La Rubrica online “Piazza Navona” è molto felice di parlarvi di “Cartoonlibro” di Guido Mastroianni e Michele Citro (Edizioni Paguro). Quando la letteratura incontra il cinema d’animazione (e viceversa).
La trama
Cinema di animazione e letteratura: queste sono le parole chiave di Cartoonlibro, il saggio scritto da Guido Mastroianni e Michele Citro. Si tratta di una guida, o meglio di un manuale attraverso il quale, ripercorrendo la storia della Letteratura (dalla Bibbia alla Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda passando per L’isola del tesoro di R.L. Stevenson), si (ri)scopre il magico mondo del cinema di animazione e la sua storia. Gli Autori, infatti, servendosi di schede in cui si narrano trame e dettagli nonché aspetti tecnici della cinematografia, raccontano la Letteratura nelle sue trasposizioni in cartoon. Grandi e piccini preparatevi e godetevi questo viaggio… verso l’infinito e oltre!
Sul libro
È un vero piacere ospitare nella nostra virtuale “piazza culturale” Guido Mastroianni in veste di scrittore dopo averlo più volte visto impegnato in veste di docente, performer e presentatore… anche delle cerimonie di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibiri”. E siamo molto felici di raccontare di questo ulteriore traguardo raggiunto da una personalità così eclettica e così impegnata nella condivisione e nella diffusione delle proprie passioni.
Ma ora parliamo di Cartoonlibro!
Nel febbraio 2021 le Edizioni Paguro pubblicano nella Collana Warp Zone Videogiochi, Animazione e dintorni il manuale Cartoonlibro scritto a quattro mani da Guido Mastroianni e dallo stesso Editore Michele Citro, con la prefazione di Ginevra Barboni.
Cartoonlibro, infatti, è una sorta di compendio, di guida, di raccolta di schede dedicate allo stretto e inestricabile rapporto tra la letteratura e il cinema d’animazione. I due Autori, in tal senso, si sono divisi i “compiti” in modo assai preciso e netto: alle parole di Guido Mastroianni spetta il compito di illustrare e narrare (fedele anche al suo ruolo di insegnante) la parte prettamente letteraria ripercorrendo anche la storia di Autori e di personaggi mentre a Michele Citro è riservato l’onere di raccontare l’aspetto tecnico legato al cinema di animazione e la scelta delle immagini delle locandine dei film cui ogni scheda è dedicata e che arricchiscono il volume.
Cartoonlibro, così, diviene un’occasione per grandi e piccini, per addetti ai lavori e semplici appassionati del cinema e della lettura o, perché no?!, per voraci curiosi di compiere un duplice viaggio immergendosi nella letteratura e nel meraviglioso mondo del cinema, in questo caso, d’animazione. Così, in un ampio sforzo nella raccolta di materiale e del suo inserimento in un unico volume, i due Autori in ordine cronologico raccontano la storia della letteratura attraverso il cinema di animazione. E viceversa. Dalla Bibbia a Dracula di Bram Stoker, da Romeo e Giulietta di William Shakespeare a Mary Poppins di P.L. Travers…
In tal modo Cartoolibro è la traduzione di un progetto assai ambizioso e complesso che come obiettivo principale ha quello di unire insieme scrittura e cinema, foglio e luce, parola e tratto, storia e memoria, adulti e bambini… ovvero mondi così diversi e solo apparentemente distinti e lontani. Guido Mastroianni e Michele Citro, infatti, ognuno con le proprie competenze hanno riunito tutto questo in Cartoonlibro riuscendo a creare un ponte, seppur molto schematico e incastonato in binari ben precisi (molto probabilmente dovuto anche alla vastissima mole di materiale filmografico e bibliografico a disposizione) tra l’Arte e il pubblico. In fondo, chi non ha amato Alice nel Paese delle meraviglie? O la già citata Mary Poppins? O ancora, chi non ricorda la serie animata di Anna dai capelli rossi? Ecco: Cartoonlibro diviene l’occasione per tornare alla nostra infanzia e per scoprire e conoscere meglio non solo i nostri beniamini di allora ma anche le straordinarie menti di chi li ha creati, prima su carta e poi sul grande o piccolo schermo di animazione dove tutto è possibile. Proprio come diceva lo straordinario genio di Walt Disney (amatissimo dal Mastroianni!): Se puoi sognarlo, puoi farlo…
Incontro l’Autore
Come è nato il progetto editoriale di Cartoonlibro. Una storia della letteratura attraverso il grande cinema d’animazione?
Beh, come tutte le cose belle nasce un po’ per caso. Da qualche tempo stavo pensando a un saggio che raccontasse la storia della Letteratura attraverso il cinema. Una sera, ad un evento culturale, ho conosciuto Michele Citro, che è diventato poi l’autore di tutta la parte più tecnica del libro, e, chiacchierando delle nostre passioni, ci viene l’idea di concentrarci sul cinema d’animazione, di cui entrambi siamo profondi ammiratori e conoscitori.
Come nasce il tuo amore per il fantastico mondo Disney?
Da quello che ricordi, il primo film che abbia visto al cinema è stato Canto di Natale di Topolino, uscito nell’ormai lontanissimo 1984. Non so come possa avere, dopo quasi 40 anni, un’immagine così indelebile di quel momento, ma sta di fatto che il mio amore per il cinema nasce proprio grazie a Walt Disney e al suo meraviglioso immaginario. Soffrendo, nelle giuste proporzioni della Sindrome di Peter Pan, credo che si sia creata una sorta di affinità elettiva tra la mia personalità e il mondo che Disney ha creato. Pensa che ho scritto anche uno spettacolo teatrale intitolato Il Sogno di Walt Disney in cui racconto come Walt è diventato il papà di Topolino, il punto di riferimento di migliaia di cineasti e lo zio di tutti noi.
Secondo molti il Cinema d’animazione viene (erroneamente) considerato un genere “minore”. Ecco, tu come spiegheresti a questa parte di pubblico, o di critici, la magia, la potenza e la forza comunicativa di questo genere?
Secondo me non esiste un genere “minore”. Anche la commedia viene considerata un genere minore rispetto al dramma, ad esempio, ma esistono delle commedie bellissime. Il cinema di animazione raggruppa tutti i generi: Up è un drama, Il Pianeta del Tesoro è uno sci-fi, Il Principe d’Egitto è un film storico. Insomma, come si può pensare che sia un tipo di cinema di stampo minore? Inoltre, il film d’animazione deve condensare la narrazione in un tempo molto spesso limitato, oppure semplificare il linguaggio a seconda del pubblico a cui ci si rivolge. Fortunatamente, negli ultimi anni anche i critici più severi hanno finalmente compreso la complessità e la potenza di questo genere.
Letteratura e Cinema d’animazione: qual è stata la difficoltà di trovare il giusto equilibrio tra questi due mondi?
L’unica difficoltà è stata selezionare il materiale da trattare nel libro. Si è dovuta fare una selezione e non è stato facile. Il cinema d’animazione ha attinto così tanto dal mondo della Letteratura che è impossibile non ritrovare un richiamo più o meno evidente in ogni film. Ovviamente, ho selezionato i titoli più interessanti di cui poterne parlare.
In che modo hai realizzato ed eseguito le tue ricerche per rendere le schede di ciascun film animato così complete e dettagliate?
Diciamo che il mio lavoro è stato piuttosto metodico, nonostante sia piuttosto disordinato nella vita di tutti i giorni. Guardavo (o, molto spesso, riguardavo) i film selezionati senza leggere nulla a riguardo prima, in modo da non essere influenzato da alcuna fonte esterna. Solamente dopo, eseguivo le mie ricerche tecniche e critiche, confrontando l’idea che mi ero fatto del film con quello che leggevo.
Molto importanti all’interno del volume sono anche la scelta delle locandine di ciascun film e le note tecniche. Come si è riusciti a sviluppare anche questi aspetti che impreziosiscono il testo?
Come sai, il lavoro nasce dall’incontro di due menti ed è stato scritto a quattro mani da me e Michele Citro. Come amo ripetere, io sono lo spirito romantico del duo, mentre Michele ne è la parte pratica. Si è dedicato lui alla scelta delle locandine e delle copertine originali delle opere citate, redigendo anche le numerose note tecniche che trovate nel saggio. È stato un lavoro certosino di precisione che conferisce un maggiore lustro all’intera opera.
Tre domande “secche”: qual è il cartone Disney che preferisci? Qual è il personaggio Disney che preferisci? Qual è la creazione Disney che, in qualche modo, se possibile, ha deluso le tue aspettative?
Beh, il cartone Disney che preferisco è Il Re Leone perché di una profondità incredibile nonostante il tono spesso scanzonato e il linguaggio semplice. C’è da dire che i film che hanno accompagnato la mia infanzia sono, invece, Pinocchio, Robin Hood e Peter Pan, che guardavo a ripetizione. Il mio personaggio preferito è senza dubbio Paperino, irresistibile nella sua goffaggine. Per quanto riguarda le creazioni Disney che hanno deluso le mie aspettative si tratta molto spesso di prodotti realizzati per fare cassa, come qualche live action o sequel tutto sommato evitabili, mentre ritengo che gli ultimi lavori Pixar, quali Coco, Soul e Luca, siano di una bellezza assoluta, migliori di tanti film per adulti.
Se dovessi consigliare a un tuo Lettore ideale un film Disney e il relativo libro da cui è tratto… quale sarebbe la tua “accoppiata vincente”?
Probabilmente le due versioni di A Christmas Carol targate Disney ispirate al capolavoro di Charles Dickens. In particolare, quella firmata da Robert Zemeckis è così fedele all’opera originale che non può deludere nessuno spettatore.
Una storia della letteratura attraverso il grande cinema d’animazione ha visto la sua preparazione durante il difficile periodo del lockdown. In quanto docente, divulgatore, artista, scrittore… quanto è stato di “aiuto” questo momento e quali sono – ancor oggi – i suoi strascichi?
La realizzazione di questo libro è stata una delle poche note positive di questo lockdown. Ho cercato di ricavare qualcosa di bello da un momento cupo. Mi ritrovavo a guardare film d’animazione fino a notte fonda, assimilando quel sano ottimismo che queste pellicole trasmettono allo spettatore. Non è stato facile restare da solo così a lungo, considerando il fatto che in genere non trascorro molto tempo a casa, preso come sono dal lavoro e da tutte le attività che seguo.
Con la tua Associazione Culturale “Saranno Vietresi” hai portato in scena molti musical e anche degli adattamenti dei cartoni targati Disney. Qual è lo spettacolo che vorresti ancora realizzare? E perché?
Abbiamo appena debuttato con un nuovo musical intitolato La Recita di Natale. Racconta di un regista in crisi che ritorna nel suo paese d’origine per far pace con se stesso e con la sua famiglia. È il primo soggetto totalmente originale scritto da me, mentre gli spettacoli precedenti erano adattamenti di romanzi o sceneggiature. In questo musical c’è tanto di me e della mia esperienza in scena.
Ma tra tutti i personaggi Disney… qual è quello che senti più tuo e più vicino? E perché?
Facciamo così, creo un mix: lo spirito di Peter Pan, l’imbranataggine di Paperino, la saggezza di Mufasa, l’appetito di Winnie the Pooh, lo humour del Genio e l’aspetto di Ralph Spaccatutto.
Quali sono i tuoi prossimi progetti editoriali… e non solo?
Ci sono un paio di idee che frullano in mente, ma è davvero troppo presto per parlarne. Per quanto riguarda il resto, dopo lo spettacolo Natalizio, si riparte con la rassegna Arte in Movimento, nostro fiore all’occhiello, che speriamo quest’anno sia finalmente libera da tutti i vincoli a cui le restrizioni anti-Covid ci hanno obbligato.