L’Associazione Culturale “Piazza Navona” consegna il Premio alla Carriera al giornalista Andrea Pamparana

Andrea Pamparana, scrittore e giornalista
Andrea Pamparana, scrittore e giornalista

Durante la Cerimonia di premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri 2019″ l’Associazione Culturale “Piazza Navona” consegnerà ad Andrea Pamaparana il Premio alla Carriera.

Andrea Pamparana, scrittore e giornalista
Andrea Pamparana, scrittore e giornalista

Andrea Pamparana, milanese ma romano di adozione, è senza dubbio tra i giornalisti più noti del panorama giornalistico italiano contemporaneo firmando articoli per quotidiani nazionali quali Il Tempo e Il Giornale. Volto di punta del Tg5 (di cui è stato Vicedirettore sino al 2011), scrittore, regista, conduttore radiofonico Andrea Pamparana è un giornalista che non ha mai perso occasione di guardare l’attualità e l’andamento del nostro Paese con sguardo vivo, curioso, attento e critico.

Da questo suo modo d’essere giornalista sono nate le sue inchieste rivolte a Tangentopoli e a Mani Pulite che si sono tradotte in ben cinque libri (tra i quali ricordiamo Gli impuniti. Storie di uomini di una giustizia di parte, Bietti 2000; Le mani pulite. L’inchiesta di Milano sulle tangenti, Mondadori 1992; Il processo Cusani, Bietti 1995 e Cesare Romiti, Tullio Pironti 1997) e un documentario realizzato nel 2004 dal titolo Mani Pulite (dove sono riportati interventi di Bettino Craxi, Cesare Romiti, Giorgio Napolitano, Enrico Mentana, Oscar Luigi Scalfaro, Francesco Cossiga e di tanti altri politici e giornalisti che hanno visto e vissuto da vicino gli sviluppi dell’inchiesta Mani Pulite) , distribuito  dall’Istituto Luce e prodotto da Giovanni Di Clemente.

"L'Indignato Speciale" - Rubrica del Tg5
“L’Indignato Speciale” – Rubrica del Tg5

Con l’inizio del nuovo millennio il giornalista abbandona un poco i testi di politica per dedicarsi alla narrativa debuttando nel 2003 con il libro dal titolo I ragazzi di Pola, edito da Bietti mentre il suo ultimo lavoro è Il filo teso. I disturbi mentali di adolescenti raccontati da due amici improbabili: un neuropsichiatra infantile e un giornalista scritto a quattro mani con il Professor Stefano Vicari.

Andrea Pamparana, inoltre, dal 1998 è attivo anche in radio con il programma L’indignato speciale che, dal 2007, è divenuto anche una rubrica del Tg5 attraverso la quale il giornalista pone all’attenzione del pubblico particolari casi di attualità in difesa del buon convivere in una società complessa come la nostra (dalle barriere architettoniche alle difficoltà legate alle lunghe trafile burocratiche e alla troppo spesso poco efficiente pubblica amministrazione).

Questa è solo una piccola parte di quanto Andrea Pamparana ha scritto e realizzato nella sua carriera iniziata nel 1978, proprio nel giorno del rapimento di Aldo Moro.

Ed è con vero e sincero orgoglio che la Rubrica online “Piazza Navona” condivide questa intervista con i suoi lettori ringraziando ancora una volta Andrea Pamparana di aver accettato il Premio alla Carriera conferitogli dall’Associazione Culturale “Piazza Navona”. Un omaggio a chi si è impegnato nel racconto autentico e libero delle trasformazioni sociopolitiche del nostro Paese (e non solo). Ma questo è solo l’inizio… l’appuntamento è già fissato tra dieci anni!

Andrea Pamparana, scrittore e giornalista
Andrea Pamparana, scrittore e giornalista

Come è nato il suo interesse per il mondo del Giornalismo?

Negli anni Settanta, iscritto alla Facoltà di Medicina e con l’idea di diventare neuropsichiatra infantile, frequentavo la Clinica di Neuropsichiatria infantile di Affori, a Milano, diretta dalla professoressa Adriana Guareschi Cazzullo. In particolar modo ero interessato alla sindrome dello spettro autistico e redigevo dettagliate anamnesi che piacevano molto alla professoressa. Del resto la mia maestra, Vera Micolandra, aveva predetto a mio padre che per come mi piaceva scrivere e polemizzare, Indignato speciale fin dagli anni delle elementari, avrei seguito la carriera giornalistica.

Andrea Pamparana, scrittore e giornalista
Andrea Pamparana, scrittore e giornalista

Nel 1978 dovetti per vari motivi, tra cui la morte di mio padre e la necessità di trovare un lavoro retribuito, abbandonare gli studi di medicina e iniziare un lavoro come correttore di bozze presso la rinnovata rivista socialista Critica Sociale. Caso volle che il mio primo giorno di lavoro coincidesse con il rapimento di Aldo Moro. Da quel dì è iniziata la mia carriera di cronista, terrorismo, cronaca giudiziaria, politica, processi, il primo dei quali quello a Michele Sindona.

Dal 1992 collabora con RTL 102.5 dove, dal 1998, cura la rubrica L’indignato speciale approdata, nel 2007, anche al piccolo schermo in cui si trattano temi di attualità. Quali differenze ha riscontrato tra la comunicazione e il giornalismo radiofonico, quello televisivo e di stampa?

Non ci sono differenze: cambiano i mezzi di produzione, ovviamente. Ma lo spirito è lo stesso: rigore, curiosità. Nei giorni scorsi è morto Giampaolo Pansa. Al Congresso del vecchio Partito comunista in cui Occhetto pianse, il mio direttore Guglielmo Zucconi, mi suggerì di sedermi dietro Pansa e guardare come lui lavorava. Lo vidi osservare il palco dei relatori con un cannocchiale di quelli usati a teatro. Il giorno dopo su Repubblica si poteva leggere il resoconto del passaggio di un biglietto da Craxi a Occhetto che rappresentava una svolta nei rapporti tra i due partiti. Pur famoso e autorevole Pansa era un semplice cronista. Un gigante.

"L'Indignato Speciale"
“L’Indignato Speciale” – RTL 102.5

Nel suo libro Il filo teso (Giunti, 2018) scritto assieme al Professor Stefano Vicari si affronta, attraverso le storie dei diversi protagonisti, il tema dei disturbi psichiatrici tra gli adolescenti. Come è nato questo vostro progetto editoriale e in che modo si è avvicinato a una tematica così delicata e così attuale?

Conobbi il professor Stefano Vicari per una intervista da inserire nel mio documentario sull’autismo. Lui è il primario di Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù di Roma.  Mi propose, per reciproca immediata empatia e simpatia di scrivere insieme un libro che sotto forma di racconto narrasse i problemi del disagio mentale degli adolescenti. Giunti Edu accolse con entusiasmo la proposta e da lì è nata questa collaborazione. Oggi abbiamo un progetto di fiction tv e l’idea di scrivere un secondo libro, sempre con protagonisti un giornalista, il suo amico neuropsichiatra e storie di giovani. Del resto come ho detto all’inizio i temi della psichiatria mi hanno affascinato da sempre.

Andrea Pamparana e Stefano Vicari, "Il filo teso" (Giunti Edu, 2019)
Andrea Pamparana e Stefano Vicari, “Il filo teso” (Giunti Edu, 2019)

È stato tra i volti più noti del Tg5, nonché Vicedirettore dello stesso telegiornale. Quali sono i ricordi legati a queste sue importanti esperienze professionali?

Il Tg5 è nato 28 anni fa. Ero il capo della Redazione di Milano. Inevitabile fare riferimento alla lunga esperienza di cronista dell’era di Mani Pulite. Ho scritto quattro libri su quei momenti e realizzato nel 2004 un film, Mani pulite, prodotto da Giovanni Di Clemente e dall’Istituto Luce, oggi visibile su Amazon Prime. Non fu tutta gloria quel periodo. Penso che si sia buttato via il bambino con l’acqua sporca. Troppo spesso fummo poco critici e troppo proni al volere delle famose tricoteuses forcaiole. Responsabilità da condividere però anche coi nostri editori, a loro volta imprenditori coinvolti nella vicenda giudiziaria.

Andrea Pamparana, scrittore e giornalista
Andrea Pamparana, scrittore e giornalista

 Scrittore, giornalista, regista. In quale tra questi ruoli, tra loro connessi, sente di sentirsi più a suo agio?

Sono e sempre resterò un cronista del disagio, un Indignato speciale.

  • L’Associazione Culturale “Piazza Navona” in occasione della premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2019, che si terrà il prossimo 25 gennaio a Cava de’ Tirreni (Sa), le verrà conferito il Premio alla sua Carriera di giornalista. Come ha accolto la notizia di questo riconoscimento? Che significato ha per lei?

Sono orgoglioso di questo premio, proprio nell’anno, il 2020, in cui di fatto andrò in pensione. Anche un poco preoccupato: vorrei riceverne un altro, qui da voi, che so, tra dieci anni.

Il giornalista e scrittore Andrea Pamparana alla Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale "EquiLibri" - Edizione 2019 (Grafica Giovanni Della Valle)
Il giornalista e scrittore Andrea Pamparana alla Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” – Edizione 2019 (Grafica Giovanni Della Valle)

Come giornalista qual è la notizia della Storia che avrebbe voluto diffondere?

Il dado è tratto. Sì, seguire in presa diretta l’ascesa e la caduta di Giulio Cesare.

Un suo messaggio, un suo consiglio ai giovani che desiderano avvicinarsi al giornalismo e divenire i “giornalisti di domani”. Cosa sente di poter dire loro?

Ai giovani? Lo studio nelle scuole di giornalismo va bene. Ma ricordatevi che come diceva Giorgio Bocca, il vero cronista deve avere la suola delle scarpe consumate. Lo so, può apparire retorico. Ma senza curiosità e testardaggine non trovi le notizie, le subisci. E leggete: Internet va benissimo, ma avete idea di quanto sia utile leggere I RACCONTI TERRESTRI di Dino Buzzati?

Andrea Pamparana, scrittore e giornalista
Andrea Pamparana, scrittore e giornalista

Quali sono i suoi prossimi progetti professionali ed editoriali?

Fiction dal Filo teso, un libro in preparazione sulla depressione con importanti interviste, tra cui a Maurizio Fava, italiano direttore della facoltà di Psichiatria di Harvard, e poi…sperare in un non lontano nuovo Triplete della mia Inter!

 

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