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“Genesis 2.0”, dopo Jurassic Park arriva la clonazione dei mammut

La Rubrica online “Piazza Navona” vi parla in anteprima del docufilm “Genesis 2.0” di Christian Frei e Maxim Arbugaev dove si racconta l’ambizione di alcuni scienziati e ricercatori di (ri)creare la specie dei mammut. Scienza, fantascienza o follia?

La trama

Locandina del film

Isole della Nuova Siberia, Oceano Artico. È in queste zone che decine di uomini vanno alla ricerca dell’oro bianco ovvero l’avorio delle zanne di mammut. Questi reperti, infatti, risalgono in superficie (assieme ai fossili) con lo scioglimento del permafrost causato dal surriscaldamento globale. Nel 2013 i ricercatori trovano la carcassa di un esemplare di mammut lanoso (ormai estinto) e questo interessa non poco scienziati russi e coreani. L’intento di questi ultimi è quello di trovare una cellula viva dal mammut, ricrearne il dna in laboratorio e riportare in vita questa specie ormai estinta. Una sorta di Jurassic Park dedicata ai mammut! In tal modo gli scienziati mirano a diventare Creatori attraverso la biologia sintetica attivando, così, un rivoluzione scientifica, tecnologia, genetica multimilionaria. Se la Scienza dovesse raggiungere questo ambizioso obiettivo l’intero ecosistema potrebbe subire irreversibili cambiamenti.

Il trailer

Sul film

Genesis 2.0 dopo aver trionfato al Sundance Film Festival nella sezione World Cinema Documentary da oggi arriva nelle nostre sale distribuito da Trent Film.

Una scena del film “Genesis 2.0” di Christian Frei e Maxim Arbugaev

Il film, diretto da Christian Frei (già candidato all’Oscar per il documentario War Photographer) e Maxim Arbugaev, è a metà strada tra il documentario e un remake del leggendario Jurassic Park racconta e mostra l’evoluzione della biologia sintetica che mira a fare dell’Uomo il Creatore. Genesis 2.0, così, mostrando gli spazi aperti e vasti delle Isole della Nuova Siberia e quelli più ristretti e artificiali (nonché asettici) della BGI Genomics, azienda cinese specializzata nella ricostruzione e ricreazione delle sequenze del genoma.

Così facendo il docufilm fa nascere in noi spettatori domande assai profonde e inquietanti. Ad esempio: fin dove l’uomo può spingersi nella sua ambizione di (ri)creazione dell’ambiente e delle specie che lo abitano? Oppure: quanto è pericolosa l’ambizione dell’Uomo che vuole farsi Creatore? E ancora: che impatto avrà tutto questo nel futuro della nostra specie?

Una scena del film “Genesis 2.0” di Christian Frei e Maxim Arbugaev

Certo è che il progetto di riportare in vita – creandolo in laboratorio – un esemplare di mammut ha del fantascientifico quanto i dinosauri che reclamano i propri spazi, la propria natura e il loro modo d’essere in Jurassic Park. E il film di Steven Spielberg, però, anche se racconta una fantasia scientifica non sembra aver insegnato poi molto. Quanto deve essere assecondata e lasciata “riposare” la Natura?

Ed è quest’ultima che viene ampiamente raccontata e mostrata attraverso i ricercatori dell’oro bianco che vivono in simbiosi nel luogo in cui si trovano rispettandolo e lasciandosi guidare dai suoi ritmi. Un territorio vasto e, spesso, insidioso che nasconde in sé un grande tesoro e, in un certo senso, anche il mistero della vita. I registi Christian Frei e Maxim Arbugaev sono stati davvero bravi nel raccontare questo intimo rapporto tra “uomo” e “natura” nella sua semplice totalità e completezza.

Nel film gli studiosi e i ricercatori come il paleontologo Semyon Grigoriev (direttore del Museo del Mammut  di Yakutsk), il fratello Peter Grigoriev non sembrano porsi tutte queste domande mossi dalla brama di successo, di denaro, di sapere… amano il loro lavoro ma quanto veramente stanno aiutando la Natura e la Scienza decidendo di sottometterla alla sola “mente umana”?

George Church

Questi scienziati, infatti, pensano esclusivamente a come arrivare al “prodotto finale”. Tra questi vi è anche il biologo molecolare di Harvard George Church secondo il quale è necessario creare una molecola che resista al freddo (magari per evitare una nuova estinzione del mammut).

Genesis 2.0 è certamente un film che fa riflettere soprattutto grazie alla sua dualità tra “chiuso” e “aperto”, “Natura” e “Clonazione”, “Ricerca” e “Ri-Creazione”, “Ricercatori – Scienziati”, “Vivo” ed “Estinto”. In tal modo il regista è come se tenesse d’occhio due fronti ben distinti: quello della Natura che ha fatto il suo corso (estinzione dei mammut) e quello del laboratorio (clonazione).

Semyon Grigoriev

Tutto questo avrà sicuramente degli sviluppi scientificamente interessanti e produrrà dei numeri, delle considerazioni, degli studi di altissimo livello. Ma la domanda di fondo è sempre la stessa: l’Uomo è in grado di assumere anche il ruolo di Creatore? E se la situazione sfuggisse di mano?… Jurassic Park docet!

Il film tratta tutti i protagonisti con lo stesso rispetto, indipendentemente dalle loro visioni e obiettivi, anche quando i loro piani e intenzioni sembrano assurdi e paurosi o troppo fantascientifici. La pellicola si avvicina a tutto con un curioso scetticismo. Fa domande e non condanna. Cerca di comprendere il nuovo e lo strano senza per questo fidarsene. Utopia e distopia, curiosità e scetticismo: questi sono i principali conflitti del nostro film. E lo spirito con cui è costruito. Christian Frei

Peter Grigoriev

I cacciatori sono nativi del Nord, dove si pratica lo sciamanesimo, e si crede negli spiriti della natura. Sono molto attenti e superstiziosi nel loro approccio a queste isole disabitate. Sono solo ospiti nelle Isole, gli spiriti li sorvegliano sempre. Un giorno la terra può essere gentile con loro e lasciare che trovino le zanne, e il giorno dopo può essere brutale e distruggerli. Si rendono conto della loro vulnerabilità e hanno paura di fare il passo sbagliato. L’Artico emerge nel film come una creatura con una vita propria, con potenti poteri incomprensibili. Maxim Arbugaev

Voto 2,5/5

Scheda tecnica

Titolo originale: Genesis 2.0

Regia: Christian Frei, Maxim Arbugaev

Montaggio: Thomas Bachmann

Fotografia: Peter Indergand, Vladimir Egorov

Musica: Max Richter, Edward Artemyev

Distribuzione: Trent Film

Produzione: Martin Pieper ZDF/ARTE Urs Augstburger SWISS NATIONAL TELEVISION SRF Silvana Bezzola SWISS NATIONAL TELEVISION RSI

Paese: Svizzera

Anno: 2018

Genere: Documentario

Uscita: 24 settembre 2020

Durata: 103 minuti (colore)

 

 

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