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Letto per voi… “La nuova Giulia” di Loredana Manciati

La Rubrica online “Piazza Navona” ha letto per voi La nuova Giulia. Una barca oltre le tempeste di Loredana Manciati (Pathos Edizioni). Un uomo, il suo bisogno di rinascita e di riprendere il suo cammino. Al di là del possibile. E non perdete l’Incontro con l’Autrice!

La trama

Loredana Manciati, “La nuova Giulia. Una barca oltre le tempeste” (Pathos Edizioni, 2022)

Serge è un fotografo che ha improvvisamente perso sua moglie Elena. Il dolore è straziante. L’uomo pensa persino di suicidarsi gettandosi dall’alto di una falesia. Ma proprio qui, in questo luogo apparentemente così calmo, silenzioso e lontano dal resto del caotico mondo, Serge ha una strana visione. C’è una barca all’orizzonte… Sogno o realtà? Tra la foschia si intravede l’imbarcazione “La Giulia” appartenuta, dal 1939, al capitano di marina inglese John Dewey e che ha deciso di distruggerla dopo la caduta in acqua e la morte della sua adorata moglie. Che sia un segno del destino? Per Serge questo “incontro” ha un solo significato: tornare a vivere e mettersi (di nuovo) in viaggio. Per compiere questa “impresa”, però, l’uomo ha bisogno di una nuova barca e di un equipaggio. Sarà con l’aiuto di Egidio, tra i più grandi costruttori di imbarcazioni, che Serge potrà salpare con “La nuova Giulia” verso il Marocco – accompagnato dal suo equipaggio composto da Abdul e Khalid – verso il Marocco. Durante il viaggio, però, le avventure da affrontare saranno numerose e complesse. E poi… è proprio vero che “La Giulia” del capitano John Dewey è davvero stata distrutta? Chi o cosa ha incontrato Serge sulla cima del “volo dell’angelo”?

La trama

Pathos Edizioni

La scrittrice, poetessa e pittrice Loredana Manciati nel 2022 pubblica con Pathos Edizioni nella Collana “Orofino”, il romanzo La nuova Giulia. Una barca oltre le tempeste. Si tratta di un agile volume di circa centotrenta pagine – la cui copertina è impreziosita dall’opera Anima navigante realizzata dall’Autrice nel 2018 – in cui è narrata una storia appassionante, avvincente, curiosa che mescola in sé elementi di vario genere letterario: dal romanzo d’avventura al gotico passando per il fantastico. Ne La nuova Giulia, infatti, si ritrovano schegge di Joseph Conrad, C.S. Forester, Melville, H.G. Wells e persino dell’omerico Ulisse. L’Autrice, con estrema semplicità e attraverso una narrazione “asciutta”, lineare, limpida e priva di inutili espedienti per attrarre l’attenzione (o distoglierla?) del Lettore, ci racconta la storia di un nuovo, di una sua ri-nascita ma anche del prezzo di questa sua intraprendenza, di questa sua lotta anche interiore per superare o, almeno, somatizzare il lutto dell’improvvisa morte della moglie.

Loredana Manciati, “La nuova Giulia. Una barca oltre le tempeste” (Pathos Edizioni, 2022)

Una sorta di infernale girone dantesco che il protagonista, Serge, deve a tutti i costi oltrepassare se desidera riprendere in mano la sua vita e, quindi, se stesso. Nel ruolo di Virgilio qui troviamo Egidio, il costruttore della nuova Giulia ma anche un coro di personaggi che aiutano Serge a compiere la sua impresa: i giovani Abdul e Khalid che vengono “assunti” in qualità di equipaggio, Erminia, Pinuccio e Antonio. Creature solo apparentemente secondarie poiché, ciascuna a suo modo, fungeranno da leva, da sprone per il nostro protagonista che – pagina dopo pagina – innesca e contemporaneamente dà vita a un’avventura unica.

Come si è accennato, il testo racchiude in sé più elementi e una solida ed eterogenea eredità letteraria. Loredana Manciati ha il merito di averla fatta sua creando e realizzando un proprio racconto, funzionale ed evocativo. Soprattutto nella seconda parte del romanzo, ovvero quella riguardante la partenza e il viaggio verso il Marocco, la tensione e i numerosi eventi che si susseguono sono ben bilanciati ed entrano facilmente a far parte della memoria del Lettore. Quest’ultimo non può non sentirsi catturato dalla vertigine degli eventi, dove l’uno richiama l’altro fornendo un andamento armonico e “circolare” alla narrazione stessa.

Loredana Manciati, “La nuova Giulia. Una barca oltre le tempeste” (Pathos Edizioni, 2022)

Un altro elemento a favore de La nuova Giulia è la sua forma tangibile, la sua manualità e portabilità. Un piccolo volume solo di dimensioni poiché al suo interno racchiude una storia che merita di essere letta e di catturare tutta l’attenzione del pubblico. Anche la scelta di un finale aperto, che lascia presagire un futuro non troppo lontano e, quindi, a una continuità della storia appare un’ottima scelta stilistica e narrativa. Le circa centotrenta pagine del romanzo, infatti, proprio per il suo essere ponderatamente misurate e ben equilibrate, vi lasceranno (giustamente!) con la curiosità di leggere il prosieguo di questa avventura e con tante domande cui trovare risposta. Ed è esattamente così che a Loredana Manciati va riconosciuto anche questo merito: di aver conquistato la fiducia e la confidenza del Lettore. Protagonista e testimone anch’esso di una storia e di una vicenda in perfetto equilibrio sull’instabilità dell’onda e del mare.

Incontro con l’Autrice

La scrittrice Loredana Manciati

Come è avvenuto il suo primo incontro con la sua scrittura?

Sostenere che sia avvenuto a dieci, undici anni è forse troppo? In tutta onestà credo sia così. Componevo le prime storie, favole dedicate ai bambini più piccoli di me. Una visitazione più concreta è avvenuta al Liceo Artistico, dove una docente di Lettere, non mi insegnò troppo bene analisi e sintassi – che appresi leggendo moltissimo – ma stimolò la fantasia e l’espressività. Insieme alla scrittura ricca di inventiva, le prime poetiche, ma soprattutto misi a frutto le mie letture da libri alquanto impegnativi, di geni letterari come Balzac, Maupassant, Hugo, Dickens. Già dai dodici anni seguivo tutti gli sceneggiati della Rai. Leggere, da adulta: Pasolini, Calvino e i tanti poeti e poetesse, un lungo elenco. Poi venne l’amore per le arti visive.

Loredana Manciati, “La nuova Giulia. Una barca oltre le tempeste” (Pathos Edizioni, 2022)

Come è nato il progetto editoriale de La nuova Giulia. Una barca oltre le tempeste?

Nacque quasi dieci anni fa, dal vivace e competente racconto di un signore, villeggiante in Valsesia. Narrandomi come avesse costruito completamente da solo la sua barca in legno. Ne rimasi colpita, anche perché traspariva dal suo racconto il perché lo avesse fatto: per viaggiare e vincere la sua sfida con il mare. Lui che era un montanaro! Questa spinta così umana e irresistibile per l’avventura ha stimolato la creazione di questa storia, di Serge (il protagonista), che intende raggiungere il Marocco, assieme a due dell’equipaggio, che desiderano ritornare in patria. Dopo la perdita prematura della moglie, riemerge nel suo animo la voglia di superare l’immenso dolore e tentare una rinascita.

È previsto un sequel di questo suo romanzo?

Esattamente sì, ed è già a buon punto. Credo darà soddisfazioni a me ed ai lettori.

Loredana Manciati, “La nuova Giulia. Una barca oltre le tempeste” (Pathos Edizioni, 2022)

Quali sono gli autori e le opere che hanno influenzato la sua scrittura e formato il suo essere lettrice?

Ho già accennato prima, ma per quelli più contemporanei non vorrei fare nomi. Invece vorrei osservare che nella massa dei tanti nuovi autori, ce ne sono alcuni eccellenti, ma forse quasi sconosciuti. Il nuovo, o meglio il contemporaneo, nei vari generi a fatica si fa strada.

Lei scrive racconti, poesie, romanzi… quali differenze riscontra tra un genere di scrittura e l’altro? In quale sente di essere più a suo agio?

Amo narrare, raccontare la vita, non in forma di reportage realistico tratto dalla cronaca, che peraltro apprezzo per chi riesce con maestria. Io credo che lo stile sia più adatto a me sia il romanzo. Attraverso l’invenzione immagino si possa toccare la verità delle cose, dei sentimenti, rendendo il lettore consapevole di vivere accanto ai miei personaggi. A loro dedico molta cura descrittiva e analitica dei loro pensieri, emozioni e anche azioni. Lo sfondo entra nel racconto, come nei miei quadri ne è parte integrante. L’avventura della vita si compone come un grande affresco dove compare spesso l’imprevisto.

Dipinto di Loredana Manciati, “Trasfigurazione”

Quale rapporto c’è tra la sua scrittura e la sua pittura?

Strettissimo. Immagino, scrivendole, delle scene che vedo attraverso lo sguardo del pittore o del fotografo. Mi cimento anche in questo linguaggio, che trovo affine alla poesia. Come in una pittura – come ho descritto prima – ogni linea, tocco di colore rispondono ad un desiderio di suscitare coinvolgimento emozionale.

L’immagine, la pittura, il disegno e la parola: in quale “ambito” sente di avere maggiore libertà di espressione? E perché?

Se ci si sente liberi, lo si è sempre, anche in queste mie risposte, semplicemente cerco l’autenticità. Nell’essere quel che sono e nel raccontarlo attraverso ogni linguaggio possibile.

La scrittrice Loredana Manciati

Come descriverebbe il suo stile di scrittura e di pittura?

Per la scrittura è difficile come per la pittura. Credo sia un mosaico di vari aspetti che toccano tre temi di fondo: l’amore per la natura, il gusto del nuovo e della scoperta, l’indagine dell’animo umano. Traguardi sono: l’originalità, la verità, l’ironia, che mi concedo sempre. Alleggerisce il pensiero e la scrittura.

La copertina del suo libro La nuova Giulia. Una barca oltre le tempeste è impreziosita dal suo dipinto Anima navigante. Come è nata questa sua opera? E da cosa ha tratto ispirazione?

Pensate che è nata prima del libro. L’estrema contiguità tra i linguaggi mi ha permesso di utilizzarla, perché esprime il senso del viaggio, della rotta da seguire. Ispirata al grande Conrad, alla sua definizione di “linea d’ombra”. Passaggi veloci, improvvisi che nel percorso di vita impongono nuove scelte e cambiamento.

Loredana Manciati, “La nuova Giulia. Una barca oltre le tempeste” (Pathos Edizioni, 2022)

Assieme a Giovanni Reffo è direttrice della galleria d’arte “Il Torcoliere”. Può raccontarci qualcosa di più in merito a questo spazio e a questo progetto di condivisione culturale?

Nasce da un nostro ideale e sogno: accumunare tutte le arti in uno spazio piccolo: una sorta di “Fucina delle passioni nascoste ma condivisibili”. Non è stato facile, i risultati non sono proporzionati al duro impegno, ma è un percorso che ci ha dato molto sul piano artistico e personale. (nei quindici anni di vita abbiamo avuto più di duecento artisti/visivi/musicisti/scrittori/fotografi/artigiani del fare.)

Loredana Manciati, “La nuova Giulia. Una barca oltre le tempeste” (Pathos Edizioni, 2022)

Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?

La poesia, in una nuova silloge. La prima è sbocciata naturalmente. Questa dovrà essere più matura. Lo sarà, perché pubblicherò solo ciò che è valido. Il grande Elio Pecora mi ha fatto l’onore di selezionare tre mie poesie per la rivista con la quale collabora. Lo ringrazio, perché ciò incoraggia a migliorare e proseguire. Poi certamente il sequel della Nuova Giulia. Ambientato in Marocco.

I miei più sentiti ringraziamenti per le domande puntuali che mi hanno dato l’opportunità di presentarmi in una sintesi mi auguro efficace.

 

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