Un racconto di vite, di dolori, di speranze, di amori… e di quel gran bisogno di tenerezza che non ha età.. Così Gianni Amelio apre l’ottava edizione del Bif&st
Trama
Napoli, oggi. In un antico palazzo nel centro della città vive l’anziano avvocato Lorenzo (Renato Carpentieri) il quale, a seguito di alcune “truffe legali” e al suo carattere molto particolare, ha ormai abbandonato la professione. Ma neanche la sua vita privata sembra essergli di aiuto. È stato sposato con una donna che non ha mai amato e il cui tradimento l’ha portata alla morte. Da questa unione sono nati due figli con i quali Lorenzo perpetua questa difficoltà di amare. E, infatti, non li ama. C’è Saverio (Arturo Muselli) che ha imparato a infischiarsene del padre concentrandosi solo su sé stesso, sul denaro e sul locale che sta per aprire. Ma c’è anche Elena (Giovanna Mezzogiorno) la quale nonostante il tradimento e l’aridità del padre continua a volergli bene e a cercare un dialogo con lui. Un giorno, però, qualcosa cambia la vita dell’(ex) avvocato. Si tratta della giovane famiglia, composta da Fabio (Elio Germano), Michela (Micaela Ramazzotti) e dai loro due bambini, che dal Nord si è trasferita nell’appartamento accanto a quello di Lorenzo.
La giovane coppia nonostante si trovi spaesata e un po’ frastornata dalla nuova città sembra essere molto unita e affiatata. Fabio sembra essere molto introverso, solitario, ombroso mentre Michela, invece, è estroversa, simpatica, dolce.. E l’arrivo soprattutto di questa creatura fa rinascere in Lorenzo quel germe d’amore e di tenerezza che pian piano ha lasciato seccare. Così, Lorenzo e i ragazzi divengono quasi un’unica famiglia, gioca con i bambini ritrovando il sapore della vita e assaporando il gusto del ricominciare. Tutto sembra perfetto fin quando una sera Lorenzo di rientro a casa viene accolto da ambulanze e carabinieri. Nella famiglia dei ragazzi (e, quindi, anche in quella di Lorenzo) è accaduta una terribile disgrazia. Inaspettata, imprevedibile. Da qui Lorenzo deve ripartire e trovare la forza di reagire senza aver timore di dare e di chiedere quel gesto di tenerezza che può donare un sorriso alla sua vita. E non solo alla sua.
Trailer
Sul film
Gianni Amelio con La tenerezza ha certamente confezionato uno dei più belli (se non il più bello) film della sua carriera. Il film (che, il prossimo 22 aprile, aprirà il Bif&st 2017 di Bari e la cui uscita nelle nostre sale è prevista per il 24 aprile) è un vero e proprio scrigno che contiene delicatezza, una dolceamara dolcezza, amore e persino rancore, gelosia seppur sempre mossi da un amore passato ma mai sopito. Tutti questi sono gli ingredienti preziosi di questo gioiello di film di cui veramente il nostro Cinema aveva bisogno per respirare un po’ d’aria sana, pulita colma di puro ossigeno.
Certamente alla base di tutto questo c’è una storia importante, costruita su solide basi, un’ottima sceneggiatura e degli interpreti eccezionali. Primo tra tutti Renato Carpentieri che ha fatto del suo Lorenzo un uomo tanto forte da essere così profondamente fragile dietro quei suoi sguardi oscuri, ribelli, minacciosi e ombrosi e ben nascosto dietro le sue battute che non ammettono repliche, sagaci e strafottenti come l’essere napoletano vuole ed esige. L’attore e il suo personaggio sembrano essere usciti da un testo di Eduardo De Filippo: essenziali, amari, delicati e pratici quanto basta.
Ma grandioso è stato anche Elio Germano. Cosa dire della scena in cui Fabio/Elio gioca con un vecchio trenino esposto in un negozio di abbigliamento e che è ben deciso ad acquistare? Dire bravura è dire poco. Dire Arte, talento, istinto. È giustizia. Eccellenti anche le protagoniste femminili quali Micaela Ramazzotti, Giovanna Mezzogiorno (che hanno reso i loro personaggi molto umani, reali, in perenne contatto con la realtà e con i sentimenti umani) cui si aggiungono Maria Nazionale e Greta Scacchi nei rispettivi ruoli dell’amante di Lorenzo e della madre di Fabio riuscendo a dar prova di grande sensibilità.
Di questo film è anche interessante notare come per la prima volta il regista, seppur senza alcun intento autobiografico, decida di affidare la parte del protagonista a un suo coetaneo mostrando tutti i nascondigli più profondi di un animo tanto complesso e tanto solo. Ad ogni modo La tenerezza è un film che racconto di sentimenti puri e semplici ed è proprio a quest’ultimi che il film è dedicato. Attraverso questa storia controversa cui sono legate molte vite, molte esistenze, molti traumi Amelio porta in scena la difficoltà e l’incapacità di amare ma anche la sua più semplice espressione data da uno sguardo, da un abbraccio, da un caffè bevuto assieme, da un pasto condiviso… da un qualunque gesto di tenerezza.
Racconta a tal proposito il regista, “La tenerezza è la storia di sentimenti inquieti: tra padri e figli, tra fratelli e sorelle, tra persone in apparenza serene. I sentimenti sono la cosa più forte e più fragile che abbiamo, sono a rischio e ci mettono a rischio. (…) Non ci sono buoni o cattivi in questa storia, solo esseri umano che non ce la fanno a crescere sui propri errori, anche quando la vita sembra metterli al riparo, e invece rende ogni loro gesto azzardato e punitivo. (…) La tenerezza è il racconto che parla di un’ansia comune stando dalla parte di chi la vive, mette in scena un malessere che ci riguarda tutti e lo coglie dal di dentro, senza forzature ma con infinita partecipazione. È un film che cerca le ragioni di ogni personaggio attraverso i suoi comportamenti, spesso crudeli, chiusi nel loro mistero (…)”.
Per tutto questo La tenerezza è un film da vedere senza filtri, a cuore aperto poiché non c’è atto d’amore più bello. Tutto inizia con un gesto. La tenerezza è nella volontà, nel calore di questo gesto che resta eterno.
Voto 4/5
Scheda tecnica:
Titolo originale: La tenerezza
Regia: Gianni Amelio
Cast: Elio Germano, Micaela Ramazzotti, Renato Carpentieri, Giovanna Mezzogiorno, Greta Scacchi, Giuseppe Zeno, Maria Nazionale
Soggetto: liberamente ispirato al romanzo “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone
Sceneggiatura: Gianni Amelio, Alberto Tartaglio
Montaggio: Simona Paggi
Fotografia: Luca Bigazzi
Paese: Italia
Anno: 2016 – Data di uscita: 24 aprile 2017
Durata: 103 minuti