una certa ingenuità nella costruzione del racconto e dei personaggi. Forse, ancora, quell’entusiasmo cui abbiamo accennato prende il sopravvento sull’Autrice e sul suo stile di scrittura. Non dimentichiamo che questo è il primo romanzo di Federica Abozzi e l’emozione, la voglia di condensare e raccontare è difficile da contenere nel caratteri stabiliti di una pagina bianca. Allo stesso tempo, però, questo entusiasmo diviene contagioso e il Lettore non può che simpatizzare con esso.

È così che il viaggio comincia. E continua…

Incontro con l’Autrice

La scrittrice Federica Abozzi (Per gentile concessione di Federica Abozzi)

Da dove viene il suo amore per la scrittura?

Vivo da sempre il mio legame con la scrittura. Ho immagine di me con carta e penna da che ho ricordo. Sin da adolescente scrivevo i primi racconti che poi regalavo ai miei genitori. Il mio desiderio di raccontare storie, di fantasia o reali o mescolate, si è rafforzato nel tempo. Ho scelto di studiare Relazioni Internazionali per avere mente aperta al mondo, e poi il narrare mai mi ha abbandonato: comunicazione esperienziale e le collaborazioni con testate web e cartacee mi hanno, per fortuna, permesso di esprimermi sempre, giocando con le parole.

Come è nato il progetto editoriale di Quaderni verdi?

Quaderni verdi ha tenuto impegnato tutto il mio 2022, soprattutto le sere. Nasce dopo un mio cambio di vita: quando, a fine 2020, lascio un lungo impegno in una azienda turistica dove mi occupavo di comunicazione, dopo 10 anni. Torno alla scrittura decidendo di dedicarmi ad essa anima e corpo. Comincio a fare la copywriter freelance, recensire libri, seguo corsi di scrittura e mi dico: ora tocca a te! L’idea parte da una necessità personale di ottimismo e Vera arriva una notte, a fine 2021. Da quel momento ne sono assorbita e, attraverso lei, racconto un viaggio, un’evoluzione di prospettive.

Federica Abozzi, “Quaderni verdi” (Catartica Edizioni, 2024)

Durante la sua formazione ha approfondito e studiato molto la scrittura creativa. Può raccontarci di più in tal senso?

Oltre la scrittura giornalistica quella creativa nutre la mia fantasia e sarebbe stato impossibile non seguire corsi per migliorarmi. Mi iscrivo alla Scuola Fenysia di Firenze e studio con Marcello Fois e Alessandra Sarchi dove approfondisco tecniche e percezioni utili alla stesura di romanzi, seguo corsi anche nella scuola di Francesco Trento. La possibilità di partecipare a distanza mi regala suggestioni e nuovi incontri da tutta Italia, oltre i confini dell’isola. Poi recensire libri per L’Unione Sarda mi permette di confrontarmi con generi e autori più differenti, accogliere ogni elemento nuovo. Non smetto di formarmi e a breve comincerò nuovi corsi per approfondire aspetti della scrittura che mi serviranno per progetti su cui sto lavorando.

La scrittrice Federica Abozzi con il suo libro “Quaderni verdi” (Catartica Edizioni, 2024). Per gentile concessione di Federica Abozzi

Perché ha scelto di collegare la sua storia al Cammino di Santiago de Compostela?

Quaderni verdi non è un libro su Compostela bensì sulla capacità della protagonista di compiere un’impresa alla quale non avrebbe pensato prima. Il Cammino è la sua sfida, il suo “perché no”, quello che io ho scelto per lei. Ognuno ha il suo rischio da compiere prima con sé stessi e in questo caso specifico la bellezza risiede nella strada da percorrere in cui cercare risposte, cambiarle, magari non trovarle e perdersi in una diversa.

Quanto c’è di autobiografico nella protagonista del suo romanzo?

Quaderni verdi raccoglie tanto di me, esprime molto di quello sono: il cambio di prospettiva, il desiderio di riprendersi il proprio tempo e di fare il salto pensando in positivo, per lasciarsi travolgere dallo stupore. Chi mi conosce ritrova tanti aspetti di me, come il mio altro amore per il girovagare.

Da cosa o chi ha tratto ispirazione per la creazione di Vera, Bianca, Nora e Clara?

Federica Abozzi, “Quaderni verdi” (Catartica Edizioni, 2024)

Vera mi ha cercato e con lei ho tracciato il viaggio che insieme si sarebbe fatto, tra ricordi e rinnovate occasioni. In un certo senso, lei e Zoe sono lo specchio l’una dell’altra. Tutte le altre figure femminili miscelano caratteristiche, storie e personalità di persone incontrate, a me vicine, intercettate nella mischia quotidiana. 

Alla base del suo romanzo c’è una profonda amicizia tutta al femminile. Secondo lei, quanto è veramente ed effettivamente importante  – soprattutto nella società moderna – un’autentica “solidarietà femminile”?

Altro aspetto, forse romantico o estremamente ottimista, che mi appartiene è il mio concetto di amicizia. Trovo che sia un legame necessario nella propria esistenza. Nel mio cambio di passo ho provveduto a tagliare rami secchi, tenendo con me la purezza degli affetti. L’amicizia esiste, la connessione tra anime belle esiste: io ne sono testimone, nonostante le esperienze deludenti che ognuno può avere. La solidarietà femminile, l’unione e lo scambio di esperienze ci sono e arricchiscono: grazie al mondo della scrittura, dei libri ho incontrato tante donne sensibili che si sono aggiunte a quelle che già facevano parte della mia vita. Oggi più che mai credo si debba dire a gran voce che questi rapporti di luce ci sono, eccome!

Federica Abozzi, “Quaderni verdi” (Catartica Edizioni, 2024)

Quaderni verdi è il suo romanzo d’esordio. Cosa si aspetta e cosa aspetta da questa prima esperienza letteraria?

Portare in giro Quaderni verdi, raccontarlo e trasmettere il messaggio mi permette di affezionarmi ad esso ancora di più, perché scopro del progetto sempre più sfumature che quando scritte erano di getto. Mi auguro che sia una piacevole lettura e possa regalare un sorriso, un momento di leggerezza (lontano da drammi, frustrazioni o inquietudine) e un dirsi “perché no” che invogli al mutamento.

C’è ancora qualcosa che sente di voler e poter dire a Vera, la protagonista del suo romanzo? Se sì, cosa?

Questa è una domanda molto intensa: ho ringraziato Vera a fine libro per avermi accompagnato in questo viaggio fatto di evoluzione. Per merito suo e con lei ho realizzato un mio sogno.

La scrittrice Federica Abozzi con il suo libro “Quaderni verdi” (Catartica Edizioni, 2024). Per gentile concessione di Federica Abozzi

Quali sono gli Autori e le opere che hanno formato il suo essere lettrice e scrittrice?

Mi lego soprattutto a titoli e sensazioni che il libro appena letto mi lascia. Sono cresciuta come lettrice di giallo, di mistero, di atmosfere di luci e ombre. Un nome in assoluto è Carlos Ruiz Zafón, la cui ambientazione fumosa di Barcellona mi ha sempre coinvolta, così come il messaggio dell’autore: sperava di scrivere per lettori di ogni età, di essere riletto a ogni età. Il secondo nome è Charles Dickens (il suo Canto di Natale è tra i miei libri preferiti) per la sua capacità di descrivere l’ambiente tanto da farti credere di essere là e per il suo coraggio di portare alla ribalta l’ombra dell’essere umano. Poi altri titoli a cui sono affezionata: Alice nel paese delle meraviglie (per le complesse riflessioni); Lo strano caso del Dottor Jackill e Mister Hyde (per la dualità dell’uomo); Le rose di Atacama di Sepúlveda (per il reportage di vite). Sono legata ai libri di Lorenza Gentile per il suo approccio delicato alla vita. Senza libri non potrei stare e ognuno di loro mi sostiene quando devo scrivere.

Federica Abozzi, “Quaderni verdi” (Catartica Edizioni, 2024)

Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?

Ora ho in cantiere un progetto con una nuova protagonista, una ambientazione particolare su cui narrare e un tema che in apparenza sembrano slegati tra loro, tuttavia hanno una connessione sottile. In cantiere anche un’altra idea creativa che sto costruendo da oltre un anno ma su cui dovrò studiare e compiere ricerche ancora per qualche tempo. Sono contenta di avere la mente che ha tanta voglia di inventare e posso confermare che per me: la fantasia rende liberi e costruisce sogni!

 

 

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