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I vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2019: “Le BugiStorie” di D. Costamagna, A. Piscia, M.D. Quadrini

La Rubrica online “Piazza Navona” e i finalisti del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2019: Daniela Costamagna, Alessandra Piscia e Maria Diletta Quadrini con il loro libro “Le BugiStorie” (Morphema Editrice). E non perdete il doppio “Incontro con l’Autrice”!

La trama

Daniela Costamagna, Alessandra Piscia e Maria Diletta Quadrini, “Le BugiStorie (Morphema Editrice, 2019)

Come ogni favola che si rispetti Le BugiStorie inizia con la formula fatate C’era una volta per raccontare le avventure nate dalla sconfinata fantasia della Principessa del Regno del Silenzio: bellissima, i capelli lunghissimi di seta, il volto pieno di luce e uno sguardo così dolce che penetrava nei cuori. Tale Principessa, però, vive in un Regno, circondato da un Bosco incantato, assai particolare dove i suoni e i rumori non sono mai esistiti. E mai nessuno passando per queste terre e per il Bosco ha mai osato rompere o infrangere questo silenzio. Nemmeno la bella Principessa. Si racconta, però, che il Bosco per un antico incantesimo abbia il potere di dar vita ai disegni popolandosi di tutte le creature e i personaggi che vengono riportati su qualunque foglio… Un giorno arriva nel Regno la Regina della Saggezza che, grata alla Principessa del Silenzio, di averla accolta e di averle prestato una calda ospitalità e stupita dalla vita dei suoi disegni muti, le fa donno di tre incantesimi: l’incantesimo del Coraggio, l’Incantesimo dell’Amore e l’Incantesimo del Canto. Ed è così che Le BugiStorie si anima di tutte le storie e di tutti i personaggi inventati e ritratti dalla silenziosa Principessa. Fino a quando l’arrivo di del Principe delle Parole

Sul libro

Nel luglio 2019 la Morphema Editrice pubblica il libro per bambini (e non solo) dal titolo Le BugiStorie scritto da Alessandra Piscia e Daniela Costamagna con le illustrazioni di Maria Diletta Quadrini.

Morphema Editrice

Si tratta di una favola che, come fosse una deliziosa matrioska, ne contiene tante altre al suo interno. Tutto ha origine dalla fantasia di una Principessa cresciuta in un luogo fatto di silenzio dove non esistono voci, canzoni, suoni, rumori… è il Regno del Silenzio. E in questo luogo muto la Principessa lascia parlare, anzi gridare la sua fantasia e i personaggi che la abitano. Questi ultimi, infatti, non solo divengono i migliori amici della Principessa ma anche dei riflessi di sé avendo tutte le caratteristiche che lei stessa ha o vorrebbe possedere andando oltre ogni differenza, ogni diffidenza, ogni paura, ogni limite. Affrontando anche la sua crescita e il suo rapporto con il “mondo esterno” fantastico quanto reale (almeno per la protagonista). Così, le creature inventate dalla sua fantasia divengono vive, vivaci e attraverso di esse la Principessa rivede e (ri)crea la sua stessa vita ed esistenza. Così, la Principessa continua a disegnare e a far uso dei tre incantesimi donatigli dalla Regina della Saggezza. Dalle sue matite colorate nascono Lino Crock, Barbiglio, Kiwi, l’uccellino innamorato, Zanna Gialla, Tommaso, Ciuffo Rosso… Ognuno di essi vive le proprie avventure ognuna delle quali regala ai (piccoli) lettori delle morali e dei messaggi importanti. Primi fra tutti: non giudicare mai dalle apparenze; non lasciarsi spaventare dalle differenze; tutto può succedere e anche il “silenzio” più profondo può essere rotto quando a parlare è la voce sincera del cuore.

La dedica de “Le BugiStorie” di Daniela Costamagna, Alessandra Piscia e Maria Diletta Quadrini (Morphema Editrice, 2019)

In tal modo le Autrici riescono, attraverso il personaggio della Principessa, a conquistare la fiducia dei loro piccoli lettori in quanto umana, spaventata, solitaria, semplice, con tanta voglia di colore e di colorare… Tutti i bambini, in fondo, sognano di dar vita ai propri disegni. E questo sortilegio grazie alla Principessa è finalmente possibile. Le BugiStorie diviene una vera favola nella favola senza fine, ricca di personaggi, di colori, di buonumore, di bei messaggi… grandi e piccini sono coinvolti e conquistati dai suoi protagonisti così semplicemente buoni, irriverenti e simpatici.

Naturalmente a un racconto così vivace, vispo e pieno di ritmo non possono mancare le illustrazioni che, in questo caso, divengono assieme alla scrittura la parte centrale della storia. Le BugiStorie, infatti, si può leggere ma si può anche guardare con tutti quei bei colori altrettanto vivaci che non tradiscono affatto lo spirito del testo. Anzi, lo consolidano e lo impreziosiscono ancora di più. E di queste allegre, divertenti, surreali e semplici (pur nella loro complessità) illustrazioni si deve dar merito a Maria Diletta Quadrini.

“I tre Incantesimi”, illustrazione di Maria Diletta Quadrini (Per gentile concessione di Maria Diletta Quadrini)

Un vero esempio di come la semplicità e il sapersi posizionare “ad altezza di bambino” sia una scelta vincente e ideale per la realizzazione dei libri dedicati soprattutto al mondo dei più piccoli. Le Bugistorie, così, diviene un interessante e riuscito connubio di parola e immagine, di storia e fantasia, di favola e morale… E il (piccolo e grande) Lettore dopo averne conosciuta la storia non vede l’ora di prendere un foglio e realizzare i suoi disegni… E se questi prendessero vita? Il mondo de Le BugiStorie diviene un sogno e una favola senza fine…

Un doppio Incontro con l’Autrice Daniela Costamagna e con l’Illustratrice Maria Diletta Quadrini

Come è nato il suo interesse per la scrittura?

Daniela Costamagna: Sui banchi di scuola… I pensierini, il dettato, la versione in prosa. Il tema poi era il mio preferito, avevo sempre qualcosa da dire, spesso sbrodolavo. “Scrivi di meno… Vai fuori tema… “. Ma niente, io andavo dritta verso la meta, che nella mia testa doveva essere sempre almeno oltre la sesta pagina protocollo.

Daniela Costamagna alla Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2019 (Ph. Francesco Corrado)

La Professoressa di Italiano delle medie era esasperata, ” Sei prolissa!”, mi diceva. Un giorno ci assegnò un compito. Distribuì una cartolina a testa e ci disse di descrivere l’immagine. I miei compagni avevano paesaggi marittimi meravigliosi, chi aveva le Cinque Terre, altri avevano le Piramidi o una veduta di Parigi. Quando fu il mio turno, mi trovai depositata sul banco una cartolina con un delizioso quadretto montano, una placida mucca brucava in riva ad un laghetto. Sullo sfondo una montagna e il cielo. Montagna, cielo, mucca, laghetto, erba. Cinque elementi da descrivere. La Professoressa mi gettò uno sguardo di sfida, “adesso vediamo quanto riesci a scrivere…”. Scrissi tanto anche quella volta. Per noi che siamo venuti su a pane e Heidi, noi, figli del Dolce Remì, la placida mucca fra i monti è il simulacro dell’immaginario collettivo. L’archetipo della nostra infanzia. Da quel giorno la Professoressa si arrese, o fece finta di arrendersi. Ma io capii, e inizia a contrarre un pochino la produzione. Ho amato moltissimo quella donna. E credo che lei abbia amato me. Nella vita ho poi fatto tutt’altro. Dopo anni di gavetta, sono diventata un chirurgo. Ma non ci siamo mai perse di vista. Poco prima che mancasse, mi confidò che si era domandata a lungo perché avessi scelto la chirurgia e non la scrittura, come mestiere della vita. “Non saprei, Professoressa”, risposi. Mi bruciò lì, con una frase che mi tagliò in due e mi rimase nel cuore: “Lo so io”, mi disse. “Perché sono entrambe un raffinato esercizio di stile”. La mia Professoressa di Italiano si chiamava Paola Levi. Di donne così, ne nascono una ogni tanto. Le devo molto.

Maria Diletta Quadrini

Quando ha iniziato il suo lavoro come illustratrice?

Maria Diletta Quadrini: Fin da bambina ho sempre avuto la passione per il disegno, infatti ricordo che disegnavo tutto quello che mi capitava. Pur avendo fatto studi totalmente diversi ho sempre cercato di mantenere vivo questo mio interesse, soprattutto rivolto al mondo dei libri illustrati. Il lavoro vero e proprio è iniziato nel 2018 con la pubblicazione di un libro per bambini che ho scritto ed illustrato, Memo, da parte della Morphema Editrice di Terni.

Qual è l’emozione nel raccontare e nell’inventare storie per i più piccini dando loro modo (ma anche a voi stesse) di liberare la Fantasia?

Maria Diletta Quadrini: L’emozione è grande e necessaria. Senza di essa non si può trasmettere nulla e soprattutto non si riesce ad inventare ed illustrare storie fantastiche. La fantasia è un’arma potentissima per allontanare tristezza e brutti pensieri. Una vera àncora di salvezza per evadere dalla realtà.

Illustrazione di Maria Diletta Quadrini per “Le BugiStorie” (Per gentile concessione di Maria Diletta Quadrini)

Quando ha deciso di dedicarsi alla scrittura per bambini?

Daniela Costamagna: Non so dire se la mia sia una scrittura “per bambini”. Sono una scrittrice dilettante, forse non ho neppure uno stile. Scrivo quello che ho nel cuore, lo sento che arriva, che sale come un’onda calda. Non faccio altro che assecondare una sensazione, e metto su carta ciò che esce dalla mano.

Non so se scrivo per i bambini, vorrei scrivere per tutti, anche perché, restare un po’ bambini per tutta la vita, è proprio bello.

Credo che la maggior parte delle storie e degli argomenti possano essere scritti, letti ed affrontati con trasversalità. Ognuno, a seconda della propria età, sensibilità ed esperienza, troverà fra le pagine qualcosa di sé, un significato nuovo, un punto di vista differente.

Come è nata la vostra collaborazione?

Maria Diletta Quadrini: La nostra collaborazione è stata fortuita ed il merito è di Fabio Lanfiuti Baldi editore della casa editrice Morphema di Terni che ci ha messo in contatto, forse intuendo che poteva nascere qualcosa di buono.

Come si sviluppa il lavoro tra autrice e illustratrice?

Maria Diletta Quadrini: A mio parere tra autore ed illustratore ci deve essere una buona collaborazione e una buonissima intesa per legare in maniera costruttiva immagini e testo. Dal mio punto di vista devo cercare di interpretare attraverso il disegno i vari sentimenti che l’autore intende esprimere.

Illustrazione di Maria Diletta Quadrini e estratto de “Le BugiStorie” (Per gentile concessione di Maria Diletta Quadrini)

Come è nato il progetto editoriale de Le BugiStorie?

Daniela Costamagna: Per caso (per chi crede nel caso), o per destino (per quelli che pensano che il caso sia uno dei più curiosi travestimenti dietro a cui si maschera il destino).

Ho conosciuto Alessandra (Piscia, n.d.a.) in occasione degli acquisti natalizi. Un’amica comune mi aveva proposto di comprare delle magliette decorate con i disegni di una bambina con diagnosi di autismo. La bambina si chiamava Vittoria, ed Alessandra era la sua mamma. Trovai quei disegni meravigliosi. Comprai diverse magliette.

Trascorse le feste chiamai Alessandra. Io ero reduce da un rifiuto editoriale: avevano respinto un mio raccontato perché mi mancava l’illustratore. Pubblicare restava per me un sogno. Provenendo da una formazione classica, parto dal presupposto che qualsiasi cosa bella, una storia, un disegno o una foto, dovrebbe essere consacrata attraverso un libro. Così mi venne spontaneo suggerire ad Alessandra di cercare di raccogliere in un libro quei disegni pieni di vita e di emozioni. Alessandra mi confessò che aveva già trovato un editore, ma le mancava chi scrivesse le storie. Bingo! Ci eravamo trovate! Diletta è arrivata qualche tempo dopo, e con incredibile naturalezza e disinvolta eleganza, è riuscita ad amalgamare racconti e disegni, come fossero frutto di un’unica mente. Fabio, infine, ha creduto in noi.

“Zanna Gialla”, illustrazione di Maria Diletta Quadrini per “Le BugiStorie”

Da dove viene l’idea del titolo del suo libro?

Daniela Costamagna: Alessandra aveva da poco aperto un negozio piccolissimo, ma così piccolo da chiamarlo Il Bugigattolo. Da qui le BugiStorie, delle storie piccoline, ma preziose, con il cuore grande e stracolmo di emozioni e significati.

Ma i Lettori tutto questo non lo sanno. Credo così che “BugiStorie” sembri piuttosto un gioco di parole in grado di incuriosire. Principesse che non parlano, sogni che non si realizzano, ali che non spunteranno mai! Macché…! È tutta una bugia, e ci sarà ben più di un lieto fine!

Come sono nate le illustrazioni che impreziosiscono Le BugiStorie?

Maria Diletta Quadrini: Appena letto il testo delle BugiStorie me ne sono innamorata e mi sono sentita subito coinvolta ed ispirata. Presto ho avuto in mente quello che volevo creare, tenendo sempre presenti le creazioni fantastiche di Vittoria. Ho cercato di riprodurre nel miglior modo possibile il mondo meraviglioso raccontato nel testo.

Con Le BugiStorie avete ottenuto il quinto posto al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2019 nella sezione “Racconti e Narrativa per l’Infanzia e ragazzi sino ai 14 anni” con la seguente motivazione:

La pergamena con la motivazione della Giuria del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2019

Una raccolta di storie con un minimo comune denominatore: il silenzio. Nel Regno del Silenzio una principessa dà vita ai suoi disegni che diventano personaggi buffi, simpatici e talvolta maldestri. E allora ecco che il silenzio smette di essere tale e assume una sua voce, comunica oltre le parole, diventa comunicazione e presenza. Le BugiStorie è una raccolta bella e delicata che ci spinge a guardare oltre ciò che può essere osservato o compreso, oltre le apparenze. Ci fa scoprire, infine, che anche un “disegno sbagliato” può nascondere grandi sorprese.

Cosa ha significato per voi ricevere questo riconoscimento?

Diletta Costamagna: Forse dovrei umilmente dire.. “la fortuna del principiante”! Invece spero (e in fondo credo) che questo piccolo librino sia piaciuto, per il suo stile lieve e per i suoi colori lucidi.

Forse è stato capito, nella sua essenza breve: la realtà che si traspone, e diventa fantasia. Ci siamo tutti nelle BugiStorie, tutti noi con le nostre debolezze, insicurezze e paure. C’è chi si crede brutto e invece si scopre meraviglioso, chi pensa di non saper volare ed un giorno dispiega le ali, e chi è convinto di non poter parlare… poi a gran voce, e tutto d’un fiato, dice “.. ti amo”.

Maria Diletta Quadrini: Indubbiamente una grandissima soddisfazione. Soprattutto per me dato che Le BugiStorie‘ha rappresentato la mia prima vera esperienza importante.

Guido Mastroianni (Presentatore della Cerimonia di premiazione), Chiara Ricci (Presidente dell’Associazione Culturale “Piazza Navona”), la scrittrice Daniela Costamagna e l’editore Fabio Lanfiuti Baldi della Morphema Editrice (Ph. Francesco Corrado)

Quale messaggio dareste ai piccoli lettori per avvicinarli e coinvolgerli al fantastico mondo della Fantasia?

Daniela Cosamagna: Forse è vero piuttosto il contrario. Sono i bambini che ci indicano la strada della fantasia, sono loro che ci aiutano a trovare quello slancio ad immaginare e a sognare. I bambini sono semi dorati pronti ad essere sparsi in terre fertili. Non abbiamo nulla da insegnare, possiamo solo imparare.

Maria Diletta Quadrini: Quello che potrei dire ad un bambino per avvicinarlo alla lettura è che essa lo aiuterà a muoversi nella realtà di tutti i giorni e potrà prepararlo ad affrontare le future difficoltà della vita. Inoltre stimola sicuramente la curiosità e la creatività. Con un libro avrà sempre un buon amico accanto. A questo proposito una citazione di Fabrizio Caramagna che amo particolarmente è “ogni libro è un viaggio, e l’unico bagaglio che portiamo con noi è l’immaginazione”.

Secondo voi, quanto è importante per l’educazione e la crescita umana, emotiva e intellettuale dei bambini avvicinarli alla lettura e all’”amicizia” con i libri?

Daniela Costamagna, Alessandra Pescia e Maria Diletta Quadrini, “Le BugiStorie” (Morphema Editrice, 2019)

Daniela Costamagna: Rispondo nella consapevolezza di apparire scontata. Credo profondamente nella potenza e nella ricchezza del richiamo dei libri. Dovremmo abbandonarci a loro, grandi e piccoli, e lasciarci trasportare. Sicuramente andremmo lontano e in luoghi incantevoli. Inonderei il mondo di libri. Non è solo Amicizia.. È proprio Amore, per i libri e la lettura! Leggere è un bisogno. Bisogna leggere molto. Leggere bisogna.

Maria Diletta Quadrini: Credo sia indispensabile. Attraverso la lettura i più piccoli riescono ad aprire la mente, formare la propria opinione, stimolare il linguaggio e questo sicuramente li renderà delle persone libere. Inoltre è la chiave per sviluppare la fantasia.

Quali sono le difficoltà e i “principi base” per costruire una storia convincente per i più piccoli?

Daniela Costamagna: Non sono un tecnico, e non ho di certo le competenze di chi scrive per mestiere, e magari da una vita. Non sono in grado di rispondere. Io scrivo dal cuore, con tutto l’amore di cui sono capace. Racconto quello che vedo disegnarsi nella mia mente. Chiudo gli occhi e mi lascio sollevare. I bambini forse lo sentono, quando una cosa viene da dentro.

“Bimbo”, illustrazione di Maria Diletta Quadrini (Per gentile concessione di Maria Diletta Quadrini)

Quanto sono importanti, soprattutto per un libro dedicato ai piccoli lettori, i colori e le immagini che accompagnano il racconto?

Maria Diletta Quadrini: Molto importanti, anzi fondamentali. Attraverso i colori e le immagini i bambini riescono in un certo senso a ‘leggere’ e capire la storia. A mio avviso, con i colori, si fanno vivere i diversi sentimenti.

Quali sono le difficoltà che si riscontrano nel creare l’armonia tra immagine e testo?

Maria Diletta Quadrini: Le difficoltà sono molteplici, proprio come ho espresso prima, le immagini devono seguire le parole e l’illustratore deve essere in grado di entrare nello spirito del testo scritto.

Quali sono gli Autori che hanno formato il vostro essere scrittrice, lettrice e illustratrice? (soprattutto per bambini)?

Daniela Costamagna: Questa domanda profuma di tempo perduto e ha il sapore di madeleine inzuppate nel tè. Un tuffo al cuore, il mio catalogo personale delle emozioni di tutta la vita. Un volo in picchiata, senza prendere mai fiato… Un disordinato elenco anticronologico, tutto di pancia. Pronti? …Via!

Italo Calvino, Marcovaldo e La trilogia degli antenati; Dino Buzzati, I sette messaggeri; Gianni Rodari, Di imparare non si finisce mai, e quel che non si sa è sempre più importante di quel che si sa già; Primo Levi, Il sistema periodico; Cesare Pavese, La casa in collina; Daniel Pennac, la saga del Signor Malaussène; Aldo Palazzeschi, Rio Bo; Omero, l’esametro; Salvatore Quasimodo, Ognuno sta solo sul cuor della terra…; Rita Levi Montalcini, Cronologia di una scoperta.

Illustrazione di Maria Diletta Quadrini per “Le BugiStorie” (Per gentile concessione di Maria Diletta Quadrini)

Mescolare con cura e lasciare riposare per molti anni. Mi è rimasta una nostalgia felice per anni dolcissimi di letture stupende. Ed il gusto per le frasi brevi, semplici ed evocative, gli incisi solo quando servono. Le parole che roteano in bocca come biglie di cristallo e si fanno magicamente suono. Molti punti, poche virgole.

Quando mi guardo alle spalle e penso al mio passato di lettrice, capisco di essere stata una ragazza molto fortunata.

Maria Diletta Quadrini: Sono una lettrice accanita e leggo di tutto, dai grandi classici agli autori contemporanei. Da bambina mi sono perdutamente innamorata delle sorelle March. Piccole Donne di Louise May Alcott è stato il primo romanzo che ho letto, poi ho cambiato totalmente genere appassionandomi della collana dei Piccoli Brividi di Robert Lawrence Stine. Amo i romanzi di Roald Dahl, la saga di Harry Potter e quella del Signore degli Anelli.
In merito alle illustrazioni le mie preferite rimangono quelle di Beatrix Potter e di Gabrielle Vincent, molto classiche ma sempre attuali ed emozionanti. Fra i contemporanei apprezzo molto i lavori di Daniela Pareschi, Cinzia Ghigliano, Daniela Volpari e Geneviève Godbout.

Forse la domanda più difficile: qual è la sua favola o fiaba preferita?

“Il Brutto Anatroccolo”, illustrazione di Maria Diletta Quadrini (Per gentile concessione di Maria Diletta Quadrini)

Daniela Costamagna: Ecco, la butto lì. Al brucio. Si tratta di una raccolta di racconti sulla meraviglia delle diversità e sullo stupore nel coglierle. La bambina di burro e altre storie di bambini strani, Beatrice Masini, Einaudi Ragazzi.

Maria Diletta Quadrini: La mia fiaba del cuore è Il Brutto Anatroccolo‘di Hans Christian Andersen. Credo che il suo messaggio sia ancora attualissimo, basti pensare ai numerosi episodi di bullismo e/o esclusione sociale. Insegna che tutte le persone hanno un valore, che esiste e che riuscirà ad emergere nonostante le avversità della vita.

Qual è la storia che vorrebbe illustrare?

Maria Diletta Quadrini: Domanda difficile perché amo disegnare tutto e mi piace mettermi sempre alla prova, comunque amerei moltissimo poter illustrare una storia fantasy, fatta di troll, folletti, fate, fauni e altre strane creature.

Quali sono i vostri prossimi progetti editoriali?

Daniela Costamagna: Ho nel cassetto una piccola pentalogia di racconti che si approfondano nella nostra forma più intima ed indagano la dimensione a cui apparteniamo. Chissà se siamo di questo mondo, o di un altro, e qui solo di passaggio? Forse siamo creature ibride, e la nostra reale natura sta a metà strada. E’ così che mi sento, il più delle volte, in punta di piedi, gli occhi rivolti altrove, lontano. In sospeso fra un Non Più di Qua e un Non Ancora di Là.

Illustrazione di Maria Diletta Quadrini (Per gentile concessione di Maria Diletta Quadrini)

E questo è il luogo migliore, dove la creatività ha più spazio, dove nascono le idee, dove tutto è possibile. Dove il tempo si annulla fino ad invertirsi, e le anime si incontrano. E dove i sogni appaiono più che mai realizzabili. E lì che abito di solito. Insieme ai miei personaggini. Così, io ed i miei personaggini cerchiamo un Editore, amante come noi di queste Terre di Mezzo.

Maria Diletta Quadrini: Per il momento non ho progetti concreti da portare a termine anche se continuo tutti i giorni ad esercitarmi e a coltivare la mia passione, in attesa che capiti un bel lavoro da realizzare.

 

Qui di seguito troverete il video della Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2019 tenutasi lo scorso 25 gennaio nel Salone di Rappresentanza presso il Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa) – Riprese e montaggio di Alberto Accarino.

 

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