Letto per voi… “Agili come le farfalle, profondi come i pensieri” di Alessandro Bonaciti

La Rubrica online “Piazza Navona” è felice di ospitare ancora una volta Alessandro Bonaciti e di presentarvi il suo ultimo libro dal titolo Agili come le farfalle, profondi come i pensieri (Catartica Edizioni). Non perdete l’Incontro con l’Autore!

La trama

Alessandro Bonaciti, “Agili come le farfalle, profondi come i pensieri” (Catartica Edizioni, 2024)

Undici racconti più o meno brevi compongono la raccolta Agili come le farfalle, profondi come i pensieri di Alessandro Bonaciti. Undici racconti che attraversano il reale e il surreale e, quindi, gli “angoli” più nascosti e quelli più evidenti dell’animo umano. Un professore chiamato a scrivere, purché venga tenuto nascosto il suo nome, i discorsi del Presidente del Consiglio, un nonno “sprint” che decide di trasferirsi nel suo paese natìo con la famiglia al seguito, il destino di alcune lettere scritte in una clinica psichiatrica, un racconto dedicato alla giovane ebrea Adelaide Roet deceduta due mesi dopo essere stata liberata dal campo di concentramento di Auschwitz, un uomo che scrive nero su bianco la “sua uscita di scena”… Questo e molto altro ci narra Alessandro Bonaciti tra la leggerezza di un battito d’ali di farfalla e un pugno nello stomaco di un sentire profondo.

Sul libro

A poco più di un anno di distanza dalla pubblicazione della raccolta di racconti Connessioni di Alessandro Bonaciti, Catartica Edizioni inserisce ancora una volta nella collana “Urban Jungle” la nuova antologia dello scrittore pordenonese dal titolo Agili come le farfalle, profondi come i pensieri. Undici racconti di lunghezza variabile ci narrano, alternando leggerezza e profondità di pensiero, la bellezza, la curiosità, le scelte e le mille sfumature dell’animo umano.

Catartica Edizioni

Come scrive l’Autore nella sua Introduzione: i racconti sono agili come le farfalle, perché si possono leggere abbastanza rapidamente, ma allo stesso tempo sono profondi come i pensieri, per ciò che vogliono esprimere e perché si può ritornare indietro, rileggerli, riguardarne alcuni passi significativi, rimuginando su di essi così come succede per i pensieri che viaggiano all’interno della nostra mente.

Le undici storie contenute in poco più di ottanta pagine risultano essere di godibile lettura e di interessante scoperta o riscoperta non solo dello stile asciutto, pulito, candido dell’Autore ma anche del suo campo di narrazione aperto al mondo pur mantenendo un tratto molto intimo.

Alessandro Bonaciti, “Agili come le farfalle, profondi come i pensieri” (Catartica Edizioni, 2024)

Tra tutti i racconti, degni di nota sono quelli ispirati e dedicati alle figure realmente esistite della “farfalla” Adelheid Roet che, liberata dal campo di sterminio di Auschwitz nel 1945, dall’ospedale in cui è ricoverata per il martirio subito, scrive una lettera ai suoi famigliari al proprio indirizzo di casa per averne notizie; a Matilde Hidalgo de Procel, la prima ecuadoriana a diventare dottoressa e attivista cui si deve per il proprio Paese il diritto di voto alle donne; a Héctor Castro che ha portato alla leggendaria e storica vittoria per 4-2 della partita di calcio tra l’Uruguay e l’Argentina alla finale della prima Coppa del Mondo del 1930.

Verità, finzione e storia si amalgamano a perfezione in questa breve raccolta che sa volare leggera e sa far riflettere e condurre il Lettore verso il cuore, la forza e la pura fragilità dell’animo umano.

Incontro con l’Autore

Lo scrittore Alessandro Bonaciti (Per gentile concessione di Alessandro Bonaciti)

Come e quando è avvenuto il suo incontro con la scrittura?

Ho cominciato a scrivere quasi 20 anni fa, dapprima sceneggiature per corti teatrali/cinematografici, quindi racconti e molto spesso provo anche a intrecciare le due cose, creando sceneggiature che poi diventano racconti o viceversa. Mescolando le due tecniche mi sono accorto che si può permettere al lettore di vedere, di immaginare più facilmente le situazioni riportate nel testo.

Come è nato il progetto editoriale di Agili come le farfalle, profondi come i pensieri?

L’idea iniziale è stata quella di mettere insieme racconti che, pur non avendo un chiaro filo conduttore comune dal punto di vista della tematica, potessero comunque tutti permettere al lettore di riflettere grazie agli argomenti toccati: dai diritti delle donne alla situazione dei carcerati, dalla diversità religiosa ai problemi di salute che possono colpire tutti noi. Il progetto editoriale nella sua forma complessiva è poi merito di Giovanni Fara e della Catartica Edizioni che hanno creduto nella mia proposta.

Alessandro Bonaciti, “Agili come le farfalle, profondi come i pensieri” (Catartica Edizioni, 2024)

Perché ha scelto di dedicarsi in particolar modo alla scrittura di racconti?

Comporre racconti brevi può sembrare una cosa semplice ma non è proprio così, perché bisogna condensare in poche pagine l’inizio, lo sviluppo e la conclusione di una storia, puntando a dare soddisfazione a chi la leggerà. Inoltre i racconti brevi possono permettere di gustarsi un testo per volta e, come in questo caso, rifletterci su con calma. Se poi, come succede a molti, si legge di sera, la riflessione può essere un ottimo momento tra quando si è finito di leggere e quando ci si addormenta. Oppure, leggendo un testo breve la mattina, puoi farti accompagnare da esso lungo tutta la giornata.

In Agili come le farfalle, profondi come i pensieri ci sono racconti ispirati a vite e persone realmente esistite come Adelheid Roet, Héctor Castro e Matilde Hidalgo de Procel. A cosa sono dovute tali scelte?

Raccontare storie o meglio momenti delle vite di personaggi realmente esistiti e protagonisti di eventi particolarmente significativi penso che possa essere molto utile, perché permette di portare alla luce vicende a volte anche poco conosciute che possono però rappresentare un esempio, oltre a stimolare il lettore ad andare alla ricerca delle informazioni relative a quelle persone e alle loro vite. Più di qualche volta nei miei racconti i protagonisti reali fanno parte del mondo dello sport, ambito che mi piace conoscere e far conoscere, visto che pratico anche in prima persona atletica e sicuramente anche perché è fonte di insegnamenti di vita importanti.

Alessandro Bonaciti, “Agili come le farfalle, profondi come i pensieri” (Catartica Edizioni, 2024)

Dall’idea alla fase stesura: come nasce un suo racconto?

Da un episodio, da una persona vista o incontrata magari alla stazione o in un altro luogo frequentato da gente comune, da un nome sentito o letto da qualche parte: l’idea è come una scintilla, da cui piano piano prende vita il fuoco del racconto. Dopo una prima stesura lascio il testo lì per qualche tempo, magari scrivo qualcos’altro, poi lo riprendo, lo riguardo, lo correggo, lo completo.

A quale racconto della sua antologia sente di essere più legato? E perché?

Tutti! A parte gli scherzi e forse l’ovvietà di questa risposta, direi che devo sceglierne comunque più di uno, due: “Una farfalla di nome Adelaide” e “Dolce e salato”. Il primo perché, essendo molto breve, lo considero quasi una poesia, anche per l’argomento trattato: la memoria di una ragazza sopravvissuta solo per poche ore dopo la liberazione dai campi di sterminio nazisti. Il secondo perché tocca la tematica religiosa che spesso causa la costruzione di molti muri, fisici o ideologici, mentre, come si vede proprio nel racconto, si potrebbe utilizzare per notare ciò che ci accomuna più che ciò che ci differenzia.

Alessandro Bonaciti, “Agili come le farfalle, profondi come i pensieri” (Catartica Edizioni, 2024)

Quali sono gli Autori e le opere che hanno formato e influenzato il suo essere scrittore e lettore?

Quando mi viene posta questa domanda, non posso che rispondere Pirandello – capace di scrivere per il teatro ma anche romanzi e racconti – e in generale le sue novelle, dove si intrecciano vita reale e invenzione. E poi in generale i libri di storia o che raccontano storie di persone e avvenimenti reali: proprio per questo in ogni mia raccolta ci sono testi che hanno come protagonisti uomini e donne realmente esistiti.

Lei scrive poesia, soggetti, racconti… in quale genere e stile sente di essere più a suo agio? E perché?

La sceneggiatura è la mia passione principale, ma ormai è stata raggiunta dal racconto breve! Sono anche andato vicino un paio di volte alla messa in scena di miei testi nell’ambito cinematografico, ma per un motivo o per l’altro poi non se n’è fatto nulla, ma sono fiducioso che prima o poi… A teatro, invece, qualche testo è stato rappresentato e andare a vedere delle persone che recitano quanto hai messo su dei fogli di carta è stato particolarmente piacevole e anche stimolante per continuare sulla strada intrapresa.

Alessandro Bonaciti, “Agili come le farfalle, profondi come i pensieri” (Catartica Edizioni, 2024)

La sua professione di insegnante quanto aiuta e alimenta la sua scrittura?

A volte devo dire che sono proprio gli argomenti affrontati in aula o alcune situazioni successe a scuola che mi danno la possibilità di partire per scrivere una storia. Le confesso che fino a qualche tempo fa i miei studenti non sapevano della mia attività letteraria, poi qualcuno navigando in internet ha visto la mia produzione, ha diffuso la voce e tutti si sono incuriositi. Da quel momento quindi in certi momenti – magari quando devo spiegare come si scrive un tema – approfitto per raccontare loro come nascono i miei racconti, nella speranza che ciò possa essere utile non solo per la composizione scolastica ma magari anche per stimolare nei giovani una nuova passione, quella per la scrittura.

Lo scrittore Alessandro Bonaciti (Per gentile concessione di Alessandro Bonaciti)

Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?

Qualche tempo fa, come del resto succede ancora adesso, tra le varie notizie che leggevo e sentivo, ce n’era una purtroppo eccessivamente ricorrente: la guerra. Così mi è venuta l’idea di dedicarmi a scrivere racconti riguardanti gli avvenimenti bellici – del presente e del passato, vicini o lontani da noi sia nel tempo sia nello spazio – che possano farci riflettere su quali errori non commettere più, sempre ovviamente che, visto l’argomento, si abbia voglia di imparare. Ai racconti vorrei poi aggiungere una sezione che colleghi ad ognuno di essi un breve riassunto del periodo storico affrontato, soffermandomi anche sui personaggi protagonisti del testo nel caso in cui siano realmente esistiti. Ho già in mente anche il titolo, ma non voglio svelarlo perché è molto d’effetto e non posso permettermi di bruciarlo adesso!

 

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