La Rubrica online “Piazza Navona” è felice di raccontarvi della silloge di Michela Zanarella dal titolo “Recupero dell’essenziale” (Interno Libri). E non perdete l’ormai consueto “Incontro con l’Autrice”!
La trama
Recupero dell’essenziale è la nuova silloge della poetessa Michela Zanarella edita da Interno Libri (2022). Poco più di settanta componimenti tracciano il percorso umano, emotivo, esistenziale, stilistico e letterario dell’Autrice. Versi che disegnano un quadro attento degli incontri (reali e simbolici) della Poetessa con il mondo della Letteratura e della Poesia: Oriana Fallaci, Pieri Paolo Pasolini, Marcella Continanza, Federico García Lorca, Vincenzo Cardarelli… Un continuo viaggio nelle parole e nella profondità del loro senso che diventano l’emblema e il simbolo della necessità di un recupero dell’essenziale ovvero del bisogno impellente e improrogabile del sentimento puro, della pura parola, di un verso e di una Poesia costruite sulla semplice complessità dell’animo umano in ogni suo (anche più recondito) aspetto.
Sul libro
A distanza di cinque anni dalla silloge Le parole accanto Michela Zanarella torna a scrivere per la Casa Editrice Interno Libri la sua ultima raccolta dal titolo Recupero dell’essenziale. Non c’è che dire: si tratta di un titolo emblematico rispetto al periodo storico e sociale che stiamo vivendo dove si sente la necessità, il bisogno di tornare e di badare a ciò che è veramente indispensabile. Anzi, essenziale. Ed ancora più emblematico è il fatto che questa silloge sia nata da un reale recupero delle poesie dell’Autrice credute perdute per un guasto al computer. Ancora una volta, il recupero dell’essenziale. In fondo, per uno scrittore (non importa a quale genere letterario senta di appartenere) cosa vi è di più vitale delle proprie parole impresse su di un foglio (anche digitale)? Grazie al prezioso aiuto dei suoi amici, Michela Zanarella ha potuto dar vita a questa silloge che profuma di vita e di ritorno alla vita e impreziosita dalla prefazione di Dante Maffa e della postfazione di Anna Santoliquido.
Dicevamo che i versi di Michela Zanarella profumano di vita. Sì, ma anche di sincerità, onestà e di purezza del verso e, quindi, della parola. Sono parole semplici quelle della Poetessa e, come tali, arrivano diritte al cuore e alla mente del Lettore che ne diviene parte integrante. Sono componimenti che per titolo assumono il loro primo verso, forse, per mantenere quella intima unità tra parola e parola che molto probabilmente il titolo avrebbe potuto in qualche modo interrompere, quasi fosse un intruso in tanta armonia.
Ed è con questo spirito che la Zanarella crea un ponte simbolico con la Letteratura dedicando i suoi versi, ad esempio, a Pier Paolo Pasolini, Oriana Fallaci, Vincenzo Cardarelli, Rafael Alberti, Marina Cvataeva. Un ringraziamento, una testimonianza di tanta grandezza, un omaggio, un ricordo, uno sguardo alla grande Bellezza delle parole e a delle esistenze anche sofferte, offese, ammirate ma anche molto criticate. E poi vi è la dedica speciale all’amica Marcella Continanza, poetessa e ideatrice del Festival della Poesia Europea di Francoforte sul Meno scomparsa il 29 aprile 2020. I sentimenti vivi e vissuti governano e animano i versi di Michela Zanarella e a tal proposito Dante Maffa scrive nella sua prefazione:
Per Michela Zanarella contano i sentimenti in sommo grado, contano i rapporti umani che una volta instaurati diventano ragioni di qualcosa di imponderabile ma che dà il senso della vita nel suo scorrere in bellezza e in qualità.
Aggiunge nella sentita postfazione la scrittrice Anna Santoliquido:
Michela veste gli abiti del silenzio, del sogno e della memoria e conduce il fruitore tra le preziosità del suo animo e la bellezza del cielo stellato, mostrandone le metamorfosi e gli affanni.
Tale forza e tale sincerità si ritrova in tutti i versi della nostra poetessa dove continui e numerosi sono i riferimenti alla Natura, al giorno e alla notte, alla luce e al buio ovvero agli opposti, al duplice volto della vita:
…ma c’è un lato chiaro anche nella notte
è proprio nel luogo più cupo la radice di una stella
L’aldilà ha tutto il sole delle estati interrotte
L’opaca memoria è diventata faro tra gli scogli.
Sono versi positivi quelli della Zanarella, nostalgici e a tratti malinconici ma carichi di vitalità e di ottimismo. Sono uno sguardo fisso al futuro, forte della memoria di ciò che è stato ma privo di rimpianti e, proprio per questo, forse, ancora più vivo e potente. Perché
Dobbiamo avere fiducia nel cielo
Credere nel suo immenso lontano
Aprirci un varco nella memoria delle stelle…
Ed è così che il Lettore e l’Autrice si ritrovano vicini, compatti e uniti – seppur ciascuno a suo modo – nella propria personale e intima ricerca del recupero dell’essenziale.
Incontro con l’Autrice
Come è avvenuto il suo incontro con la Poesia?
Ho iniziato a scrivere poesie dopo essere sopravvissuta ad un incidente stradale. Prima di allora non mi dedicavo alla scrittura e non ero particolarmente interessata a questo genere letterario, anche se ho sempre letto molta poesia nel periodo degli studi. Credo sia stato un modo per recuperare me stessa e ricominciare, un segno di gratitudine alla vita. Ho iniziato a scrivere i primi versi nell’orario di pausa a lavoro, tra le mura asettiche di un mattatoio, luogo in cui ho trascorso ben sette anni come impiegata amministrativa. Un luogo sicuramente particolare per una giovane donna, abituata ad altri ambienti, lì ho imparato a crescere in fretta.
Come nasce il progetto editoriale della silloge Recupero dell’essenziale?
Recupero dell’essenziale è un libro nato da una serie di coincidenze. Avevo perso una buona parte dei miei scritti inediti per un guasto al computer, fortunatamente avevo inviato le mie poesie in lettura ad alcuni amici, che le hanno conservate. È grazie al loro aiuto se sono riuscita a recuperarle e a raccoglierle. Lo considero un lavoro di squadra, un progetto collettivo nato nel segno dell’amicizia, valore per me sacro ed essenziale. Ho deciso poi di dedicare la raccolta ad una cara amica, poetessa e ideatrice del Festival della Poesia Europea di Francoforte, Marcella Continanza, venuta a mancare nel 2020. La nostra amicizia si è consolidata negli anni pur se a distanza. Era necessario ricordare Marcella attraverso le mie poesie, visto che mi ha sempre spronato a proseguire e a crederci. Posso dire che questo lavoro editoriale è stato realizzato con amore e sincerità.
Recupero dell’essenziale è pubblicato a distanza di cinque anni dalla sua silloge dal titolo Le parole accanto. In questo arco di tempo si è inserita persino una pandemia. Ecco: la poesia, la scrittura quanto sono state influenzate dalla chiusura, dall’isolamento, dalla paura… da tutto ciò che l’emergenza sanitaria ha comportato?
Sono passati cinque anni dalla pubblicazione de Le parole accanto con Interno Poesia, ma ho pubblicato poi altre raccolte con altri editori, tra cui L’istinto altrove Giuliano Ladolfi nel 2019, La filosofia del sole Ensemble nel 2020 e Infinito celeste Universitalia, in lingua araba, nel 2021. La pandemia ha cambiato il nostro vivere quotidiano, ci ha messo di fronte a una realtà inaspettata, non era possibile l’incontro, l’abbraccio, il contatto con le persone care. L’isolamento mi ha portato a scrivere molto e a riflettere su tanti aspetti che magari prima non avevo considerato. Mi sono chiesta cosa contava davvero, cos’era essenziale per me. E la poesia mi ha dato le risposte che cercavo in questo viaggio di scoperta e di ascolto interiore.
La quasi totalità dei suoi componimenti hanno per titolo il primo verso dei componimenti stessi. A cosa è dovuta questa scelta?
Ho deciso di lasciare come titolo il primo verso, perché lo reputo significativo, è l’inizio, la parte creativa che dà il via a tutto il componimento. In altre raccolte ho scelto di non dare titoli, questa volta volevo sottolineare l’importanza di procedere, iniziare, una sorta di battesimo espressivo.
Nei suoi versi predominante è la presenza della Natura e dei suoi contrasti: il buio e la luce, la notte e il giorno, l’acqua e la terra… in che modo riesce a tradurre in armonia ed equilibrio una simile potenza emotiva e d’immagine?
La natura e i suoi elementi sono sempre stati fondamentali per la mia produzione poetica, l’osservazione della natura mi porta ad una sintonia con il cosmo, nascono immagini inaspettate, come se fossero i luoghi, gli ambienti stessi a guidarmi. E nei contrasti, nelle situazioni opposte riconosco il valore profondo delle parole.
Quale vuole essere il messaggio della sua poetica?
La mia scrittura penso sia un viaggio di conoscenza che parte da me stessa per poi aprirsi agli altri, al mondo, alla vita, all’oltre. La poesia ha la potenza di spingere chi scrive e anche il lettore in dimensioni inesplorate, è una continua ricerca ed è bellissimo ritrovarsi, riconoscersi attraverso le parole.
So che sto per farle una domanda assai difficile ma da dove viene l’ispirazione per comporre una poesia e la forza di tradurre in parole una sensazione e un sentimento?
È una domanda davvero difficile in effetti. Credo dipenda da tanti fattori, dal momento, da una particolare situazione, da ciò che osservo o ascolto intorno a me. La poesia non arriva a comando, scatta una scintilla interiore ed è in quel momento che si ha la necessità, oserei dire l’urgenza, di mettere su carta parole, immagini, pause, silenzi.
È anche autrice di libri di narrativa e di testi per il teatro. Quali differenze ed eventuali difficoltà riscontra in questi tre diversi generi e stili di scrittura?
La poesia nella sua essenzialità dei versi richiede una concentrazione e un equilibro estremi. Ogni genere ha bisogno di metodo, attenzione, preparazione, anche se gli stili sono completamente diversi. Ho scritto alcuni racconti brevi, diversi monologhi teatrali, mi piace sperimentare, provare a mettermi in gioco, consapevole che non si può improvvisare, ogni cosa ha un tempo e delle regole, richiede studio, approfondimento. La poesia rimane la forma di comunicazione che più mi rappresenta.
Quali sono i Poeti e gli Autori che hanno formato la sua poesia e la sua scrittura?
Ho iniziato il mio percorso leggendo i classici, da Pascoli a Leopardi, da Ungaretti a Quasimodo, per poi spaziare tra i poeti maledetti, Rimbaud, Baudelaire, Verlaine. In un periodo abbastanza recente, vivendo nello stesso quartiere, Monteverde, mi sono profondamente innamorata della poesia di Pier Paolo Pasolini, perché lo considero un poeta potente, coraggioso, sperimentatore. E nutro uno sconfinato amore, una sorta di venerazione per la poesia di Emily Dickinson. Se mi chiedessero cos’è la poesia, direi la poesia è ciò che scrive Emily, magia e incanto che elevano l’anima.
Se potesse fare un viaggio nel tempo e nella fantasia quale Autore o poeta vorrebbe incontrare? E perché?
Vorrei sicuramente incontrare Pier Paolo Pasolini per passeggiare con lui nei luoghi in cui vivo, con la dannata voglia di ascoltare la sua saggia voce e le sue infinite verità. Sono certa che avrebbe avuto tanto ancora da raccontare. Magari saremmo andati a Villa Sciarra e avremmo scritto insieme davanti alle mura, pensando al glicine che verrà.
Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?
Ho pubblicato da poco una raccolta in spagnolo con la casa editrice colombiana Papel y Lapiz: La verdad a la luz. Mi dedicherò sicuramente alla promozione di questo libro e alla raccolta Recupero dell’essenziale pubblicata con Interno Libri, magari arriverà anche altro in altre lingue, non metto freni alle idee e ai progetti. Sto lavorando a nuovi inediti di poesia e chissà, magari, è arrivato il tempo della narrativa.