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Graphe.it Edizioni diventa maggiorenne. Diciotto anni di buone letture

La Rubrica online “Piazza Navona” è lieta di ospitare Roberto Russo, direttore di Graphe.it Edizioni e di raccontare i primi diciotto anni di questa Casa Editrice perugina sempre più attiva e recettiva nel bellissimo e insidioso mondo dei libri!

Graphe.it Edizioni

Diciamolo subito per onestà: da pochissimo tempo sono tra le autrici di questa Casa Editrice prossima alla maggiore età. Eppure questo articolo ha un senso tutto speciale perché va ben aldilà del rapporto professionale e di stima con l’Editore e i suoi collaboratori. Ho “incontrato” la Graphe.it quando ho iniziato a recensire libri e ho avuto il piacere di conoscere l’Ufficio stampa 1A Comunicazione di Anna Ardissone e Raffaella Soldani. L’idea di proporre una mio progetto editoriale è venuta molto tempo dopo, in un momento per me assai particolare e anche con un certo imbarazzo poiché non volevo entrare a gamba tesa o rischiare di incrinare un buon rapporto di fiducia con queste professioniste o con l’Editore. Sono stata fortunata. Se possibile, questa ulteriore collaborazione ha creato un legame ancora più solido e colgo l’occasione di ringraziare la Graphe.it e la sua squadra di aver investito fiducia, forze e  tempo nel nostro progetto dedicato ad Anna Magnani. Spero che questo sia l’inizio di un lungo cammino insieme… Ma ora leggete la storia di questa valida realtà editoriale e l’intervista all’editore Roberto Russo.

I libri di Graphe.it al Festival del Medioevo 2022

È il 2005 quando nasce la Graphe.it Edizioni, la Casa Editrice umbra fondata da Roberto Russo e Natale Fioretto e diretta da Roberto Russo. Sono trascorsi diciotto anni, le letture della Graphe.it hanno raggiunto la maggiore età con passione, fatica, difficoltà e soddisfazioni. Un traguardo importante e ammirevole soprattutto in un momento culturale e storico tanto particolare come quello che stiamo vivendo. Sin dalla sua nascita la Casa editrice non ha mai tradito se stessa e il suo ideale, ovvero la diffusione delle idee, la creazione di uno spazio dedicato al talento e al merito degli autori, il concreto supporto professionale e umano unito alla volontà di condividere con gli scrittori la cura e l’attenzione per il proprio testo.

La serietà, l’onestà e la professionalità sono senza dubbio i marchi distintivi di questa casa Editrice che si adopera per la creazione e la realizzazione di un prodotto editoriale di qualità e valore da distribuire sul territorio nazionale. Pubblicare meno per pubblicare meglio è lo spirito che anima il lavoro della Graphe.it nel pieno rispetto dell’Autore, della sua opera e dello stesso impegno e lavoro editoriale. Non c’è che dire: una interessante virata di bordo che va a distinguersi dal calderone di tanti titoli lanciati sul mercato privi di cura, diffusione, condivisione e giusto supporto tecnico e professionale.

Graphe.it Edizioni

Narrativa, cucina, saggistica, poesia, spiritualità e linguistica sono i generi di cui si occupa la Graphe.it. Questi, assieme all’autentico rapporto di fiducia, collaborazione e stima che si instaura con l’editore e i suoi collaboratori sono delle solide basi per rendere fare della Casa Editrice un punto di incontro tra chi fa cultura e chi la cultura la ama.

Un po’ di numeri

  • Data di fondazione: 2005 (il 26 settembre la prima volta in libreria, per questo i nostri titoli escono il 26 del mese)
  • Titoli in catalogo (al 31 dicembre 2022): 157 (tutti in cartaceo; molti sia in cartaceo che in digitale; alcuni in cartaceo, digitale e audiolibro)
  • Collane attive: 20
  • Generi: cucina, linguistica, narrativa, poesia, saggistica, spiritualità, varia
  • Parco autori: 250 persone (tra autrici e autori, traduttrici e traduttori, prefazioni, postfazioni, curatele, illustratrici e illustratori) – di cui 102 donne e 148 uomini.

Incontro con… l’Editore Roberto Russo

Roberto Russo, Editore di Graphe.it (Ph. Fotostore Fratticioli)

Come nasce il suo amore per i libri?

Ho nelle orecchie il ticchettio della macchina da scrivere con cui papà scriveva. Mio padre era un uomo semplice, aveva la quinta elementare, ed era carabiniere. In caserma aveva imparato a usare la macchina da scrivere su cui batteva velocemente, rigorosamente con due dita! Pur nella sua semplicità, aveva chiara l’importanza della cultura: per questo con la Pro Loco del paese del sud pontino di cui sono originario, si è dato da fare per la pubblicazione di vari libri: dalla semplice guida turistica alla riscoperta di documenti d’archivio, da una raccolta di detti in dialetto a libri fotografici e approfondimenti. Faceva in modo che esperti del settore scrivessero e lui si occupava della parte tecnica. Io, piccolo e curioso, lo accompagnavo nelle tipografie e mi piaceva tutto il processo che portava poi alla nascita del libro. A questo si aggiunga che mi piaceva leggere e che, per fortuna, alcuni amici di famiglia mi regalavano sempre libri. A volte erano decisamente fuori target, ma ricordo benissimo che quando frequentavo la prima media mi regalarono i Pensieri di Blaise Pascal e mi dissero che, probabilmente, li avrei trovati difficili. Questo, precisarono, non doveva fermarmi, anzi: se avessi riletto periodicamente il libro, a ogni lettura avrei senza dubbio compreso qualche cosa in più…

La Graphe.it al BookPride 2023 (Ph. Francesca Facciotto)

Come si “diventa” editore? Quali sono le competenze base per affrontare questa professione?

Credo che ci siano diverse strade e che ognuno percorra la propria. Forse l’elemento comune è la curiosità, la voglia di imparare, conoscere e trasmettere la conoscenza. Per quel che mi riguarda, per una serie di circostanze, mi sono trovato nemmeno trentenne a dirigere una casa editrice religiosa, poi sono passato a lavorare per una casa editrice focalizzata sull’architettura e a collaborare con una underground. Alla fine, mi sono fatto le ossa sul campo, come si dice. Oggi esistono molti percorsi formativi per la figura dell’editore ed è senza dubbio un bene. Però sono fondamentali la curiosità e quel pizzico di idea in più che permette di dire le cose in maniera diversa. Come spiegava Luigi Spagnol «Un editore può (anzi deve, credo) sforzarsi di capire i gusti del pubblico, ma alla fin fine l’unico gusto di cui sa veramente qualcosa, l’unico di cui si può veramente fidare, è il proprio, per quanto imbastardito» (Correre davanti alla bellezza, Longanesi 2021, pagina 15).

In che modo è nata l’idea della creazione della Casa Editrice Graphe.it? A cosa è dovuto il suo nome?

La Graphe.it al Campania Libri Festival 2022

La nascita è stata un po’ una casuale. Eravamo due autori in cerca di editore: Natale Fioretto (docente dell’Università per Stranieri di Perugia) e io avevamo scritto una grammatica di italiano per Stranieri. Lui si era occupato di tutta la parte grammaticale e sintattica, io di quella culturale. La nostra idea era quella di produrre una sorta di testo interattivo, con i mezzi di allora: cioè affiancare al libro alcuni “lucidi per lavagna luminosa” da proiettare in aula. Una ventina di anni fa le lavagne elettroniche, gli schermi in classe e via dicendo non erano così attuali come oggi… La presenza dei lucidi sembra fosse un problema insormontabile per gli editori a cui ci eravamo rivolti. Invece di abbatterci ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo aggirato il problema aprendo noi una casa editrice. Il nome graphe rimanda al greco e indica la scrittura, che è alla base dei libri. Aggiungemmo il “punto it” perché ci sembrava una buona idea avere nel nome anche il rimando diretto al sito. Questa è la spiegazione ufficiale, che vale, però, soprattutto per il “punto it”. Sì, è vero che il nome rimanda al greco e tutto il resto, ma il vero motivo è molto più emotivo, diciamo così. Pensando ai vari nomi possibili per una realtà editoriale, provammo anche a creare giochi di parole, acrostici, sigle. Da bravi “maschi italici” pensammo alle nostre mamme e si illuminò la lampadina: “Gra” sta per Grazia, la mamma di Natale; “Phe” è Felicita, il nome di mia madre.

La Graphe.it all’ElbaBook Festival 2022

Il 26 è un numero importante per la Graphe.it, perché?

Il 26 settembre 2005 ci fu la prima presentazione del nostro primo libro: consideriamo quella data il compleanno della casa editrice anche se burocraticamente è nata prima. La scelta del 26 settembre non è casuale: è una data importante per me. Il perché, però, lo custodisco gelosamente nel cuore. Da quella data, comunque, abbiamo scelto di far uscire ufficialmente i nostri libri il 26 del mese.

Quali sono i tratti distintivi della sua Casa Editrice?

Vorrei girare la domanda a lei: a suo modo di vedere quali sono i nostri tratti distintivi?

Cosa interessa e pubblica la Graphe.it? Qual è l’intento, lo spirito che anima la sua Casa Editrice?

Storie nuove. E con storie non intendiamo tanto narrativa (che occupa una piccola parte del nostro catalogo) quanto un qualcosa che abbia a che fare con l’etimologia del termine ἱστορία, propriamente “ricerca, indagine, cognizione”: quindi testi che indaghino la multiformità dell’esperienza umana. Per questo motivo sono più i “no” che diciamo alle proposte che ci arrivano: ci piace essere rabdomanti della cultura; magari non troveremo nulla, ma va bene così.

I segnalibri di Graphe.it

Graphe.it quest’anno diventa maggiorenne: 18 anni di attività. Guardando alla strada percorsa fino a oggi, quale bilancio sente di poter fare?

Siamo qui dopo 18 anni: mi sembra un buon traguardo e, senza dubbio, è una cartina al tornasole del percorso compiuto. Il bilancio è positivo, non tanto in termini economici (purtroppo ben conosciamo la situazione in cui versa la cultura in italiana), ma in termini di soddisfazione.

Qual è stato il primo libro edito da Graphe.it? E qual è stata l’emozione di quel primo traguardo, della creazione del primo libro?

Come accennavo sopra è stato un libro di grammatica italiana per stranieri il cui titolo era Italiano in trasparenza. L’emozione è stata tanta, come può immaginare, soprattutto perché, pur essendo un libro veramente di nicchia, ha avuto fin da subito una buona accoglienza e alla prima presentazione di un libro di grammatica di una casa editrice sconosciuta hanno partecipato davvero in tanti!

Roberto Russo, Editore di Graphe.it (Ph. Sante Castignani)

Quanto è importante per lei e la sua casa editrice il rapporto con l’autore e con il lettore?

Alla fine apparteniamo tutti allo stesso mondo del libro: c’è chi lo scrive, chi lo pubblica e chi lo legge. Credo che prima di instaurare rapporti di lavoro sia fondamentale la fiducia reciproca, a ogni livello, altrimenti si rischia di perdere la propria voce e questo sì che è un dramma.

In questo particolare periodo in cui tutto è social e assai veloce, quanto conta ancora il valore e il senso della “parola”? Quanto è importante ancora scrivere, raccontare e leggere?

Partirei dalla fine e direi che è importante leggere, raccontare, scrivere. Purtroppo – e nessuno me ne voglia! – c’è un proliferare di corsi di scrittura a tutti i livelli, ma se manca la passione per il raccontare le storie, se non c’è la voglia di leggere allora tutto è social e veloce, ci si accontenta di un like e si va avanti. La parola prima di essere scritta, va letta, meditata, fatta risuonare dentro di sé.

La Graphe.it al BordigheraBook Festival 2022

Lei è mai passato dall’altra parte della barricata? Ha mai pensato di scrivere e pubblicare un suo libro?

Qualcosa ho pubblicato (anche un racconto con Mondadori), ma non fa per me. Mi emoziono di più nel portare avanti un testo insieme alla sua autrice o al suo autore e farlo giungere nelle mani di chi lo leggerà.

Qual è il libro che avrebbe voluto pubblicare con la sua casa editrice? E perché?

Qualche tempo fa le avrei detto la Bibbia, che è il libro dei libri. Poi sono entrato a far parte di un consorzio di editori che pubblica la Bibbia e ora è nel mio catalogo!

In questi 18 anni, quali sono stati i momenti più belli e quelli più complessi da affrontare? E perché?

Marco Statzu dona il suo libro “Erano lacrime mie” (Graphe.it Edizioni) a Papa Francesco

Non saprei individuare momenti precisi, ma più che altro situazioni. Senza dubbio quando le persone apprezzano il nostro lavoro (alle fiere, in libreria, per email) è appagante e ci dà la forza di andare avanti. I momenti complessi riguardano soprattutto alcune incomprensioni con gli autori: purtroppo anche recentemente ho dovuto rescindere un contratto perché un autore pretendeva di imporre la propria visione del libro e dell’editoria a tutta la casa editrice. Il testo proposto rimane senza dubbio valido, ma, come dicevo prima, mi preme creare rapporti di rispetto e se questo viene a mancare sono disposto a perdere anche un buon titolo.

La Graphe.it alla Fera del Libro di Iglesias 2022

Quale consiglio sente di voler e poter dare a chi si sta avvicinando al mondo dell’editoria come imprenditore e come autore?

Ci vuole tanta pazienza! Senza libri si vive normalmente (io direi che si vive male, ma la realtà dei fatti mi smentisce): non è come il cibo di cui non possiamo fare a meno. E non vale nemmeno consolarsi dicendo che i libri sono il cibo della mente. Per cui lavorare in un mondo in cui il prodotto che proponi è poco considerato non è facile. Ci vuole pazienza. E un pizzico di umiltà.

E per i prossimi 18 anni e oltre, cosa si aspetta da Graphe.it, dai suoi autori e lettori?

Roberto Russo, Editore di Graphe.it (Ph. Fotostore Fratticioli)

Magari qualche acquisto in più dei nostri libri? È bello avere tanti like, cuoricini e commenti, ma anche passare alle vie di fatto non è una cosa così brutta! Insomma: fatecelo questo regalo, no? Vale sia per i lettori che per le autrici e gli autori, anzi, più per questi ultimi. È un po’ triste quando ci vengono proposti titoli da persone che non hanno la minima idea di cosa pubblichiamo.

Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali e professionali?

L’idea di fondo è pubblicare meno per pubblicare meglio. Lo ripeto spesso: noi siamo per la decrescita editoriale: si pubblica tanto, troppo. Noi vorremmo curare di più le nostre pubblicazioni per questo stiamo lavorando per giungere a un tetto massimo di dieci libri l’anno. Non è facile, però, perché alcune proposte sono veramente belle e, giustamente, chi scrive non ha voglia di aspettare anni prima di arrivare in libreria.

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