Letto per voi… “Il convitato di pietra” di Patrizia Milone

La Rubrica online “Piazza Navona” oggi vi propone la lettura del libro “Il convitato di pietra. 24 scrittori s’interrogano sulla letteratura, sul suo ruolo e sul suo destino” di Patrizia Milone (Guida Editori). Un’interessante riflessione sul mondo della lettura e della scrittura. E non perdete l'”Incontro con l’Autrice”!

La trama

Patrizia Milone, “Il convitato di pietra” (Guida Editori, 2021)

Patrizia Milone con Il convivio di pietra traduce su carta la sua idea e il suo progetto culturale che conduce e organizza da diversi anni presso la sua casa napoletana. Il salotto di Patty, appunto. Qui, infatti, l’Autrice e docente ha spesso invitato Autori e Autrici, non solo suoi conterranei, ma provenienti da tutta Italia, più o meno noti ma questo non importa poiché ciò che preme alla scrittrice è la condivisione e la qualità. Così, ne Il convivio di pietra ventiquattro tra scrittori e scrittrici si ritrovano idealmente, almeno per questa occasione, in questo salotto e guidati dalle domande di Patrizia Milone si interrogano sul ruolo, sul senso, sul significato, sulla qualità della Letteratura contemporanea italiana senza dimenticare di guardare al suo passato e di immaginare e pensare il suo futuro.

La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande. Hans Georg Gadamer

Sul libro

Guida Editori

Nel gennaio 2021 la Casa Editrice napoletana Guida Editori pubblica il volume di Patrizia Milone dal titolo Il convivio di pietra in cui, come recita il sottotitolo, 24 scrittori s’interrogano sulla letteratura, sul suo ruolo e sul suo destino.

Il Salotto di Patty, ovvero l’attività culturale che l’Autrice svolge da ormai sei anni presso la sua casa napoletana vive una nuova vita sulla carta. Si deve ammettere che Patrizia Milone è letteralmente un’ottima padrona di casa.

Così, in questo suo salotto – ideale ma anche magico per il Lettore – si riuniscono 24 scrittori: Alessio Arena, Adriana Assini (che abbiamo già avuto modo di avere ospite nella Rubrica online “Piazza Navona” e che ha realizzato la copertina di Il convitato di pietra con una delle sue bellissime opere), Ester Basile, Vladimiro Bottone, Antonella Cilento, Francesco Costa, Fiorella Franchini, Pino Imperatore, Lia Levi, Carla Marcone (anch’essa ospite della nostra Rubrica dedicata ai libri), Francesco Mari, Titti Marrone, Daniela Mastrocinque, Raffaelle Messina, Delia Morea, Giovanna Mozzillo, Domenico Notari, Antonella Ossorio, Annella Prisco, Maria Rosaria Selo, Anna Santoro, Massimo Torre e Nando Vitali.

Il Salotto di Patty

Sono tanti, le voci si accavallano nel piacere dell’incontro, li osservo, sembrano a proprio agio, ogni sguardo racconta di sé, i loro sorrisi, quel particolare modo di sedersi, di muovere le mani. Sembra quasi un set cinematografico.

Il convitato di pietra, come riporta l’Enciclopedia Treccani, indica il titolo di opere ispirate alla figura di un fantasma nascosto in una statua sepolcrale marmorea. Tra queste possiamo ricordare, ad esempio: Il convitato di pietra o sia Il dissoluto punito (1776), opera buffa di V. Righini su libretto di N. Porta, l’omonimo dramma di Aleksandr Sergeevič Puškin trasformato in opera lirica da Aleksandr Sergeevič Dargomyžskij, Don Giovanni o Il convitato di pietra, tragicommedia in prosa in cinque atti di Molière.

Patrizia Milone, “Il convitato di pietra” (Guida Editori, 2021)

Per Patrizia Milone il convitato di pietra è la Cultura che oggi (forse come non mai) viene maltrattata, posta in secondo piano, non capita, allontanata, delusa… e ha un grande bisogno di sostegno e di un ideale (ma forse neanche troppo) forte abbraccio. E lo stesso vale anche per tutti coloro che fanno, come possono e come sanno, Cultura. Così, l’Autrice con questa tavola rotonda composta di Autori e Autrici cerca, assieme a loro, di capire e di approfondire quanto si è fatto e, soprattutto, quanto ancora si può e si deve fare per “curarla” e per “curarci”.

Cesare Zavattini ha scritto: Per me cultura significa creazione di vita.

E Antonio Gramsci ha “aggiunto”: Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri.

Patrizia Milone, “Il convitato di pietra” (Guida Editori, 2021)

Così, i protagonisti di questo volume corale divengono la prova e la dimostrazione di quanto si abbia bisogno di Cultura, di condivisione ma anche di un approccio progettuale volto al futuro per migliorare, per difendere e diffondere sempre più questo tesoro di inestimabile valore che tutti possediamo, anche senza sapere.

Il convitato di pietra, quindi, diviene anche ricerca di una maggiore consapevolezza da raggiungere soprattutto tra i più giovani. Ed è proprio per questo il testo si trasforma anche in una piccola guida con un’appendice dedicata ai Libri di confine suggeriti dagli autori del salotto e Libri per ventenni di oggi suggeriti dagli autori del salotto.

Il testo di Patrizia Milone così, grazie agli interventi dei suoi validi e autorevoli ospiti, va inteso come un omaggio alla Cultura e, in particolar modo, al mondo letterario con tutti i suoi pregi e difetti, con tutte le sue insicurezze e incertezze. La Cultura stessa è un mezzo, uno strumento per stare assieme e donare ciò che si è e si desidera raccontare agli altri, ai Lettori, al pubblico così variopinto e variegato e mai uguale a sé stesso, vivo e reale con tutte le sue contraddizioni. I ventiquattro Autori è con tutto questo che si confrontano e si scontrano. Ieri. Oggi. Sempre.

Patrizia Milone, “Il convitato di pietra” (Guida Editori, 2021)

Ognuno di voi ha conosciuto la Cultura attraverso il tirocinio della scrittura, la sofferenza delle proprie passioni e ne ha intuito il potenziale, ne ha sfiorato le altezze e le cadute di stile ma più di ogni altra cosa l’ha amata, desiderata, posseduta. Ecco perché siete qui, perché attraverso le mie domande possiate dare una risposta al mondo e a voi stessi, possiate illuminare il cammino di chi verrà dopo di voi, di chi affronta la spericolata ed esaustiva prova della scrittura. Tutti voi avete raccontato storie, avete vissuto il sentimento struggente della memoria, o quello pirotecnico della creatività, vivete il vostro tempo e ne preparate il futuro.

Incontro con l’Autrice

La scrittrice Patrizia Milone

Come nato il progetto editoriale di “Il convitato di pietra”?

Ho creato, sei anni fa, e condotto un salotto letterario  presso il mio domicilio, un salotto squisitamente in presenza con la particolare caratteristica, per chi è invitato ,di leggere il libro dell’autore o autrice da me suggerito, dopo un’attenta selezione di scrittori proposti. Di conseguenza l’incontro con l’autore è diventato un’opportunità di confronto, commento, critica e scambio di opinioni in un’atmosfera rilassante e coinvolgente. Dopo sei anni  di conduzione  ho sentito l’esigenza di riflettere  maggiormente   con  chi vive la cultura quotidianamente, i miei ospiti  scrittori, su dove ci porti la cultura, che cosa rappresenti oggi la letteratura e scandagliare anche le personalità di chi scrive, le emozioni, le letture, e via. Ecco così le domande poste. Ho creato nel testo l’impressione che siano tutti presenti nel Salotto a discutere di letteratura e di scrittura.

Il Salotto di Patty

Come ha scelto i 24 Autori intervenuti in questo suo piacevolissimo salotto letterario?

Sono tutti stati scelti da me nell’arco dei sei anni, dopo averne letto i romanzi, grazie ad una passione per la lettura, dalle mie conoscenze letterarie come docente, come scrittrice e come lettrice quasi patologica. Seguo molto i blog letterari, le recensioni, conosco già molti autori del parterre napoletano e campano per cui ho preso contatti con chi mi interessava e organizzavo l’incontro. Non seguo assolutamente le mode letterarie del momento, mi interessano autori con delle belle storie, uno stile entusiasmante ,sia esso già noto o solo emergente, e ce ne sono di valentissimi nella narrativa di oggi. Un’autrice che ho sempre seguito, per lo stile, la forza creativa e la grazia ad esempio è stata Lia Levi, romana, notissima, premio Strega giovani, scrittrice della memoria e ho desiderato farla conoscere alle salottiere, così come Wanda Marasco cinquina premio Strega, Carmen Pellegrino, premio Campiello, Vladimiro Bottone, torinese-napoletano, Anna Santoro, romana, Massimo Torre romano, Francesco Costa idem, sceneggiatore e narratore sottile. Una miscellanea di narrativa persino umoristica come quella di Pino Imperatore, molto noto ormai, e Ruggero Cappuccio, artista, direttore del Napoli Festival dalla penna eccellente fino a Lorenzo Marone. Alcuni  di questi, per vari motivi non fanno parte degli intervistati ma sono stati tutti miei ospiti graditissimi.

Patrizia Milone, “Il convitato di pietra” (Guida Editori, 2021)

Come è stato organizzare, ordinare e combinare tutto il materiale ricevuto dagli Autori?

Impegnativo ma entusiasmante e mentre organizzavo il tutto sorridevo divertita dalle risposte avendo conosciuto di persona tutti loro. Ho scoperto lati della loro personalità.

Secondo lei, oggi in quale stato è la Cultura (non soltanto letteraria) e cosa si potrebbe fare per renderla ancora più vicina al pubblico?

Concordo con molte risposte degli scrittori intervistati che c’è una sovrabbondanza di scritti, troppi. Io provengo dalla generazione precedente a questa, ho respirato la scrittura di autori italiani che riempivano gli articoli di grandi critici letterari, e diffondevano con il passa parola della sana lettura, il fascino di uno stile personale e raffinato. Penne vivaci, colte, efficaci che raccontavano storie e creavano intrecci con la società del tempo, facevano riflettere e colpivano al cuore. Oggi ci sono tantissimi scrittori valenti, soprattutto donne, dalla scrittura ruvida e affilata, mi permetto dire meno colta, meno attenta alla bella parola più incline a alla autoreferenzialità, a volte perturbante, incontrollata, sfacciatamente ribelle, comunque scritture validissime. Sono una storica, i miei studi tra filosofia e storia e materie letterarie mi inducano comunque a privilegiare il contesto, la memoria, la descrizione, la narrazione per eccellenza. Amo meno il troppo dialogato, il parlarsi addosso. Ultimamente ho letto lo spagnolo, Manuel Vilas che miete un successo straordinario ma devo ammettere che non ha suscitato nessuna emozione, mentre Almudena Grandes, spagnola, Romana Petri e Sandra Patrignani  italiane e notissime mi affascinano per il tipo di narrazione… Incidono in profondità.

Patrizia Milone e il suo libro “Un’eredità scomoda” (Kairòs, 2012)

Parlando di libri: quali sono gli Autori e le opere che hanno formato il suo essere lettrice e scrittrice?

Edith Wharton, straordinaria interprete della New York altolocata del primo Novecento, femminista ante litteram, Henry James, Conrad, Hemingway, Dumas, Virginia Woolf, Isaac e Israel Singer, Enzo Striano, Mario Pomilio, Hugo, Proust, Némirovsky, Nabokov, Tolstoj, Dostoevskij e, Camus, Yourcenar e tanti altri.

Lei è docente di storia e filosofia nei licei e scrive anche libri per ragazzi. Secondo lei, in che modo è possibile avvicinare la nuova generazione al fantastico mondo della lettura e dei libri? E la scuola cosa potrebbe fare di più in tal senso?

Ho sempre ritagliato qualche ora a settimana per la lettura a voce alta, leggevo Dante e i contemporanei così come le pagine scelte dei filosofi. Senza superbia, la capacità di lettura a voce alta è un’arte, devi ammaliare, sussurrare, insinuare l’immagine, far sognare, incantare. Me ne vanto e ho ottenuto straordinarie reazioni di entusiasmo dai miei discenti. Chiedevano di ascoltare e ascoltare, Dante, i classici, come Calvino e simili. Quante volte ho lasciato il programma per tuffarmi con loro nella lettura. Sono andata in pensione l’anno scorso.

Patrizia Milone, “Il convitato di pietra” (Guida Editori, 2021)

Nel suo libro in alcuni passi ci si riferisce in particolar modo all’editoria campana. Secondo lei quale rapporto vi è tra questa e quella di respiro “nazionale”?

Va da sé che il mio parterre è per lo più napoletano per conoscenze e possibilità di ricevere, sarebbe difficile per uno scrittore del centro nord presenziare ad un incontro salottiero con le mie caratteristiche. Nel futuro del Salotto aspiro anche a questo, vedremo. Per quanto riguarda la bravura, ho già citato scrittori campani dal respiro Nazionale e altri verranno. Mi piacerebbe ospitare Perissinotto, Andrea Vitali, Marilù Oliva, la Caminito, la Lattanzi, la Petri, mi piacerebbe, ma mi rendo conto che da un salotto di casa senza nessuna possibilità di gettonare gli autori citati e per lo più a chilometri di distanza risulta una sfida, ma non demordo. Da Roma in giù è sicuramente più agevole per chi deve essere ospite considerando distanze e permanenza. La mia è una passione squisitamente senza soldi da elargire.

Patrizia Milone, “Il convitato di pietra” (Guida Editori, 2021)

Dagli interventi riportati nel suo testo traspare un grande amore per i testi classici che si può tradurre con la nostra storia, le nostre origini, il nostro passato. Possedere una formazione di questo tipo quanto può aiutare a comprendere i testi di Autori contemporanei ma anche noi stessi e il nostro tempo?

In parte ho già risposto, credo che sia fondamentale per una selezione naturale per le scritture potenti dalla miriade di testi  diciamo “spiccioli” .

In questo momento particolare che tutti stiamo vivendo e in cui i contatti con l’esterno e con l’altro sono ridotti al minimo, quanto può essere di aiuto la lettura di un libro intesa proprio come esperienza anche emotiva?

Rispondo da lettrice patologica, è di grande aiuto per il respiro del silenzio delle voci e l’ascolto di una voce, che muove le corde dell’interiorità. C’è tanta esteriorità superficiale nei rapporti con il mondo, conoscersi meglio attraverso le parole sussurrate da una buona lettura, in questo momento di riflessione, aiuta.

Patrizia Milone, “Il convitato di pietra” (Guida Editori, 2021)

C’è la possibilità della realizzazione di un nuovo ideale salotto letterario e di un nuovo confronto tra Autori? 

Appena ci sarà il via libera il Salotto riprenderà in presenza, ho un calendario molto fitto di autori selezionati o che mi chiedono di esserci.  Tra qualche anno non è escluso che raccoglierò il frutto di questi scambi culturali con un altra riflessione intervista.

C’è una domanda che avrebbe voluto rivolgere ai suoi Autori ma che non ha inserito ne “Il convitato di pietra”?

Beh, la mia curiosità è grande avrei voluto chiedere come è nato il desiderio di scrivere, quali antefatti supporta ma l’intervista sarebbe stata troppo lunga e non pertinente al soggetto in questione.

Patrizia Milone, “Un’eredità scomoda” (Kairòs, 2012)

Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali e professionali?

Tra qualche mese esce un romanzo storico, che abbraccia l’arco di tempo dal primo Novecento agli anni cinquanta, una saga familiare, dove emergono figure di donne, in particolare, dalla forte personalità sullo sfondo delle due guerre mondiali. Da storica, come hai capito, indago e mi spingo dove amo navigare leggera e spedita. Il testo: A due passi dal faro, edizioni Iacobelli  Roma.

 

 

 

 

 

 

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