
Letto per voi… “I piedi di Cristo” di Baldassarre Aufiero
La Rubrica online “Piazza Navona” quest’oggi vi presenta l’ultimo romanzo di Baldassarre Aufiero dal titolo “I piedi di Cristo” (Mozzafiato – Giornale di Cultura). Perché nel 1652 si decide di coprire i piedi di Gesù ne “Il Cenacolo” di Leonardo da Vinci con una porta? E il disegno originale? Non perdete l”Incontro con l’Autore”!
La trama
Milano, 1652. Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Sono trascorsi oltre centocinquant’anni da quando Leonardo da Vinci ha dipinto L’Ultima Cena ma ormai è stato deciso di collocare la porta di passaggio tra il refettorio e le cucine esattamente sotto il tavolo del Cenacolo, cancellando e distruggendo per sempre i piedi di Gesù. Perché?

Baldassarre Aufiero, “I piedi di Cristo” (Mozzafiato – Giornale di Cultura, 2020)
Perché Leonardo pare li abbia ritratti non perfetti, con un difetto fisico: l’alluce valgo. In una parola: erano piedi umani. Per la Chiesa tale scelta di Leonardo viene interpretata come un’offesa e, quindi, deve essere nascosta. Per sempre. Fra’ Umberto, però, contrario a questa scelta decide di salvare quell’immagine del dipinto così come Leonardo l’ha concepita in origine e la copia. Durante il giro di raccolta dell’elemosina, però, Fra’ Umberto si imbatte in Bartolomeo derubandolo del denaro e della borsa contenente il disegno della figura di Gesù. Da questo momento il racconto di Baldassarre Aufiero si concentra sulla figura del ladro e sul suo processo di redenzione. Non solo. La vicenda procede nel futuro, passando per il 1796 e arrivando sino all’anno 8489 d.C. quando ormai la Terra è divenuta un pianeta inabitabile. Saranno gli eredi, le generazioni successive a Bartolomeo a raccontarsi e a porsi domande riguardo questo disegno e la sua storia. Il futuro con le sue possibilità e scoperte scientifiche permette i viaggi nel tempo e di incontrare i suo protagonisti. E in uno di questi viaggi si torna a Leonardo alla conclusione della lavorazione de Il Cenacolo. Il futuro, così, diviene testimone oculare della Storia che non può mutare ma osservare.
Sul libro

Baldassarre Aufiero, “I piedi di Cristo” (Mozzafiato – Giornale di Cultura, 2020)
Nel giugno 2020 il giornalista e scrittore Baldassarre Aufiero pubblica con Mozzafiato – Giornale di Cultura, ovvero la rivista online da lui creata e diretta, il breve romanzo I piedi di Cristo. Il libro, introdotto dalla Prefazione di S.E. Monsignor Enrico dal Covolo, è un’edizione speciale. Si tratta, infatti, di un libro da collezione stampato in copie numerate di ogni edizione avrà una copertina con un’immagine diversa. Ogni edizione sarà irripetibile.
A distanza di quattordici anni dal suo ultimo romanzo Baldassarre Aufiero torna alla stampa con un progetto editoriale assai ambizioso.

Baldassarre Aufiero, “I piedi di Cristo” (Mozzafiato – Giornale di Cultura, 2020)
I piedi di Cristo inizia la narrazione partendo da un fatto realmente accaduto nel 1652, ovvero la costruzione di una porta alla base del Cenacolo nel refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano. Una ragione estetica o semplicemente pratica? Fatto sta che i piedi di Gesù vengono fatti sparire e al loro posto si apre questa porta che avrebbe dovuto facilitare il passaggio dalle cucine al refettorio stesso. Possiamo solo immaginare, anche a posteriori, la reazione che Leonardo da Vinci se fosse stato presente a questa deturpazione del suo affresco.

Autoritratto di Leonardo da Vinci (1452-1519)
Ad ogni modo, come si accennava, Baldassare Aufiero parte da questo evento per sviluppare la sua trama che arriva a mescolare realtà e fantasia spingendosi fino alla fantascienza (tanto che in alcuni tratti ci porta alla memoria dei fotogrammi del film Alien di Ridley Scott) immaginando un futuro in cui la Terra non è più abitata e dove si sono create macchine del tempo che permettono viaggi nel passato, di incontrare personaggi storici e di essere testimoni della Storia.
In tal modo l’Autore apre e chiude un cerchio: si parte dall’opera di Leonardo e ad essa si torna in presenza del Maestro e di un suo allievo.
A Baldassarre Aufiero, quindi, va certamente riconosciuta l’originalità dell’idea di fondo del suo romanzo oltre, come già detto, la sua ambiziosa scelta e impostazione editoriale.

“Il Cenacolo” di Leonardo da Vinci – Santa Maria delle Grazie, Milano (1494-1948)
Però, tutto questo sembra non bastare. Il Lettore resta sì curioso della vicenda ma anche confuso. Infatti, la redenzione e lo spostamento in Finlandia di Bartolomeo, ovvero il ladro del disegno che intraprende il suo percorso di redenzione, la cui figura, attraverso il passare del Tempo e l’arrivo delle nuove generazioni si dilata in esso e il conseguente destino del disegno stesso in suo possesso rendono la vicenda non perfettamente lineare.
Si intraprende un viaggio nel tempo e si arriva sino all’anno 8469 d.C. ma lo stile narrativo sembra venir meno a questa stessa linearità. Il Lettore, infatti, pur nella brevità del romanzo fatica a riscontrare una lettura agevole come se l’Autore avesse tanto e tanto di interessante da dire ma, allo stesso tempo, avesse voluto arrivare troppo in fretta alla conclusione. Ma questo, forse, era proprio l’intento stilistico dell’Autore.

Baldassarre Aufiero, “I piedi di Cristo” (Mozzafiato – Giornale di Cultura, 2020)
A questo si aggiungono i vari refusi nel testo che, anche se per umana distrazione, spesso interrompono quella scorrevolezza nella lettura. Ciò non toglie che I piedi di Cristo sia una lettura interessante proprio perché organizzata su diversi piani temporali ma l’Autore a volte pare non sia riuscito a mantenere tra essi il giusto equilibrio proprio perché, come dicevamo prima, trasportato e proiettato già alla sua conclusione. Quest’ultima, comunque, appare perfetta e funzionale al suo racconto perché è la giusta chiusura, una vera e propria quadratura del cerchio. Un partire e tornare alle “origini”.
Ad ogni modo, l’ambizione, la determinazione e anche il coraggio di Baldassarre Aufiero di aver raccontato e interpretato in modo così originale una pagina importante della nostra storia dell’Arte devono essere riconosciuti.
Incontro con l’Autore

Lo scrittore Baldassarre Aufiero
Come è nato il progetto de I piedi di Cristo?
Anni fa avevo letto che Il Cenacolo era il sito maggiormente visitato dagli stranieri, quindi l’ho visitato una seconda volta per comprendere meglio la sua unicità e il suo fascino. Ho dato maggiore importanza alla costruzione della porta sotto il Cenacolo, perché veramente enorme. In seguito ho approfondito la questione e ho scoperto che era inutile.
I piedi di Cristo ha la prefazione di S.E. Mons. Enrico dal Covolo. Per i nostri lettori: come è stato accolto il suo romanzo dalla Chiesa?
In effetti oltre che confrontarmi con un teologo ottantenne tedesco che conosceva nei dettagli la vita e anche il profilo psicologico del Padre Priore domenicano Giulio Antonio Pelliccioni, colui che ha preso la decisione di costruire la porta, non ho fatto molta pubblicità nel mondo clericale. Ai sacerdoti che conoscevo, è piaciuto, ma senza nessun tono entusiastico. Anche perché, come sai non omaggio volentieri il libro, se almeno dall’altra parte non esiste un reale interesse a leggerlo. Invece l’onore e la felicità di ricevere la prefazione di S.E. Monsignor Enrico dal Covolo è aumentato dal fatto che lui è stato per otto anni Magnifico Rettore della Università Pontificia Lateranense, dove tengono i corsi di aggiornamento e formazione i papabili nuovi vescovi.

Baldassarre Aufiero, “I piedi di Cristo” (Mozzafiato – Giornale di Cultura, 2020)
La vicenda narrata nel suo romanzo è un vero e proprio viaggio nel tempo. In che modo ha organizzato il suo lavoro dall’idea alla fase di stesura?
L’idea rispecchia completamente l’ispirazione epidermica e spirituale nata dalla scoperta dell’inutilità della porta e quindi dal voler nascondere o distruggere qualcosa non gradito alle alte sfere ecclesiastiche. La stesura era chiara fino alla morte di Bartolomeo, il seguito, quindi gli ultimi due capitoli sono nati dalla volontà di donare ai lettori tutti gli elementi storici accertati di quello che è successo al Cenacolo, durante i secoli. L’ultimo capitolo è una specie di spartiacque, volevo ritornare sul luogo del misfatto e solo un volo pindarico e un futuro distopico potevano regalarmi questa possibilità. Bisogna però sottolineare come il tempo, non solo come concetto filosofico, ma anche come forza primordiale dell’Universo sia la cifra stilistica del mio romanzo.

I libri di Baldassarre Aufiero
Qual è stata la difficoltà maggiore riscontrata nella costruzione dei personaggi e della vicenda mescolando Storia e finzione?
Nessuna, quando possedevo tutti gli elementi su cui lavorare. Sono un creativo e possiedo parecchia immaginazione, ringraziando il Signore.
Per la creazione del personaggio di Bartolomeo, il protagonista, da chi e cosa ha tratto ispirazione?
Molti lettori mi hanno detto che il libro sia simile a Il nome della rosa e che Bartolomeo assomigli a Guglielmo da Baskerville, ma ciò non è vero, né era il mio intento. Bartolomeo è un uomo come tutti noi, che dopo un omicidio colposo, ma non doloso, sente il dolore e l’inesorabilità del suo atto, credendo che non fosse possibile il perdono divino. Invece Cristo, con i suoi piedi umani, gli fa comprendere che siamo tutti peccatori, con un’immensa possibilità di riscatto in questa vita.

Mozzafiato – Giornale di Cultura
I piedi di Cristo è un libro “speciale”: è un libro da collezione in edizione limitata. A cosa è dovuta questa scelta?
Un libro da collezione, non acquistabile né sulle piattaforme digitali, né in libreria – luogo di Cultura, ma impersonale – . Ho preferito questo tipo di distribuzione, per avere un rapporto diretto con il lettore, ascoltando il suo commento e la sua chiave di lettura. Come ben sai, cara Chiara, è il libro che legge noi, non noi che leggiamo il libro. Rispecchiamo all’interno del libro tutti i nostri vissuti e molto altro a livello inconscio e di ciò che abbiamo rimosso dalla nostra vita, per evitare il dolore. Ho voluto donare un valore aggiunto a chi legge il mio romanzo. Quando finiranno le copie della terza edizione in pubblicazione, il romanzo non si venderà più. Saranno finite le copie. Chi lo possiede, avrà con sé un libro unico. Io non divento ricco vendendo cento copie in più, invece i lettori saranno “ricchi” di possedere un pezzo raro.

Le copie di “I piedi di Cristo” di Baldassarre Aufiero (Mozzafiato – Giornale di Cultura, 2020)
Il suo precedente libro Le nostre scarpe i nostri occhi è una sorta di omaggio alla “corsa” trovandone il significato non solo sportivo ma anche più umano e intimo. Cosa accomuna e differenzia il suo approccio a questo libro e alla sua ultima opera?
Le nostre scarpe , i nostri occhi è stato scritto quindici anni fa, anzi ad ottobre – mese dell’uscita del 2006 – pubblicherò un’edizione speciale, sempre numerata, per celebrare i quindici anni. Questo primo romanzo è autobiografico, come quasi tutti i romanzi d’esordio, pur se l’autobiografia del romanzo è duplice. Come scriveva Eduardo De Filippo, le sue opere possiedono un’autobiografia diretta e indiretta, quindi sua individuale e delle persone che ha conosciuto, dove ha assorbito tanti drammi, amarezze e sofferenze.
Se potesse descrivere I piedi di Cristo con una frase o con un aggettivo semplice e diretto, quale userebbe?
Avvincente – ma sono di parte, ahahha

Baldassarre Aufiero, “I piedi di Cristo” (Mozzafiato – Giornale di Cultura, 2020)
Quali sono le opere e gli Autori che hanno formato il suo essere scrittore e lettore?
Dal Sommo Poeta Dante Alighieri ad Alessandro Manzoni, passando da Giacomo Leopardi. Qualche scrittore del ‘900, Pirandello e Verga e Dino Campana. Della lettura straniera Fëdor Dostoevskij e William Shakespeare. Pur se ti racconto un particolare personale dell’adolescenza. Durante la prima e seconda Liceo, incontravo tutte le mattine alle ore 7.30, Eugenio Montale con la sua infermiera che passeggiava in Via Bigli, dove ho abitato durante i miei primi due anni milanesi. Inoltre, durante la seconda Liceo, Milo De Angelis, grande poeta vivente, è stato il mio Professore d’Italiano. La casualità non esiste, tutto ha un significato.
- On 26 Marzo 2021